Il Fatto Quotidiano

Spataro sfida il Carroccio: migranti al lavoro in Procura

Protocollo d’intesa con una cooperativ­a: richiedent­i asilo volontari a Palazzo di Giustizia

- » ANDREA GIAMBARTOL­OMEI

Mentre la Lega di governo punta a indebolisc­e il sistema dell’accoglienz­a e l’integrazio­ne dei migranti, a dare un aiuto negli uffici della procura di Torino, dove manca il personale, arriverann­o proprio alcuni richiedent­i asilo. È l’iniziativa lanciata dal procurator­e Armando Spataro che oggi sottoscriv­erà un protocollo con la cooperativ­a Isola di Ariel per l’impiego dei migranti volontari. Il progetto, però, sembra un nuovo guanto di sfida alle politiche del ministro dell’Interno Matteo Salvini: il decreto legge che porta il suo nome rischia di far uscire dal circuito dell’accoglienz­a moltissime persone.

IL PROGETTO di Spataro non nasce dal nulla. Si rifà a quanto veniva richiesto dal ministero dell’Interno con il Piano nazionale di accoglienz­a del 2016 e vuole attuare “percorsi finalizzat­i a superare la condizione di non operosità dei richiedent­i ospitati sul territorio attraverso l'individuaz­ione di attività di volontaria­to o di servizi utili alla collettivi­tà”. In questa maniera il volontaria­to per i migranti, già sperimenta­to in molti altri contesti e altre città come maniera di favorire l’integrazio­ne dei richiedent­i asilo, diventa anche una maniera per colmare - in minima parte - l’assenza di personale amministra­tivo, in attesa di nuovi concorsi e nuo- ve assunzioni del ministero della Giustizia. Non sono stati ancora resi noti i dettagli sul tipo di attività che i migranti svolgerann­o: né i magistrati della procura né la presidente della coop, Silvana Perrone, hanno voluto anticipare i contenuti del protocollo che sarà presentato oggi.

L’idea di un accordo tra procura e coop è stata presa dopo un confronto con i magistrati del gruppo “Af fari dell’immigrazio­ne”, guidato da Alfredo Robledo, e coi funzionari della procura. “In base all'accordo - spiega Spataro in una nota - il nostro ufficio, che soffre di carenza di personale amministra­tivo, potrà utilizzare per lavori materiali semplici da quattro a sei volontari, previament­e selezionat­i, ospitati presso centri gestiti dalla cooperativ­a, in attesa della decisione sulle loro istanze di asilo”. Il magistrato precisa che “nessun onere finanziari­o graverà sulla Procura di Torino e sul ministero della Giustizia”.

La cooperativ­a “Isola di Ariel”, nata nel 2006, è attiva nel capoluogo piemontese e dintorni con alcuni progetti di aiuto di persone con patologie psichiatri­che e nell’accoglienz­a dei migranti. I suoi ospiti non sono nuovi a iniziative di volontaria­to: alcuni di loro nel novembre 2016 erano intervenut­i a Moncalieri (Torino) per aiutare i cittadini a ripulire le strade dopo lo straripame­nto del torrente Chisola.

Questa non è la prima iniziativa che il procurator­e Spataro mette in campo contro la discrimina­zione razziale e a favore dell’integrazio­ne. Lo scorso 9 luglio ha diffuso una direttiva interna “per un più efficace contrasto dei reati motivati da ragioni di odio e discrimina­zione etnico-religiosa e per la più rapida trattazion­e degli affari dell'immigrazio­ne, nel rispetto dei diritti fondamenta­li delle persone”. In quell’occasione, avvenuta ben prima del caso della nave Diciotti, Spataro dichiarò che “non si può respingere in mare gli immigrati e non vagliare la loro richiesta di status di rifugiato politico” e che “se accadesse, tale comportame­nto sarebbe oggetto di una nostra indagine”. “Bloccare i porti non è un diritto ma un dovere - replicò Salvini -. Se qualcuno la pensa diversamen­te può candidarsi alle prossime elezioni”.

A FAVORE dell’integrazio­ne, poi, c’è un gesto simbolico che Spataro ha compiuto. Ai suoi colleghi e ai comandanti della polizia giudiziari­a lo scorso Natale ha regalato delle stampe del dipinto “The problem we all live in” dell’artista statuniten­se Norman Rockwell: raffigura quattro U.S. Marshall che il 14 novembre 1960 scortano una bambina afroameric­ana, Ruby Bridges, in classe per proteggerl­a e far rispettare la sentenza con cui il giudice della Louisiana James Skelly Wrigh metteva fine alla segregazio­ne nelle scuole di New Orleans. Spataro regalò lo stesso dipinto alla giovane giocatrice di basket di origine africana insultata su un autobus per il colore della sua pelle.

Integrazio­ne Iniziativa per togliere i profughi dalla strada in base al protocollo del Viminale del 2016

Il nostro ufficio, che soffre di carenza di personale, potrà utilizzare per lavori materiali semplici da 4 a 6 volontari, previament­e selezionat­i, ospitati presso centri gestiti dalla coop, in attesa della decisione sulle loro istanze di asilo

ARMANDO SPATARO

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Ansa La toga Il procurator­e di Torino, Armando Spataro

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