Il Fatto Quotidiano

“Senti che bello, lascia suonare”: è Lucio inedito

- » GUIDO BIONDI

Asei anni dalla scomparsa del grande Lucio, la Sony – la sua storica etichetta discografi­ca – pubblica una nuova antologia con alcune rarità e un brano inedito, St ar te r, preparato dal cantautore bolognese nel biennio 20102011, registrato durante le pause del tour Work in progress con Francesco De Gregori.

Starter è stato arrangiato da Lucio a esclusione del riff di sax del co-autore Tullio Ferro nel finale. Il brano inizia con uno squillo di telefono e la voce inconfondi­bile di Dalla, un incipit con tutta la sua curiosità e il suo stupore, quasi puerile: “Senti che bello, lascia suonare”. L’antologia contiene settanta brani rimasteriz­zati a 192khz/24bit dai nastri originali, arricchiti da un booklet con foto e racconti della lunga carriera dell’artista, con la supervisio­ne della Fondazione a lui dedicata e della sua etichetta Pressing line (anche nella versione di tre vinili).

LE RARITÀ – oltre al prezioso e bellissimo inedito – sono la versione francese di Ciao, Il mago Pipo- po’, A m a mu s Deus, Unknow Love, Sicilia e Campione di swing. Cerimonier­e d’eccezione alla presentazi­one dell’antologia a Milano è stato Walter Veltroni: “Quando mi hanno chiesto di partecipar­e ho risposto: per Lucio farei qualsiasi cosa. Gli volevo molto bene, abbiamo condiviso periodi della storia di ciascuno di noi. Come molti de- gli intellettu­ali di un tempo ‘faceva squadra’ ed era molto legato alla sua terra. Mi fece sentire in anteprima i due capolavori DallaeLuci­o Dalla nella sua casa a Trastevere. Ebbi l’impression­e di trovarmi davanti a due dischi di una tale compattezz­a – da un punto di vista musicale e concettual­e –, raro nel panorama italiano. Lucio è stato per la musica quello che Fellini è stato per il cinema. È qualcosa di più di un cantante. C’è magia e unicità in Lucio, il suo essere capace di navigare nei sogni è difficile da replicare. Imprevedib­ile, irregolare, m er av ig li os am en te timido e altrettant­o sfrontato. E, come Fellini, è stato uno dei bugiardi ‘belli’, quelli che dicono cose che non sai se sono inventate. Di Starter sottolineo due citazioni: ‘Vai più forte sul quel muro che lo buttiamo giù’ e poi, al l’inizio del brano, ‘ s en ti che bello lascia suonare’. Sono due messaggi per farci

MOLTE CHICCHE Settanta canzoni reincise più un “booklet” di foto e racconti della lunga carriera dell’artista bolognese

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