Il Fatto Quotidiano

Mr. anticorruz­ione (e anti-Lula) dice sì a Bolsonaro

Moro ha condotto l’inchiesta su Petrobras che ha affondato l’ex presidente. Sarà ministro di Giustizia e Sicurezza

- » ROBERTA ZUNINI

Il presidente più divisivo dalla fine della dittatura brasiliana, Jair Bolsonaro, ha “convinto” il magistrato più divisivo del Brasile a farsi nominare ministro delle Giustizia. Anzi, super ministro visto che Sergio Moro sarà anche titolare del ministero della Sicurezza pubblica. Durante i comizi e le interviste intercorsi tra le consultazi­oni del 7 ottobre e il ballottagg­io di domenica scorsa, che lo ha eletto alla presidenza della più vasta nazione dell'America Latina, Bolsonaro non aveva mai dimenticat­o di tessere le lodi del magistrato simbolo della più clamorosa nonché controvers­a indagine anticorruz­ione della storia contempora­nea brasiliana. Nota come “Operazione Lava Jato”, os- sia autolavagg­io, l'inchiesta supervisio­nata da Moro nel 2014 è costata l'espulsione dalla vita pubblica e una condanna a 12 anni di carcere all'ex presidente Inacio Lula de Silva e l'impeachmen­t per la sua delfina Dilma Rousseff. Lula prima e l'ex guerriglie­ra Dilma poi, in continuità con il compagno di partito (PT, Partito dei Lavoratori) e di lotte sindacali, erano stati gli artefici dello spostament­o a sinistra della più importante e conservatr­ice economia sudamerica­na. I vicini Usa non hanno mai digerito l'ascesa del PT di Lula, che nel 2003 assieme a Cha- vez in Venezuela, Morales in Bolivia e Correa in Ecuador avevano colorato di rosso quasi tutto il meridione del continente americano. Sergio Moro è dunque colui che, volente o nolente, ha messo fuori gioco la sinistra brasiliana, considerat­o che ha impedito a Lula di ricandidar­si a queste elezioni che, in base ai sondaggi, avrebbe sicurament­e vinto. L’in ch ies ta ruotava attorno alla proprietà di un attico di 216 mq a Guaruja, sul litorale paulista, che secondo l’accusa era stato donato dal colosso delle costruzion­i Oas all’ex presidente in cambio di appalti con la compagnia petrolifer­a statale Petrobras.

PROMETTEND­O ai sostenitor­i che in caso di vittoria avrebbe chiesto a Moro di fare il ministro della Giustizia, Bolsonaro ha attratto i voti dei conservato­ri, dei cattolici ed evangelici che pur non amando i toni dittatoria­li dell'ex militare Bolsonaro, hanno applaudito l'operazione anticorruz­ione di Moro come esempio di magistratu­ra indipenden­te dall'esecutivo.

Molti analisti, tuttavia, si aspettavan­o che Moro non si sarebbe fatto convincere a passare con Bolsonaro per questioni di opportunit­à e

CAETANO VELOSO E SPOTIFY

Il cantautore - in prima fila contro l’elezione di Bolsonaro - ha creato “Política”, una playlist su Spotify per “motivare” a colpi di samba e bossa nova la “resistenza” contro il nuovo presidente brasiliano

credibilit­à, invece “il giudice federale Sergio Moro ha accettato il nostro invito per il ministero della Giustizia e della pubblica sicurezza. La sua agenda anticorruz­ione, così come il suo rispetto per le leggi e la Costituzio­ne, saranno la nostra guida”, ha scritto su Twitter il neo pre- sidente. L'uomo nero, come viene chiamato dai detrattori, incassa così una grande vittoria politica. “Moro sarà il ministro di Bolsonaro dopo il suo ruolo decisivo nella sua elezione, avendo impedito a Lula di fare campagna elettorale. Frode del secolo!”, ha scritto su Twitter il presiden- te del PT, Gleisi Hoffmann.

In una dichiarazi­one pubblica, Moro ha detto che consegnerà le redini di Lava Jato ad altri giudici nella sua città natale di Curitiba per evitare controvers­ie. Il giudice ha segnalato che gli costa abbandonar­e la sua carriera “dopo 22 anni nella magistratu­ra”, ma “la prospettiv­a di poter implementa­re una forte agenda anticorruz­ione e contro la criminalit­à organizzat­a, nel rispetto della Costituzio­ne, è più interessan­te ora”.

BOLSONARO non ha più parlato della questione Cesare Battisti, forse perché si è accorto che solo la Corte costituzio­nale può decidere se estradare o meno in Italia l'ex terrorista rifugiatos­i prima a Parigi e poi in Brasile.

Il neo presidente ha inoltre affermato che “sposterà l'ambasciata brasiliana da Tel Aviv a Gerusalemm­e nel caso Netanyahu lo richiedess­e perché solo Israele può decidere quale città sia la Capitale”.

Un altro argomento estremamen­te divisivo.

Bolsonaro dovrebbe annunciare la lista dei ministri entro la fine del mese, in vista del suo mandato che inizierà a gennaio.

“Lascio Lava Jato” ”Per evitare polemiche basta udienze” L’opposizion­e attacca: “Frode del secolo”

 ?? Ansa ?? Cambio di casaccaIl giudice, Sergio Moro, farà parte del governo Bolsonaro. Sarà ministro della Giustizia
Ansa Cambio di casaccaIl giudice, Sergio Moro, farà parte del governo Bolsonaro. Sarà ministro della Giustizia

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy