Sempre “Al centro”, da 50 anni
Il tour prosegue: stasera Ancona, poi triplice data a Milano
Centrato, avvolgente, completo. A volte commovente (alla fine non sono pochi i fan con gli occhi rossi); in alcuni momenti da tutti in piedi, si balla. Il nuovo tour di Claudio Baglioni dedicato ai 50 anni di carriera è come un film di Ettore
Scola portato dentro i palazzetti: una di quelle pellicole in cui si attraversa la storia del nostro Paese, le sue emozioni, altrettante contraddizioni; i momenti di emotività positiva, come quelli dove una parola può sottolineare o superare un dramma.
Cinque decadi racchiuse in più di tre ore di live, con Baglioni Al centro (nome del tour), gli adepti (non semplici fan) intorno a lui, e in grado di accompagnarlo in ogni nota, perfetti nei tempi di inserimento, tutti preparatissimi in ogni sfumatura, compresi i sospiri, tanto da rendere il concerto una forma di catarsi collettiva, guidata da un Baglioni impeccabile nella voce, nella memoria (non utilizza il gobbo, oramai caso raro), nella costruzione e nel sapere dosare la sua posizione rispetto ai quattro lati del palco. Talmente perfetto da suscitare qualche sorriso del pubblico, quando, ve- nerdì a Roma, dopo due ore e un quarto filate, sfiora l’errore (attenzione: sfiora) all’attacco di E adesso la pubblicità, non proprio perfetto; quindi “stop! Si ricomincia”, e tutti a dire: “È Claudio, non ammette sbavature”. E giù applausi, e qualche espressione complice. Per il resto sono 35 brani giocati in chiave cronologica, dai primi successi fino a risalire il fiume verso gli ultimi, tutti avvolti dalle coreografie di ballerini, coristi e coinvolta la stessa band; e a differenza dei precedenti tour mantiene la chiave temporale fino alla fine, senza cadere nella retorica del finale a sorpresa.
Il risultato è un sold outgenerale tanto da costringerlo, strada facendo, a moltiplicare le date nei palazzetti.