“Non eleggete quel negro amico degli ebrei”
Bianchi contro Andrew Gillum, sindaco della capitale candidato a governatore
Andrew
Demese Gillum, 39 anni, nero, sindaco di Tallahassee, la capitale della Florida, dal 2014, è il candidato democratico alla carica di governatore: una partita dal pronostico incerto, perché la Florida è uno di quegli Stati che cambiano spesso campo da un’elezione all’altra.
Tra lui e il candidato repubblicano, Ron DeSantis, deputato uscente, il match è aperto. Gillum è uno di quei candidati progressisti usciti vincitori dalle primarie demo- cratiche nei mesi scorsi ed è sostenuto da Bernie Sanders, il senatore del Vermont che nel 2016 contese fino all’ultimo a Hillary Clinton la nomination democratica alla Casa Bianca. Anche per questo, forse, Gillum è temuto. C’è chi, nel clima velenoso di questa campagna per le elezioni di midterm del 6 novembre, pensa di ‘ fa rl o fuori’, o almeno di azzopparlo. Suprematisti bianchi sono a ll ’ origine del bombardamento di telefonate automatiche che gli elettori stanno ricevendo: Gillum vi è definito “negro”– un termine dispregiativo – e qualcuno che imita la sua voce afferma che “tutti gli ebrei” vot eranno per lui perché vogliono che i neri dominino i bianchi. “Gli ebrei gestirono la tratta degli schiavi e portarono i ‘negri’ in America… E sono loro che stanno mettendo i ‘negri’ a comandare sui bianchi, proprio come fecero dopo la Guerra Civile”.
“THE ROAD to Power”, il gruppo responsabile del messaggio anti-semita e della sua disseminazione – il nome è anche quello di un gioco di carte per leggere il futuro -, aveva già preso di mira Gil- lum, Secondo la Anti-Defamation League, organizzazione ebraica americana d’impronta conservatrice, “The Road to Power” ha già prodotto e diffuso messaggi razzisti e anti-semiti in tutta l’Unione.
L’episodio di Tallahassee è l’ennesimo indice del clima d’odio e d’intolleranza che contraddistingue questa campagna, con l’emergere di molti candidati ‘estremisti’: ‘socialisti’ fra i democratici, ‘trumpiani’ fra i repubblicani. Ingiurie ed epiteti razzisti vengono scambiati in numerose sfide e anche le origini ‘ na ti v e’ della senatrice democratica Elizabeth Warren, che ha sangue ‘indiano’– lo dimostra il suo dna –, diventano motivo di scontro.
In estate a Washington una manifestazione di ultra-conservatori era coincisa con l’uscita del film di Spike Lee BlacKkKlansman , programmato nell’anniversario degli incidenti di Charlottesville, in Virginia: un corteo di nazionalisti bianchi si scontrò con contro-manifestanti e una giovane donna, Heather Heyer, fu uccisa da un'auto lanciata da un suprematista contro la folla. I commenti all’episodio del presidente Trump, che mise sullo stesso piano razzisti e anti-razzisti, ‘sdoganarono’ ulteriormente le pulsioni razziste in tutta l’Unione.
Il film di Spike Lee è la storia di Ron Stallworth, un poliziotto afroamericano che negli anni 70 s’infiltrò nel Ku Klux Klan di Colorado Springs e, ingannando il Grand Wizard David Duke, riuscì a salire di grado nell’organizzazione fino ai vertici locali.
Le telefonate
Il gruppo “The Road to Power” ha bersagliato gli elettori imitando la voce del “nemico”