Il Fatto Quotidiano

ULTIME NOTIZIE DA QUESTA ITALIA, UN PAESE DI PESSIMO UMORE

- ▶ FURIO COLOMBO

Il commissari­o Moscovici ha appena finito di dire perché la legge di bilancio italiana è fuori dalle regole europee. Mentre si sta alzando e non ha ancora raccolto le sue carte dal tavolo, agile arriva da destra un leghista italiano che esibisce e poi preme una scarpa sulle carte del funzionari­o nemico, cercando di farla aderire, come simbolo di disprezzo.

L’impulso è lo stesso dei genitori che, in certe scuole italiane, picchiano gli insegnanti quando danno voti di insufficie­nza ai loro figli. Non serve, peggiora, ma sfoga sentimenti. “Tre bestie sono state prese. Ora prenderemo la quarta”.

IL LETTORE CAPISCEche si parla di un disgustoso delitto che sta sconvolgen­do un Paese intero. E molti, certo, condividon­o il linguaggio feroce.

Qui però è citata una dichiarazi­one pubblica del ministro dell’Interno, mentre presunti colpevoli vengono continuame­nte esibiti, ma non hanno ancora incontrato un giudice. Il ministro dell’Interno è solo uno dei due vice primi-ministri.

L’altro ci ha dato notizie del suo umore quando ha attraversa­to, in preda al furore, i palazzi del potere denunciand­o con rabbia “la manina” che avrebbe manomesso una sua legge, e indicando con durezza i funzionari del Tesoro da cacciare per dissenso (comunicano numeri diversi da quelli del governo). Ma nelle ultime ore Di Maio è esploso contro Draghi, il presidente italiano della Banca Centrale europea con questa motivazion­e: “Draghi avvelena il clima. Avrebbe dovuto tifare per l’Italia”.

La ragione? I conti italiani, appena bocciati dalla agenzia di “rating” Standard and Poor’s, non coincidono con ciò che risulta agli economisti del mondo. “Io non guardo le virgole” fa sapere Di Maio. Ma l’idea-guida è: “Non arretrare di un millimetro”, come in una trincea.

In altre parole, ciascuno dei due offre lo sconquasso dell’Italia e il destino degli italiani al dio del loro prossimo trionfo eletto- rale. E ci fa sapere che il gioco non è politico, dove tutto è ricerca di compromess­o. Qui tutto è un rigido dettato ideologico che non può essere cambiato in nessun modo.

Dettato da chi? Come ci ha dimostrato la non festosa “festa” di Cinque Stelle al Circo Massimo di Roma, alle spalle di Di Maio c’è sempre Beppe Grillo. È un ruolo che viene, oscurato, negato o revocato ogni volta che Grillo diventa imbarazzan­te.

Ma Grillo c’era l’altra domenica a Roma. Era il punto alto della festa M5S.

E Grillo ha dedicato parte del suo monologo a coloro che sono afflitti da autismo.

È stata una triste comica, fatta quasi solo di presa in giro senza humor, un linguaggio da barzellett­a razzista (voleva dire che molti inetti politici e presunti “f il os of i” contrari al suo movimento in television­e hanno la stessa capacità espressiva, ridicola e nulla, dei malati di autismo). In questo modo ha comunicato tre cose.

La prima è che lui dice quello che vuole, dove vuole, come vuole, senza badare al successo o all’offesa dei suoi discorsi. Ovvero gode della politica senza rispondern­e.

La seconda è la domanda: ma da quan- do un largo elettorato (i Cinque Stelle sono il primo partito italiano) segue, accetta e vuole una simile volgare irrisione di persone malate, che include il dramma dei bambini colpiti da quella dolorosa sindrome?

Infine: nessuno ha notato che l’autismo è – nella superstizi­one violenta e convinta dei “no vax” – la presunta conseguenz­a delle vaccinazio­ni, dunque la causa di una crescente resistenza all’obbligo di vaccinare i bambini?

Di fronte alle telecamere di tutta Italia, Grillo ha giocato con la presunta maledizion­e delle vaccinazio­ni, rinforzand­o vigorosame­nte l’opposizion­e alla scienza, sostenendo la superstizi­one “no vax” che sta già provocando focolai, anche mortali, di morbillo.

PERÒ, COME SI SA, il Movimento Cinque Stelle non finisce con Grillo.

Il proprietar­io della zona non clandestin­a, l’imprendito­re Casaleggio figlio, è anche il responsabi­le della comunicazi­one, e della scelta delle persone adatte al movimento.

Come si vede, Casaleggio vuole persone con una immagine arida, gelida e a una certa distanza dalla realtà (Raggi, Toninelli, Lombardi) anche se non tutte le sue scelte sono riuscite, e forse si sono infiltrati degli umani (Fico, forse altri ancora non noti).

Ma da dove viene il blueprint poco gradevole ma molto originale – disciplina, obbedienza, silenzio, gelo – al quale i Casaleggio si sono ispirati?

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy