Spataro sfida il Carroccio: migranti al lavoro in Procura
Protocollo d’intesa con una cooperativa: richiedenti asilo volontari a Palazzo di Giustizia
Mentre la Lega di governo punta a indebolisce il sistema dell’accoglienza e l’integrazione dei migranti, a dare un aiuto negli uffici della procura di Torino, dove manca il personale, arriveranno proprio alcuni richiedenti asilo. È l’iniziativa lanciata dal procuratore Armando Spataro che oggi sottoscriverà un protocollo con la cooperativa Isola di Ariel per l’impiego dei migranti volontari. Il progetto, però, sembra un nuovo guanto di sfida alle politiche del ministro dell’Interno Matteo Salvini: il decreto legge che porta il suo nome rischia di far uscire dal circuito dell’accoglienza moltissime persone.
IL PROGETTO di Spataro non nasce dal nulla. Si rifà a quanto veniva richiesto dal ministero dell’Interno con il Piano nazionale di accoglienza del 2016 e vuole attuare “percorsi finalizzati a superare la condizione di non operosità dei richiedenti ospitati sul territorio attraverso l'individuazione di attività di volontariato o di servizi utili alla collettività”. In questa maniera il volontariato per i migranti, già sperimentato in molti altri contesti e altre città come maniera di favorire l’integrazione dei richiedenti asilo, diventa anche una maniera per colmare - in minima parte - l’assenza di personale amministrativo, in attesa di nuovi concorsi e nuo- ve assunzioni del ministero della Giustizia. Non sono stati ancora resi noti i dettagli sul tipo di attività che i migranti svolgeranno: né i magistrati della procura né la presidente della coop, Silvana Perrone, hanno voluto anticipare i contenuti del protocollo che sarà presentato oggi.
L’idea di un accordo tra procura e coop è stata presa dopo un confronto con i magistrati del gruppo “Af fari dell’immigrazione”, guidato da Alfredo Robledo, e coi funzionari della procura. “In base all'accordo - spiega Spataro in una nota - il nostro ufficio, che soffre di carenza di personale amministrativo, potrà utilizzare per lavori materiali semplici da quattro a sei volontari, previamente selezionati, ospitati presso centri gestiti dalla cooperativa, in attesa della decisione sulle loro istanze di asilo”. Il magistrato precisa che “nessun onere finanziario graverà sulla Procura di Torino e sul ministero della Giustizia”.
La cooperativa “Isola di Ariel”, nata nel 2006, è attiva nel capoluogo piemontese e dintorni con alcuni progetti di aiuto di persone con patologie psichiatriche e nell’accoglienza dei migranti. I suoi ospiti non sono nuovi a iniziative di volontariato: alcuni di loro nel novembre 2016 erano intervenuti a Moncalieri (Torino) per aiutare i cittadini a ripulire le strade dopo lo straripamento del torrente Chisola.
Questa non è la prima iniziativa che il procuratore Spataro mette in campo contro la discriminazione razziale e a favore dell’integrazione. Lo scorso 9 luglio ha diffuso una direttiva interna “per un più efficace contrasto dei reati motivati da ragioni di odio e discriminazione etnico-religiosa e per la più rapida trattazione degli affari dell'immigrazione, nel rispetto dei diritti fondamentali delle persone”. In quell’occasione, avvenuta ben prima del caso della nave Diciotti, Spataro dichiarò che “non si può respingere in mare gli immigrati e non vagliare la loro richiesta di status di rifugiato politico” e che “se accadesse, tale comportamento sarebbe oggetto di una nostra indagine”. “Bloccare i porti non è un diritto ma un dovere - replicò Salvini -. Se qualcuno la pensa diversamente può candidarsi alle prossime elezioni”.
A FAVORE dell’integrazione, poi, c’è un gesto simbolico che Spataro ha compiuto. Ai suoi colleghi e ai comandanti della polizia giudiziaria lo scorso Natale ha regalato delle stampe del dipinto “The problem we all live in” dell’artista statunitense Norman Rockwell: raffigura quattro U.S. Marshall che il 14 novembre 1960 scortano una bambina afroamericana, Ruby Bridges, in classe per proteggerla e far rispettare la sentenza con cui il giudice della Louisiana James Skelly Wrigh metteva fine alla segregazione nelle scuole di New Orleans. Spataro regalò lo stesso dipinto alla giovane giocatrice di basket di origine africana insultata su un autobus per il colore della sua pelle.
Integrazione Iniziativa per togliere i profughi dalla strada in base al protocollo del Viminale del 2016
Il nostro ufficio, che soffre di carenza di personale, potrà utilizzare per lavori materiali semplici da 4 a 6 volontari, previamente selezionati, ospitati presso centri gestiti dalla coop, in attesa della decisione sulle loro istanze di asilo
ARMANDO SPATARO