La Corte dei Conti: “Non punibili le frodi con le fatture false”
▶VALUTARE la costituzionalità dell’aliquota del condono al 20%, considerare la non punibilità delle frodi effettuate con fatture false e tenere presente il pericolo di fuga dei contribuenti dopo il pagamento della prima rata. Sono le osservazioni fatte in audizione dallaCorte dei conti sul decreto fiscale. Tre rilievi non da poco che vanno a impattare sui temi più discussi del provvedimento varato dal governo gialloverde. Come anticipato da Il
Fatto i giudici contabili fanno notare il pericolo di non punibilità delle frodi secondo la formulazione del comma 9, osservando anche le "difficoltà di applicazione" della norma in assenza "di un meccanismo di disclosure ". Altra pesante annotazione riguarda l’imposta al 20%, “ontologicamente inferiore a quella che il contribuente avrebbe pagato alle scadenze ordinarie". È poi possibile – ha detto il presidente Angelo Buscema – che “il pagamento della sola prima rata sia utilizzato per fruire dei benefici e per procrastinare gli atti di riscossione” rischiando di vedere svanire le prospettive di incasso perché, come già successo con il condono tombale del 2002, ci possono essere i furbetti che pagano la prima rata per far scattare la sanatoria salvo poi non pagare più.