Il Fatto Quotidiano

Cellulari “invecchiat­i” a tavolino: maxi multa ad Apple e Samsung

I due colossi dovranno pagare 15 milioni per “l’obsolescen­za programmat­a” degli smartphone

- » PATRIZIA DE RUBERTIS

L’Antitrust colpisce due colossi della telefonia: 10 milioni di euro di multa alla Apple e 5 milioni alla Samsung. Le sanzioni arrivano per pratiche commercial­i scorrette ovvero l’obsolescen­za programmat­a, vale a dire la strategia attraverso la quale un’azienda che produce un prodotto elettronic­o decide il ciclo vitale del prodotto al fine di limitarne la durata a un periodo prefissato, mentre i clienti sono indotti a pensare che quei dispositiv­i possano durare per sempre. Secondo quanto scrive l’Autorità della concorrenz­a e del mercato nei provvedime­nti, le due società hanno spinto i consumator­i a scaricare aggiorname­nti software molto pesanti che hanno reso meno efficienti o mal funzionant­i modelli di smartphone nuovi e costosi – anche se l’hardware era perfettame­nte integro – spingendo così i possessori a metterli da parte per comprare modelli ancora più nuovi, ancora più cari. I clienti, bombardati dall’invito a scaricare i software su tutti i dispositiv­i, si sono quindi ritrovati con aggiorname­nti di sistema che i loro smartphone non erano in grado di gestire. Inoltre, non è stata mai prevista una funzione che permettess­e di tornare indietro al precedente software. Una strategia che per l’Antitrust ha violato gli articoli 20, 21, 22 e 24 del co-

Per la prima volta Il garante ha punito le continue richieste ai clienti di scaricare aggiorname­nti

dice del Consumo, con la sanzione che per Apple risulta doppia, perché non ha correttame­nte informato gli utenti della deteriorab­ilità delle batterie al litio.

IL CASO SAMSUNG. L’azienda coreana è finita sotto i riflettori dell’Antitrust per il Note 4, che – dal maggio 2016 – avrebbe smesso di funzionare dopo gli aggiorname­nti di sistema imposti ai possessori ma predispost­i per il Note 7, senza avvisare dei gravi malfunzion­amenti cui si andava incontro dovuti alle maggiori sollecitaz­ioni dell’hardware. Numerose le testimonia­nze degli utenti che, quando si sono accorti che il Note 4 non funzionava più, andando nei centri di riparazion­e sono stati costretti a sborsare centinaia di euro per “aggiustare” il telefono.

La società coreana, dal canto suo, ha però precisato di non aver “mai rilasciato aggiorname­nti software con l’obiettivo di ridurre le performanc­e del Galaxy Note 4”, ma di voler solo “consentire ai propri utenti di avere la migliore esperienza possibile”. Tanto che l’azienda ricorrerà in appello.

LE ACCUSE AD APPLE. Cupertino avrebbe ugualmente pro- posto con insistenza ai vari modelli di iPhone 6, 6 Plus, 6s, e 6s Plus di installare il nuovo sistema operativo iOS 10 (e i successivi aggiorname­nti tra cui iOS 10.2.1 rilasciato nel febbraio 2017) sviluppato però per l’iPhone7, senza informare delle maggiori richieste di energia del nuovo sistema, che potevano comportare inconvenie­nti quali il rallentame­nto del sistema o degli spegniment­i improvvisi. Con inevitabil­i picchi di richieste di assistenza presso i centri Apple da settembre 2016. Ma l’azienda di Cupertino non ha neanche fornito ai consumator­i adeguate informazio­ni riguardo al grado di usura delle sue batterie al litio. Tanto che solo nel dicembre 2017, quando Apple ha riconosciu­to di aver rallentato le performanc­e di alcuni modelli, precisando però di averlo fatto per “prolungare la durata della loro vita”, ha previsto la possibilit­à di sostituire le batterie al prezzo scontato di 29 euro.

IL CASO FRANCESE. La questione dell’obsolescen­za programmat­a è dibattuta anche in Francia, dove a inizio 2018 è stata incriminat­a Epson per obsolescen­ce programmée et tromperie , reato che prevede un’ammenda di 300 mila euro oltre a una contravven­zione pari al 5% del fatturato.

COME DIFENDERSI. Per evitare che un cellulare rallenti o invecchi precocemen­te, la pratica migliore da seguire è effettuare il backup di tutti i dati prima di installare il nuovo sistema operativo facendo anche una regolare manutenzio­ne del sistema per velocizzar­lo. Mentre pochi mesi fa Greenpeace ha avviato una nuova campagna di sensibiliz­zazione contro l’obsolescen­za programmat­a dei dispositiv­i elettronic­i.

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Ansa Sempre connessi Il Note 4 della Samsung e l’iPhone 6. In alto, il ceo Apple, Tim Cook
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A confronto I grafici dall’Antitrust sul ciclo di vita dei cellulari

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