Il Fatto Quotidiano

Khashoggi, le foto fake da un western

L’OMICIDIO Circolano immagini del cadavere smembrato, i Servizi segreti italiani le hanno studiate. Alcune sono del film “El Gringo”

- » STEFANO FELTRI E FERRUCCIO SANSA

Pare che il corpo del giornalist­a Jamal Khashoggi sia stato sciolto nell’acido, ma prima (forse) è stato smembrato nel consolato dell’Arabia saudita di Istanbul. Ora circolano immagini che vengono presentate come foto del delitto. Nella più raccapricc­iante si vede una testa decapitata accanto a sacchi neri, la pelle è stata scuoiata e stesa sul pavimento. Poi ci sono arti mozzati appoggiati su altri sacchi. E la più didascalic­a: un uomo morto o morente che pare Khashoggi con una specie di bandiera americana vicino al collo e una scritta realizzata con qualche software rudimental­e: “Jamal”.

QUESTE FOTOsono false. I Servizi segreti italiani, secondo quanto risulta al Fatto Quotidiano, hanno analizzato quella della testa mozzata e sono giunti alla conclusion­e che non si tratti affatto di Khashoggi. Probabilme­nte sono foto di violenze commesse in qualche guerra remota per geografia e collocazio­ne temporale. Un’a lt r a fonte ha segnalato al Fatto l’ori- gine di quella che sembrava più somigliant­e, quella dell’u om o morto con la bandiera americana. Non si tratta del giornalist­a saudita ma di un personaggi­o del film El Gringo, dimenticat­a pellicola americana di Eduardo Rodriguez del 2012, ambientata in Messico. La somiglianz­a tra l’attore e Kha- shoggi è comunque impression­ante, stessa barba, bianca negli stessi punti, stessa forma del viso. Vista la scarsa notorietà del film, anche costruire quel falso non è un lavoro semplice. A meno di non usare un software di riconoscim­ento facciale in grado di trovare sul web qualche immagine analoga a quella che si vuole replicare, il viso di Khashoggi.

Non c’è ragione di pensare che siano autentiche anche le altre foto, quelle con gli arti tagliati e quelle in cui si vedono persone che trasportan­o valigie nere di dimensioni adatte a contenere un cadavere smembrato.

Messaggi in codice Potrebbero essere un modo di condiziona­re il braccio di ferro tra turchi e sauditi sulle indagini

ANCHE FOTO false possono però raccontare una storia vera. Secondo l’interpreta­zione che circola negli ambienti dell’intelligen­ce, la storia vera è quella delle tensioni crescenti tra le autorità turche e quelle saudite nell’indagine. Il procurator­e di Istanbul, Irfan Fidan, ha detto che secondo le indagini, Khashoggi è stato strangolat­o appena entrato nel consolato saudita di Istanbul e poi il suo corpo è stato fatto a pezzi. Saud al-Mojeb, contropart­e saudita di Fidan, ha detto invece che dopo due giorni di discussion­i con i turchi “non c’era alcun risultato concreto”. Mentre una fonte anonima saudita aveva fatto filtrare la versione che il giornalist­a inviso al principe Mohammed bin Salman era morto in una colluttazi­one con un “collaborat­ore locale” che poi avrebbe avvolto il corpo – intatto – in un tappeto. Si sarebbe trattato di una estradizio­ne (comunque illegale) finita male, ma di cui Ryad non avrebbe responsabi­lità formali dirette. Una ver- sione che non ha finora trovato la minima base d’appoggio e che sembra l’ennesimo tentativo di depistaggi­o.

Le foto false, a loro volta un ulteriore strumento di depistaggi­o, potrebbero quindi essere funzionali al governo turco per contestare la ricostruzi­one saudita fasulla. E dimostrare che anche dal lato di Istanbul si possono produrre prove fasulle per pilotare se non le indagini almeno le reazioni dell’opinione pubblica. Alla prima foto del cadavere di Khashoggi smembrato – vera o falsa che sia – diffusa dai media, la posizione di bin Salman e dei sauditi diventereb­be molto più difficile.

 ??  ?? Fake
Fake
 ?? Ansa ?? Il finto Khashoggi morto che è in realtà un attore e, sotto, quello vero da vivo
Ansa Il finto Khashoggi morto che è in realtà un attore e, sotto, quello vero da vivo

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy