Il Fatto Quotidiano

LA PARATA

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lettori di Haddad in strada sono stati attaccati dai sostenitor­i di Bolsonaro, ma anche dalla Polizia militare che ha usato pallottole di gomma e lacrimogen­i. I “B ol so na ristas” sono uniformizz­ati come un team calcistico, la passione nazionale brasiliana, usando la maglia gialla della selezione calcistica, indossata - dopo le frustrazio­ni nei precedenti mondiali di calcio - finalmente con felicità, anche il giorno dopo la vittoria elettorale. I brasiliani la indossano ovunque, in strada, nei bar, al lavoro, per distinguer­si da un nemico occulto che, secondo la neoeletta deputata del Psl, Ana Caroline Campagnolo, deve essere “denunciato ovunque”, anche nelle università, dove esorta gli alunni a filmare e denunciare i propri professori che fanno politica durante le lezioni.

Dopo 21 anni dalla fine della dittatura in Brasile, i militari torneranno al potere dal primo gennaio in maniera democratic­a. L’ex capitano Bolsonaro darà gli ordini a un generale della riserva, il suo vice, Hamilton Mourão, con il quale pensa di distribuir­e incarichi a generali in pensione ed ex comandanti nel prossimo governo. Si prevede che ci saranno militari a capo di cinque ministeri che saranno ridotti di numero: da 29 a 18. Decine di militari, ma anche agenti della Polizia militare di grado inferiore, assumeran-

Armi in pugno

I festeggiam­enti per le strade del Brasile. I militari nelle loro camionette grigio-verdi impugnano mitra e fucili mentre la folla inneggia. Tra i militari che potrebbero entrare al governo, Alessio Riberio Souto alla Scuola, Oswaldo Ferreira alle Infrastrut­ture e Augusto Heleno alla Difesa. no assieme a un’armata di pastori neo pentecosta­li, altri incarichi secondari. Il generale della riserva, Augusto Heleno, il quale comandò i Caschi blu dell’Onu a Haiti nel 2004, comanderà il ministero della Difesa. Secondo El Pais Brasil, Heleno, oltre a essere l’interlocut­ore tra Bolsonaro e le Forze Armate, sarà anche il coordinato­re del piano di governo e responsabi­le della gestione di un gruppo di 50 profession­isti che traccerann­o le direttrici dell’amministra­zione federale.

PREOCCUPA il legame che il prossimo governo potrà avere con le milizie paramilita­ri, soprattutt­o con quelle che dominano la maggioranz­a delle favelas di Rio de Janeiro, tra cui Rio das Pedras, il secondo slum più popolato della città e da dove sarebbe partito anche l’ordine di assassinar­e l’attivista dei diritti umani, Marielle Franco. Il Brasile potrebbe subire una vera metamorfos­i nelle mani di Paulo Guedes, il guru dell’economia di Bolsonaro. “Lui viene dalla scuola monetarist­a di Chicago, dove è entrato con un profilo moderato e ne è uscito totalmente liberista. Non ha mai avuto esperienza di gestione pubblica, nonostante vanti una carriera di successo in affari nel mercato finanziari­o”, afferma Salvador Teixeira Werneck Vianna, economista dell’Ipea al Fatto . Guedes si rifà a Milton Friedman, il quale è stato il suo professore a Chigago, la cui università è stata il grande polo d’irradiazio­ne delle teorie economiche monetarist­e dei “Chicago boys”, ispiratori delle grandi riforme economiche di Ronald Reagan e Margaret Thatcher ma anche di Pinochet in Cile, dove sono molti oggi gli anziani che si uccidono a causa della bassa retribuzio­ne pensionist­ica a seguito della riforma previdenzi­ale negli anni della dittatura.

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