Anno 2023, la secessione nazi-populista del Furland
Com’è possibile che un modesto pr ofe ssio nis ta della politica come Matteo Salvini sia diventato di colpo il leader populista più popolare d’Europa, dopo vent’anni di anonima militanza leghista in Lombardia?
Ecco la risposta: “A volte la Storia propone un ruolo, e il primo che si presenta per il casting l’ottiene, indipendentemente dal suo talento”. Accade nei momenti di crisi e di rottura del sistema e da noi il casting della Storia ha già selezionato nel secolo scorso Benito Mussolini e Silvio Berlusconi.
MA QUESTA non è l’unica intuizione politica dell’ultimo romanzo di Tullio Avoledo, lo scrittore friulano che esordì tre lustri fa con il fulminante L’elenco telefonico di Atlantide. Il libro s’intitola Furland® e immagina cosa potrebbe succedere all’indomani di un eventuale fallimento del governo gialloverde di Salvini e Di Maio. Non un ritorno all’ancien régime, magari renzusconiano, ma lo tsunami di una soluzione ancora più radicale. Questa appunto la seconda intuizione: “La delusione nei confronti dell’assurda coalizione al governo in Italia, il disgusto per i suoi continui errori e insuccessi, portarono in Friuli al voto di protesta più radicale possibile: la scelta del movimento che chiedeva l’indipendenza”.
Ché Furland® è ambientato in Friuli, ovviamente, e racconta di una distopia, cioè un’utopia spaventosa, non troppo lontana nel tempo. Lì nel 2023, nello stadio di Udine, dopo una breve guerra d’indipendenza, il condottiero Vittorio Volpatti ha proclamato la repubblica autonoma del Friuli, in cui l’unico padrone è il benedetto
IL ROMANZOLa distopia di Tullio Avoledo: il Friuli indipendente trasformato nel più grande parco giochi del pianeta, dove ogni giorno si recita la Storia (SS comprese) La politica propone un ruolo e il primo che si presenta per il casting l’ottiene, indipendentemente dal suo talento Tutto nasce dalla delusione e dal disgusto nei confronti dell’assurda coalizione al governo in Italia
popolo. In realtà, Volpatti, il predestinato scelto dal casting della Storia, è un dittatore senza volto che scimmiotta il regime nazista e ha trasformato la sua regione-Stato in un immenso parco divertimenti, il più grande del pianeta. Di qui il titolo Furland ® che si accosta in modo inquietante alla ributtante maglietta indossata a Predappio da una grassa militante fascista di Forza Nuo- va: Auschwitzland. E l’incipit del romanzo è proprio una fucilazione di massa delle SS: “I Visitatori stavano di lato, masticando chewing gum stimolanti e regolando le loro attrezzature elettroniche. Un paio di minidroni ronzavano, avvicinandosi ai civili per cogliere le loro espressioni atterrite, gli occhi sgranati mentre la prima fila di SS si metteva in ginocchio e puntava i fucili, all’unisono con la seconda in piedi”. Ogni giorno nel Furland vanno in scena le Attrazioni: rievocazioni storiche della regione, dai riti celtici alla Seconda guerra mondiale, passando ovviamente per la dominazione romana. Non più cittadini ma attori o comparse, in una terra che ha abolito il crimine e la povertà e gli odiati migranti grazie al regime populista. Solo pace e armonia e cibo e vino. I Visitatori sono i turisti che provengono da ogni parte del mondo, per ammirare le meraviglie di questo parco divertimenti che ha altri due fondatori con Volpatti: la Musk Enterprises e la cinese Global Ventures di Henry Wu.
Sopra tutto e tutti a comandare è l’o n ni p re s e nt e Amministrazione che deve fronteggiare sanguinosi sabotaggi alle Attrazioni. In primis, il misterioso Zorro che ha interrotto la citata fucilazione delle SS.
IL PROTAGONISTA è un friulano emigrante di ritorno, il giovane Francesco Salvador, affiancato da una copia perfetta di Ernest Hemingway. I due si ritrovano nel mezzo di una gigantesca cospirazione senza capire chi siano i buoni e chi i cattivi. Il Furland è sotto attacco in un mondo ormai lacerato. Gli Stati Uniti, per esempio, sono usciti a pezzi dalla dinastia Trump. Esistono i Tus, True United States, e i Fus, Fake United States. Di Attrazione in Attrazione, Salvador risale poco alla volta, e per niente consapevole del suo ruolo nella Storia, all’origine del rompicapo.
In modo orwelliano, e senza dimenticare la fantascienza di Philip K. Dick, Avoledo con la sua grottesca ironia (il romanzo è inquietante ma leggero) tratteggia una via d’uscita nerissima al cupo presente sovranista. Al centro, come accade da secoli, il potere e la sua follia, ché la scintilla di fondare il Furland, a Volpatti, viene da un’estate trascorsa da ragazzo a Lignano Sabbiadoro, quando è rapito dall’abnegazione di due anziani friulani in una villetta presa per le vacanze: “Il friulano va isolato ed elevato. Il seme non deve disperdersi. Deve restare vitale lì dov’è nato”. È sempre una questione di razza.