ULTIME NOTIZIE DA QUESTA ITALIA, UN PAESE DI PESSIMO UMORE
Il commissario Moscovici ha appena finito di dire perché la legge di bilancio italiana è fuori dalle regole europee. Mentre si sta alzando e non ha ancora raccolto le sue carte dal tavolo, agile arriva da destra un leghista italiano che esibisce e poi preme una scarpa sulle carte del funzionario nemico, cercando di farla aderire, come simbolo di disprezzo.
L’impulso è lo stesso dei genitori che, in certe scuole italiane, picchiano gli insegnanti quando danno voti di insufficienza ai loro figli. Non serve, peggiora, ma sfoga sentimenti. “Tre bestie sono state prese. Ora prenderemo la quarta”.
IL LETTORE CAPISCEche si parla di un disgustoso delitto che sta sconvolgendo un Paese intero. E molti, certo, condividono il linguaggio feroce.
Qui però è citata una dichiarazione pubblica del ministro dell’Interno, mentre presunti colpevoli vengono continuamente esibiti, ma non hanno ancora incontrato un giudice. Il ministro dell’Interno è solo uno dei due vice primi-ministri.
L’altro ci ha dato notizie del suo umore quando ha attraversato, in preda al furore, i palazzi del potere denunciando con rabbia “la manina” che avrebbe manomesso una sua legge, e indicando con durezza i funzionari del Tesoro da cacciare per dissenso (comunicano numeri diversi da quelli del governo). Ma nelle ultime ore Di Maio è esploso contro Draghi, il presidente italiano della Banca Centrale europea con questa motivazione: “Draghi avvelena il clima. Avrebbe dovuto tifare per l’Italia”.
La ragione? I conti italiani, appena bocciati dalla agenzia di “rating” Standard and Poor’s, non coincidono con ciò che risulta agli economisti del mondo. “Io non guardo le virgole” fa sapere Di Maio. Ma l’idea-guida è: “Non arretrare di un millimetro”, come in una trincea.
In altre parole, ciascuno dei due offre lo sconquasso dell’Italia e il destino degli italiani al dio del loro prossimo trionfo eletto- rale. E ci fa sapere che il gioco non è politico, dove tutto è ricerca di compromesso. Qui tutto è un rigido dettato ideologico che non può essere cambiato in nessun modo.
Dettato da chi? Come ci ha dimostrato la non festosa “festa” di Cinque Stelle al Circo Massimo di Roma, alle spalle di Di Maio c’è sempre Beppe Grillo. È un ruolo che viene, oscurato, negato o revocato ogni volta che Grillo diventa imbarazzante.
Ma Grillo c’era l’altra domenica a Roma. Era il punto alto della festa M5S.
E Grillo ha dedicato parte del suo monologo a coloro che sono afflitti da autismo.
È stata una triste comica, fatta quasi solo di presa in giro senza humor, un linguaggio da barzelletta razzista (voleva dire che molti inetti politici e presunti “f il os of i” contrari al suo movimento in televisione hanno la stessa capacità espressiva, ridicola e nulla, dei malati di autismo). In questo modo ha comunicato tre cose.
La prima è che lui dice quello che vuole, dove vuole, come vuole, senza badare al successo o all’offesa dei suoi discorsi. Ovvero gode della politica senza risponderne.
La seconda è la domanda: ma da quan- do un largo elettorato (i Cinque Stelle sono il primo partito italiano) segue, accetta e vuole una simile volgare irrisione di persone malate, che include il dramma dei bambini colpiti da quella dolorosa sindrome?
Infine: nessuno ha notato che l’autismo è – nella superstizione violenta e convinta dei “no vax” – la presunta conseguenza delle vaccinazioni, dunque la causa di una crescente resistenza all’obbligo di vaccinare i bambini?
Di fronte alle telecamere di tutta Italia, Grillo ha giocato con la presunta maledizione delle vaccinazioni, rinforzando vigorosamente l’opposizione alla scienza, sostenendo la superstizione “no vax” che sta già provocando focolai, anche mortali, di morbillo.
PERÒ, COME SI SA, il Movimento Cinque Stelle non finisce con Grillo.
Il proprietario della zona non clandestina, l’imprenditore Casaleggio figlio, è anche il responsabile della comunicazione, e della scelta delle persone adatte al movimento.
Come si vede, Casaleggio vuole persone con una immagine arida, gelida e a una certa distanza dalla realtà (Raggi, Toninelli, Lombardi) anche se non tutte le sue scelte sono riuscite, e forse si sono infiltrati degli umani (Fico, forse altri ancora non noti).
Ma da dove viene il blueprint poco gradevole ma molto originale – disciplina, obbedienza, silenzio, gelo – al quale i Casaleggio si sono ispirati?