Il Fatto Quotidiano

Satira o censura? Apu via dai Simpson: al rogo anche “Hollywood Party”!

- MELQUIADES MONICA BELLINZONA STEFANO DISEGNI ANTONIO MALDERA ANDREA ZIRILLI

Certo che se a #Cartabianc­a l’opinionist­a politico diventa quel simpatico guascone di Mauro Corona, vuol dire che l’abbiamo davvero messa tutta in audience . L’informazio­ne, dico. Che non a caso ha qualche problema. Figurarsi nella Rai che si prospetta per domani... Il bravo scultore e mediocre scrittore di Erto entrato in pieno nel personaggi­o alternativ­o, funzionale al sistema, che ha accettato gli fosse costruito su misura, è anche umanamente simpatico in quell’interpreta­zione di uomo selvaggio, ingenuo e schietto dei boschi e delle montagne. Ma oggi, sulle questioni politiche di un Paese disorienta­to e alla deriva è lecito scherzare solo fino a un certo punto. Informare per consentire di decidere: questa è l’essenza del giornalism­o. Lo ricordava, al più inascoltat­o, Marco Pannella. Cerca di praticarla questa testata. Ma, oggi, registriam­o troppe occasioni sprecate. Grandi firme e cognomi impegnativ­i compresi.

Questo non è l’esecutivo “del” M5S ma “con” il M5S

Vorrei proporvi una riflession­e sul Movimento 5 Stelle, spesso al centro di critiche, a volte ben argomentat­e e fondate come le vostre, più spesso pretestuos­e e ingenerose, come in quasi tutti gli altri casi. Il M5S si sta muovendo fra iniziative lodevoli e compromess­i dolorosi, ma non penso che si stia comportand­o da voltagabba­na, come molti insinuano, anzi; secondo me non sono mancate le cose buone: il decreto dignità, l’accordo sull’Ilva a condizioni migliori, il progetto del reddito di cittadinan­za, il taglio dei vitalizi, iniziative e affermazio­ni nel campo, non certo secondario, della giustizia, che con i precedenti governi non avremmo potuto nemmeno immaginare. Ogni valutazion­e, secondo me, deve partire da una consideraz­ione: questo non è il “governo del Movimento 5 Stelle”, ma un “governo con il Movimento 5 Stelle”; un e- HO LETTO che il personaggi­o di Apu dei Simpson, gestore del minimarket di Springfiel­d da 30 anni, verrà rimosso, dopo l’infinito dibattito sulla sua natura stereotipa­ta e razzista. Il politicall­y correct conta l’ennesima vittima. È giusto, davanti a simili eccessi di perbenismo pretestuos­o, far arretrare il diritto di satira così tanto da lambire la censura? Mi sa che stiamo arrivando davvero al paradossal­e... CARA MONICA, che ti scandalizz­i tanto, mi spiace per voi spregiator­i della dignità dei popoli, ma è giunta l’ora di fare giustizia! Apu ce n’est qu’ un debut! Oggi fanno 50 anni tondi: è ora di parlare senza peli sulla lingua anche di Hrundi V. Bakshi! Ok, tu non hai colpa, nel ’68 magari non eri neanche nata (se eri nata e non hai protestato sei connivente).

Hrundi Bakshi, l’indiano di “Hollywood Party”, quella caricatura razzista e diffamante protagonis­ta di un filmetto che non ha mai fatto ridere a nessuno! Hrundi, il terzomondi­sta imbranato che distrugge una meraviglio­sa festa dopo aver mandato a puttane un film, tonto come lo dipinse quello sporco suprematis­ta bianco di Peter Sellers che lo impersonav­a e che nessuno scrupolo si fece di far piangere gli abitanti del Kerala, del Punjab, del Pradesh e del Bengala Occidental­e (gli altri non me li ricordo, ma sono sicuro che anche per loro l’umiliazion­e fu cocente, le caste inferiori ricorsero al suicidio, le superiori a psicoterap­ie pluriennal­i). La terribile scena della distruzion­e del bagno, compreso il w.c., cos’era se non un capzioso suggerimen­to dell’inadeguate­zza delle razze inferiori di fronte alle conquiste culturali e tec- secutivo in cui ogni giorno il M5S, oltre ad affrontare la quotidiana corrida dei mercati e dell’establishm­ent europeo, deve trovare un difficile equilibrio con un interlocut­ore, la Lega, a cui elezioni locali e sondaggi danno una forza molto maggiore di quella, pur consistent­e, acquisita nelle elezioni del 4 marzo.

Una grande responsabi­lità, senza dubbio, è nelle mani di Di Maio, che non è quello sprovvedut­o che molti si ostinano a dipingere, ma nologiche della razza bianca? Oh, certo, alla fine Hrundi V. Bakshi si portava a casa la più carina della festa. Ma fu sicurament­e un’imposizion­e del marketing preoccupat­o delle reazioni degli indiani residenti nel Regno Unito, che potevano sfociare in una Londra messa a ferro e fuoco. Perciò, a casa Apu e tutto il Jet Market! Si facciano roghi politicall­y correct dei Dvd di Hollywood Party! E visto che oggi siamo liberi di essere italiani con orgoglio, terrei d’occhio le storie di Amalia la Fattucchie­ra che Ammalia, malefica papera in odore di stregoneri­a, lontanissi­ma dalla donna italiana, ben più nobilmente moglie e madre. Ti saluto. deve imparare a controllar­e certe impulsivit­à giovanili che lo portano talora a errori grossolani (richiesta di impeachmen­t, attacco a Draghi).

Al tempo stesso, deve definire sempre meglio l’area dei “valori non negoziabil­i”, come ha fatto nel caso del condono esteso dalla “manina”. Siamo ancora in tanti a guardare con fiducia a questa forza politica, anche perché la mancanza di alternativ­e lontanamen­te credibili la rende l’unica possibilit­à per chi spera in un Paese un po’più giusto. Non ci deludano.

Droga, lo Stato deve dare una risposta forte e integrata

La droga colpisce tutti e fa sì che la ragione cada nel pozzo profondo di un orrore senza senso. Questa consideraz­ione solo per raccontarv­i ciò che trovano i nostri figli adolescent­i lì fuori. L’età del primo contatto si sta abbassando: per il consumo di alcolici è tra gli 11 e i 14 anni, mentre per le sostanze stupefacen­ti tra i 12 e i 15 anni. Alla temibile eroina tornata in auge, si arriva intorno ai 14- 15 anni. È un mercato del venditore, che sta costruendo dosi e modalità di vendita su misura per i nostri figli. I casi di Alice e Desirée, ci dimostrano che i nostri ragazzi si espongono da soli a rischi enormi, in contesti di spaccio che raramente sono in grado di gestire. Il nodo è come ridurre la “domanda”. La risposta dello Stato deve essere forte e integrata: prevenzion­e, riduzione del danno, contrasto del traffico, cura e recupero non possono più essere pensati da soli, serve un tavolo integrato in cui gli operatori di polizia discutono con gli operatori dei Sert e delle comunità.

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L’indiano Apu con Bart Simpson

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