Un condono e gli sgravi fiscali: le mani di Giorgetti sullo sport
Un bel condono per le società e sgravi per gli impianti: Giancarlo Giorgetti inizia a metter mano allo sport italiano. Un mondo sconfinato di dirigenti, tecnici, semplici amatori: un grande bacino di voti, specie se si considera la base del movimento (su cui già l’ex ministro Lotti aveva messo gli occhi). E infatti proprio al dilettantismo sono rivolti i primi provvedimenti che il sottosegretario ha preparato.
AL MOMENTO della formazione del governo, l’uomo forte della Lega aveva rivendicato la delega allo sport, stoppando le velleità dei 5S che avrebbe preferito un vero Ministero per contrastare il Coni di Malagò, respingendo anche i suggerimenti degli amici che lo sconsigliavano. Si comincia a capire il perché: Giorgetti ha sfruttato subito il suo ruolo per indirizzare le Olimpiadi invernali 2026 verso Lombardia e Veneto; è intervenuto anche sul caos dei ricorsi in Serie B e sulla giustizia sportiva con un decreto d’urgenza. Adesso si mette in proprio con due misure molto gradite a quel mondo a cui ha deciso di rivolgersi.
La prima di fatto è già operativa, inserita nel decreto fiscale: la “pace fiscale”(o condono, che dir si voglia) vale anche per le società sportive dilettantistiche (le cosiddette Asd) iscritte al Coni che potranno avvalersi della “dichiarazione integrativa” fino a 30 mila euro l’anno, pagando solo il 50% del dovuto; in più, avranno la possibilità di risolvere i contenziosi pendenti con uno sconto notevole (si paga solo il 40% della cifra contestata, il 50% se si ha già perso in primo grado). Un bell’aiuto per chi guarda all’Agenzia delle Entrate con terrore: piccole società (circa 120 mila in tutta Italia) che vivono di volontariato e risorse minime; spesso non hanno neppure un vero commercialista, faticano ad arrivare a fine mese e a star dietro al Fisco. In diverse Regioni per alcune controversie n el l ’ interpretazione delle norme (ad esempio sul concetto di “occasionalità” delle prestazioni) si è creata una mole di contenzioso notevole. Il condono dà un colpo di spugna e farà emergere un po’ di nero (che non manca mai).
Giorgetti avrebbe voluto anche di più: il testo entrato in Consiglio dei ministri prevedeva un condono largo, e regalava alle società che ne usufruivano uno “scudo” su “ulteriori accertamenti”. Su questo il M5S ha fatto opposizione, per principio: la versione ridotta farà comunque felici le Asd. Anche perché accompagnata dal cosiddetto “sport bonus”, già inserito nella bozza di legge di bilan- cio: voluto da Lotti lo scorso anno e ora rinnovato, prevede un credito d’imposta al 65% per i privati che potranno “sc on ta re ” dalla tasse i soldi investiti per costruire o ristrutturare impianti sportivi. Una misura per la base, i paletti fissati impediscono le grandi speculazioni e con- sentono solo piccoli sgravi per piccoli lavori (nel 2018 il credito più alto riconosciuto è stato di 20 mila euro).
UN MODOper tendere la mano al mondo dello sport dilettantistico che coinvolge 10 milioni di italiani. E genera consenso. Ci aveva già provato Lotti nella scorsa legislatura: un anno fa l’ex ministro aveva infilato nella manovra le società sportive lucrative, che avrebbe spalancato le porte di un business enorme; una “furbata” respinta però dalla stessa base e subito abrogata dal decreto Dignità. Giorgetti si muove con più accortezza, strizzando l’occhio soprattutto a chi vive di sport (e non ci si arricchisce). Non è un caso che il 48% delle società abbia sede al Nord, in particolare in Lombardia (il 15% del totale) e Veneto. È i l terreno di caccia, l’elettorato di riferimento della Lega, su cui il sottosegretario sta puntando forte. Ed è solo l’inizio, visto che alla manovra si accompagnerà un decreto ad hoc sullo sport, per andare a mettere mano in settori nevralgici e di vertice come diritti tv del calcio e Coni. Infatti il M5s, che pure aveva fatto campagna elettorale su questi temi, è rimasto spiazzato da tanto iper-attivismo (praticamente non sta toccando palla) e cerca di riorganizzarsi. Ma Giorgetti si è tenuto la delega. E adesso vuole prendersi lo sport.
Bacino d’utenza Sconti sulle tasse e incentivi per gli impianti. Ci aveva già provato invano Lotti Chi è Giancarlo Giorgetti è nato in provincia di Varese nel 1951 È stato segretario nazionale della Lega Lombarda dal 2002 al 2012, nonché capogruppo per la Lega Nord alla Camera dei Deputati nella XVII legislatura dal 2013 al 2014 e nella XVIII legislatura Attualmente ricopre la carica di sottosegretario alla Presidenza del consiglio dei ministri