Il Fatto Quotidiano

C’erano una volta “i danni di Berlusconi”

I dem oggi gridano all’attentato alla Carta. Ma era una loro battaglia

- » MICHELA RUBORTONE

Il rapporto tra i dem e la prescrizio­ne è lungo più di tre legislatur­e. E sembra tutto diverso da quella che raccontano ora i renziani - all’unisono con Forza Italia - alle prese con lo stop al decorso della prescrizio­ne dopo il primo grado di giudizio voluto dal ministro Bonafede: “Norme incostituz­ionali, da Stato di Polizia ” , dice Stefano Ceccanti. “La priorità deve essere quella di far funzionare la giustizia penale, investire in risorse, assumere personale e far partire il processo penale telematico”, gli fa eco Cosimo Maria Ferri, mentre il capogruppo Pd in commission­e Giustizia, Alfredo Bazoli, si dichiara persino “preoccupat­o e sconcertat­o”. E pensare che nel programma elettorale dell’Unione per le elezioni 2006 ( vinte) si leggeva: “I danni causati dal governo Berlusconi ric hieder anno anni per essere r ia ss or b it i” e al primo posto tra i danni si elencava proprio la “p r escrizione dei reati di corruzione contro la pubblica amministra­zione inserita dalla ex Cirielli”. Impegno ribadito alle successive elezioni del 2008. Qualche anno dopo (ottobre 2011) in una nota congiunta l’opposizion­e comunicava di aver proposto la modifica “della prescrizio­ne e della recidiva, che, sempre il governo Berlusconi, nel 2005 ha imposto con la ex Cirielli mandando al macero un enorme numero di processi incurante dei diritti delle vittime dei reati. Abbiamo proposto misure di accelerazi­one della giustizia penale, che fanno parte dei nostri disegni di legge che da 3 anni giacciono in commission­e Giustizia”.

Due mesi dopo, appena dopo l’insediamen­to del governo Monti, la capogruppo democratic­a alla commission­e Giustizia della Camera, Do- natella Ferranti, caldeggiav­a la “necessità di adeguare, allungando­li, i termini di prescrizio­ne dei reati di corruzione e prevederne la sospension­e, almenodopo il secondo grado di giudizio abrogando così gli effetti perversi prodotti dalla ex Cirielli”. Quattro anni fa, dopo la sentenza Eternit con la quale la Cassazione dichiarò prescritto il reato di disastro ambientale doloso, Matteo Renzi dichiarò in gramaglie: “Da premier dico processi più veloci, senza l’incubo della prescrizio­ne. Ci sono dolori che non hanno tempo: mi colpiscono da cittadino, e mi fanno venire i brividi le interviste a qualche familiare che mostra una dignità pazzesca, che crede nella giustizia e continua a combattere”.

L’URGENZA di combattere l’ “incubo” fu poi diluita nei 18 mesi di sospension­e previsti dalla riforma Orlando dopo le sentenze di primo e di secondo grado. Coerenza vorrebbe che i protagonis­ti dell’annosa battaglia in merito tifassero per l’introduzio­ne dell’emendament­o. O, al contrario, che facessero autocritic­a, come chiede il “loro” Vincenzo De Luca: “Il Pd sui temi del diritto e dello stato di diritto ha avuto cedimenti drammatici e irresponsa­bili negli anni passati, speriamo si redimano”.

Nel programma Il blocco della prescrizio­ne era tra le priorità elettorali del 2006 e del 2008

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Ansa I democratic­i Donatella Ferranti e Matteo Renzi
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Così parlavano
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