Le polemiche sulle “fake”, ma il salva-evasori c’è
Si discute di cose inesistenti: condono sui soldi all’estero e tagli alle vittime del fascismo
“Epoi dicono che non mi devo incazzare!”. Il vicepremier Luigi Di Maio non l’ha presa molto bene quando gli hanno portato un lancio di agenzia che sembrava far rientrare dalla finestra quello che credeva aver fatto uscire dalla porta (anzi da Porta a Porta) nel decreto fiscale. La lettura del testo e della relazione illustrativa che ne ha fatto l’agenzia di stampa non lascia dubbi: con la solita “manina” si è tornati allo scudo fiscale e al condono per le attività finanziarie e per i patrimoni immobiliari detenuti all’estero. Il decreto è un nervo scoperto dentro il Movimento che ha indotto Di Maio a finire vittima di una fake news. Ma solo in parte. Nell’articolo 9 e nella relazione illustrativa che lo accompagna, depositati in Commissione al Senato, si continua a sancire esplicitamente il divieto di esperire la procedura della dichiarazione integrativa per ottenere la definizione agevolata ai contribuenti “per l’emersione di attività finanziarie e patrimoniali costituite o detenute fuori dal territorio dello Stato”.
IL DIAVOLO però fa le pentole ma non i coperchi. All’articolo 1, dove si prevede il condono di sanzioni e interessi per tutti i destinatari di un semplice processo verbale di constatazione rispunta effettivamente lo scudo sull’estero. Si possono regolarizzare le violazioni anche in materia di “imposta sul valore degli immobili all’estero e imposta sul valore delle attività finanziarie all’estero”. Nella relazione tecnica al decreto risultano contestate tra il 2013 e il 2018 una maggiore imposta Iva per 8 miliardi, un’imponibile di imposte dirette per 30 miliardi e un miliardo di ritenute. In genere, sottolinea il ministero dell’Economia, con gli accertamenti ordinari si riesce a ottenere la riscossione solo del 3,5% con un’adesione del 4% che determina un incasso di 600 milioni. Ma secondo Eutekne.info , un quotidiano digitale dedicato ai commercialisti, il vero condono è quello sulle liti tri- butarie: prevede sconti dell’80% a chi ha vinto in secondo grado di giudizio nonostante l’Agenzia delle Entrate prevalga nel 68,2% dei ricorsi in Cassazione.
Altra fake news. In una tabella del decreto fiscale si sarebbe annidata la revoca delle pensioni ai reduci dai campi di concentramento. L’annuncio ha costretto il Mef a precisare: “Nessuna riduzione delle pensioni di guerra né dei vitalizi ai perseguitati politici e razziali: i titolari degli assegni non subiranno alcuna decurtazione, quanto riportato da alcuni organi di stampa è pertanto privo di fondamento”. Il dl n. 119, spiega il Mef, “ha semplicemente operato un allineamento dello stanziamento in bilancio alla effettiva erogazione delle risorse, ma non sono state introdotte misure che limitano il beneficio o i requisiti di accesso”. In sostanza il naturale venir meno dei beneficiari riduce di anno in anno platea e stanziamenti.
Il regalone Poca cosa lo sconto da 100mila euro l’anno; quello a chi è in causa col Fisco è enorme