COSTA HA TORTO: COSÌ S’INQUINA DI PIÙ
La replica dei Verdi: “Diossina e Pcb non devono andare nei terreni”
Il ministro Costa definisce chi ha criticato la norma sui fanghi di depurazione presente nel decreto Genova o in malafede o disinformato. Io sono colui che ha sollevato le critiche a quella norma e trovo incredibile quanto affermato dal ministro Costa e rispondo puntualmente.
Il ministro sostiene che l’art.41 del decreto Genova serve a “normare i fanghi che prima non venivano adeguatamente controllati e nelle maglie larghe della normativa nei campi potevano finire sostanze inquinanti”. È vero che finivano sostanze inquinanti nei terreni contenuti nei fanghi ma non per responsabilità delle maglie larghe della normativa ma a causa di comportamenti criminali di chi, consapevolmente violava la legge, spandeva sui suoli agricoli fanghi “tossici” con la presenza di diossine, Pcb e altro.
Cosa fa invece il ministro ? Introduce per la prima volta per legge la presenza di diossine e Pcb, molecola fuori legge dal 1984, nei fanghi di depurazione che verranno sparsi sui suoli agricoli prevedendo limiti più elevati rispetto a quelli in essere previsti dal dlgs 152/2006 per i terreni che dovrebbero essere sottoposti a bonifica per- ché contaminati. Il ministro dice che non si possono mischiare i limiti dei terreni da bonificare con i fanghi e chi lo fa è in malafede. Ma chi dice che vanno presi come riferimento i limiti previsti dal dlgs 152/2006 non è il sottoscritto ma il documento 228/2015 dell’Ispra e la sentenza della cassazione penale n.27958 sez. III del 6 giugno 2017. Non penso che si possa sostenere che la Cassazione sia in malafede. Quanto agli idrocarburi è vero quello che dice il ministro che vi sono idrocarburi di origine vegetale ma vi sono anche quelli di derivazione del petrolio che nulla hanno a che vedere con il burro di cui parla il ministro.
La direttiva europea e la dlgs 99/92 prevede che i fanghi di depurazione destinati allo spargimento in agricoltura debbano avere una funzione concimante e ammendante e non devono contenere sostanze tossiche o nocive in quantità superiori a determinati parametri. Il dlgs 99/92 non prevedeva la presenza di diossine, Pcb e altro, non per un vuoto normativo, la tossicità e cancerogenicità di queste sostanze è nota da decenni, ma per un motivo semplice che diossine e Pcb negli scarichi civili non dovrebbero esserci. Nessun umano fa i bisogni alla diossina ! Allora cosa fa il ministro dell’ambiente? Prevede per legge la presenza di diossine e Pcb fino a 25 ng per kg che potranno essere sparsi sui suoli agricoli. Non è vero quello che dice Costa che la norma è stata fatta per trovare gli inquinanti ma in realtà serve per autorizzarne la loro presenza! Il ministro pensa che la diossina sparsa sui terreni possa avere un effetto concimante e benefico per gli alimenti che andremo a mangiare? I fanghi alla diossina non c’entrano nulla con l’economia circolare ed in ogni caso il loro destino non possono essere i suoli agricoli dove si coltiva il nostro cibo. Ricordo che in base all’art.2 del codice penale, principio del favor rei, l’art.41 rischia di far saltare quei processi sui fanghi tossici o quantomeno condizionarli a favore degli imputati, altro che lotta alle ecomafie!
*Federazione dei Verdi