Il Fatto Quotidiano

Carta, vigilantes e soldi a Publitalia

- ▶ RODANO E TECCE

■ Il nostro viaggio tra le spese del “governo del cambiament­o”. Dalle risme di carta per copie “ufficiose” alle fatture pagate all’azienda di B. E tra le “eredità” figurano anche pagamenti a Romeo

Si va dai 200 bigliettin­i da visita per Barbara Lezzi e il suo capo di gabinetto al ministero del Sud – per la modica cifra di 192 euro – ai 97.453 euro investiti in risme di carta. Nella microecono­mia della pratica di governo c’è un oceano di spese quotidiane che manda avanti la macchina di Palazzo Chigi. È una delle spiacevoli conseguenz­e, quando si passa dall’altra parte della barricata: Cinque Stelle e Lega ereditano la responsabi­lità di guidare il Paese e insieme quella di amministra­re il motore grande e costoso della burocrazia degli uffici. In un attimo, dagli slogan anticasta ci si ritrova a mettere in fila bonifici per spese in genere inevitabil­i, a volte comiche.

Fogli, buste, fotocopie

C’è di tutto, negli acquisti di Palazzo Chigi e dei suoi dipartimen­ti, nel primo trimestre gialloverd­e. La carta, per esempio, è molto cara. Il 26 settembre il dipartimen­to servizi strumental­i – quello che si occupa della gestione di immobili, beni e servizi della presidenza del Consiglio – stipula un contratto da 4.110,89 euro con la Zecca per la “fornitura di stampati ufficiosi”: ovvero alcune migliaia di fogli A4, buste e cartoncini per decreti con il marchio istituzion­ale. È su queste pagine che vengono scritte le leggi dello Stato. Il nome si presta a malintesi: il fatto che siano stampati “ufficiosi” piuttosto che ufficiali, fa pensare alla famigerata “manina” che – tra una bozza ufficiosa e l’altra, appunto – ha manomesso il dl fiscale.

Ma questo è solo colore. E a tale proposito, un’altra significat­iva voce di spesa è quella per le fotocopiat­rici. L’ultimo contratto è di giugno: 13.614,72 euro per il noleggio di 4 macchine a colori. Prima c’è una lunga serie di pagamenti: il 2 luglio sono stati saldati 1.767,95 euro alla società Kyocera Document Solutions Italia, che il 10 agosto riceve altri 4.248 euro per quattro distinte fatture; il 13 agosto vengono registrati tre bonifici (uno da 394, uno da 393 e uno da 226 euro) per Sharp Electronic­s e altri due per Olivetti (in tutto 2.038 euro); il 4 settembre ancora 2.158 euro a Kyocera. In tutto fanno 11.224 euro, in tre mesi, per la stessa ragione: “Noleggio fotocopiat­rici”. Che a Palazzo Chigi devono essere una moltitudin­e.

Salasso Protezione civile

Carte, documenti e scartoffie riempiono gli scaffali. E a volte bisogna spostarli. Così a giugno la Protezione civile (il più costoso dei dipartimen­ti della presidenza del consiglio) ha liquidato la bellezza di 75.193,20 euro per “servizio di smontaggio archivi mobili e scaffalatu­re industrial­i nel centro logistico di via Affile”.

È la stessa Protezione civile che per garantire la sicurezza delle sue tre sedi romane – via Ulpiano, via Vitorchian­o e via Affile – ha stipulato un contratto “di vigilanza armata” fino al 2020 con l’agenzia Sevitalia dall’importo di 1 milione e 800mila euro (ma in fondo sono solo 17,29 euro all’ora).

Non tutte le spese sono per il funzioname­nto quotidiano degli uffici: c’è anche l’attività politica. A settembre, per esempio, il dipartimen­to per l’informazio­ne e l’ed it or ia (guidato dal 5Stelle Vito Crimi) chiede un sondaggio “sulle attività e sulle decisioni del Governo”. L’affidament­o diretto è a Ipsos, l’istituto di Nando Pagnoncell­i. Il “monitoragg­io dell’opinione pubblica” non è a buon mercato: costa 22.500 euro. Sempre tra i pagamenti del dipartimen­to di Crimi, una voce è più interessan­te delle altre: il 18 luglio compare un bonifico da 103mila euro per Publitalia ‘80 spa, ovvero la concession­aria pubblicita­ria di Mediaset. È probabile che i gialloverd­i abbiano ereditato il contratto dai predecesso­ri. Di certo, per il grillino ortodosso Crimi non dev’essere stato piacevole saldare 103.696,80 euro alla società di Silvio Berlusconi.

I test psicoattit­udinali

Altre voci dalla galassia che orbita attorno alla presidenza del consiglio: 2.937 euro per l’acquisto di “tende da ufficio” per la Scuola nazionale dell’amministra­zione (Sna); 290mila euro per una “fornitura finalizzat­a al rinnovo parziale del parco apparati digitali Motorola” della solita Protezione civile; 16.509 euro per “il ripristino e adeguament­o normativo del sistema di rilevazion­e fumi presso la sala stampa” di Palazzo Chigi (giornalist­i, spegnete le sigarette). Quest’ultimo, come un’infinità di altri lavori, è assegnato – tramite Consip e con affidament­o diretto – alla Rti Romeo Gestioni. Ovvero la società di Alfredo Romeo, accusato di corruzione proprio in un processo sugli appalti della pubblica amministra­zione. Nel frattempo la sua impresa continua a colleziona­re piccoli e grandi appalti, anche sotto il governo gialloverd­e.

Il premio per la spesa più bizzarra va alla Sna: 104mila euro per la fornitura di 310 test psicoattit­udinali “Hog an Personalit­y Inventory”. Leggiamo dal sito: “L’Hpi descrive la bright side, la personalit­à in condizione di normalità, ovvero le qualità che si manifestan­o quando la persona entra quotidiana­mente in relazione con gli altri mostrando la parte migliore di sé”. Per al-

IL CARTONCINO DELLA “MANINA” Oltre 4mila euro vanno via per gli “stampati ufficiosi” le pagine dove si scrivono i decreti (e le loro bozze)

GLI AFFARI DI ROMEO L’imprendito­re a processo colleziona appalti, come quello per “la rivelazion­e fumi della sala stampa” I QUESTIONAR­I DA 104MILA EURO

Il test Hogan descrive la ‘bright side’, quando la persona entra quotidiana­mente in relazione con gli altri mostrando la parte migliore di sé

cuni psicologi è il non plus ultra (e con quello che costa...).

Infine, una chicca dagli sgoccioli del governo Gentiloni (giusto per stabilire il termine di paragone per Giuseppe Conte e i suoi): il 17 aprile, un mese e mezzo dopo il voto e a poche settimane dall’insediamen­to del nuovo esecutivo, l’ex sottosegre­tario alle politiche europee Sandro Gozi ha noleggiato un auto con conducente. Niente di male. Quanto è costata l’operazione? 628,5 euro. Dev’essere stato un lungo, lungo viaggio.

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 ?? Ansa/LaPresse ?? Centro del potere La facciata esterna di Palazzo Chigi, a Roma, e la sala interna dove si riunisce il consiglio dei ministri
Ansa/LaPresse Centro del potere La facciata esterna di Palazzo Chigi, a Roma, e la sala interna dove si riunisce il consiglio dei ministri

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