SPREAD! Una rassegna dall’Italia pre-unitaria

Per chi negli ultimi giorni fosse stato impegnato o non abbia l’abitudine di consultare il resto della stampa, questa rubrica è oggi dedicata a una rapida rassegna di fatti e opinioni riportati dai media italiani (in tondo le notizie, in corsivo i commenti): SPREAD! ( Daje, forza, crisi, fate presto please). Spread-record-spread ( eddai su, ancora un po’); i mercati, le Borse ( punire!); rischio-Italia ( un cordone sanitario è stato steso attorno al governo Conte per evitare che “l’ideologia del buco” contagi gli altri movimenti anti-europeisti del continente); le agenzie di rating ( le tensioni sui mercati dovrebbero intensificarsi per esercitare una pressione sufficiente sul sistema politico italiano per determinare un cambiamento di linea); 198 miliardi in fumo ( daiiii, sì, così); la crescita ( cifre irrealistiche, meglio far salire il Pil coi tagli); SPREAD! ( dai che a quota 400 cedono); BOCCIATURA UE! ( mettere in quarantena l’infezione italiana e garantire che essa resterà, semmai, isolata al nostro Paese); banche-in-pericolo-per-lo-spread ( sì, dai,

ancora, così, godo). Per ragioni di spazio, come il lettore avrà intuito, alcuni pezzi della nostra rassegna (ma meno di quanti si possa pensare) hanno inteso restituire, più che la lettera, il senso profondo di testi che - lo avrà notato lo storico - riprendono, aggiornandola al nuovo dominio della finanza, l’antica abitudine italiana di invocare l’esercito straniero per risolvere beghe interne. Oggi come allora, temiamo, toccherà agli interessati (e ahinoi non solo) constatare che gli esiti non sono piacevoli come pensavano.