“Roma dice basta”, sit in anti-Raggi in Campidoglio
La replica “In piazza signore con borse firmate da mille euro Non mi lascio incantare degli orfani di Mafia Capitale”
Per la prima volta dopo due anni e mezzo di mandato di Virginia Raggi a piazza del Campidoglio è andata in scena una manifestazione di protesta che chiedeva direttamente le “dimissioni” della sindaca. Finora si erano svolte proteste tematiche per il diritto all’abitare e contro lo sfratto alla Casa Internazionale delle Donne, mentre ieri mattina alcune migliaia di persone si sono date appuntamento sotto alla statua di Marco Aurelio all’insegna dello slogan “Roma dice basta”.
Un presidio organizzato da un gruppo di sei donne per protestare contro “il degrado”, perché, spiegano le portavoce della protesta, in città “non c’è più nulla che funzio- ni, la Capitale è ferita dall’incuria, dalla mancanza di visione e di strategia di chi dovrebbe governarla”. Società civile, dunque, con la partecipazione nutrita di esponenti del Pd e della sinistra, fotogra- fia della debole opposizione condotta finora in Campidoglio, scavalcata da un presidio di cittadini.
Durissima la replica della sindaca: “C’era tutta la vecchia guardia del Pd ma hanno nascosto le bandiere, ormai hanno un certo imbarazzo”.
E ancora, la sindaca parla di “signore con borse firmate da mille euro indossate come fossero magliette di Che Guevara e barboncini al guinza- glio. Non mi lascio incantare dalle sirene degli orfani di Mafia Capitale”.
A fianco della sindaca, a fare da contraltare ai cartelli e alle voci della piazza che chiedevano “una Roma torni a essere una Capitale: inclusiva, vivibile, accogliente, con un’idea di futuro”, è stato il leader del M5S Luigi Di Maio ribadendo un’i m p or t a nt e cavallo di battaglia del Campidoglio: “Ai sindaci dobbiamo dare più poteri. Non si può governare una città come Roma con i poteri di un qualsiasi sindaco”.
La manifestazione arriva in un momento già delicato per la sindaca Virginia Raggi: l’attesa per la sentenza che, il prossimo 10 di novembre, metterà un punto al processo che la vede imputata per falso in relazione alla nomina del fratello di Raffaele Marra. Gli interrogativi che scuotono i partiti di opposizione al M5S sono: cosa accadrà in caso di condanna e se dovesse davvero dimettersi chi scenderà in campo per la sfida all’ombra del Colosseo?
Il soccorso
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