Garofoli, la speranza dei 5Stelle “Via subito dopo la manovra”
Il capo di gabinetto di Giovanni Tria
▶GLI ARTICOLI del Fatto su Roberto Garofoli - da quello sulla casa adibita a b&b ottenuta a ottimo prezzo dalla Croce Rossa, fino al pezzo che racconta dei soldi erogati in nero a un collaboratore della casa editrice della moglie e del suocero - ormai sono anche un caso politico. Con il Movimento che da giorni invoca “chiarimenti” dal capo di gabinetto del ministro dell’Economia Giovanni Tria. E che con alcuni suoi esponenti, come il senatore Elio Lannutti, ne chiede apertamente le dimissioni. Ma Garofoli resiste , forte anche dell’appoggio di Tria, che non vuole rinunciare al dirigente, soprattutto in una fase così delicata come quella dell’approvazione della manovra di bilancio.
E allora nel Movimento comincia a crescere la speranza (e l’obiettivo) che l’addio dell’ex capo di gabinetto di Pier Carlo Padoan sia solo rinviato a dicembre, appena dopo il varo della legge finanziaria. Così assicurano le indiscrezioni che filtrano dai Cinque Stelle. Mentre Tria continua ufficiosamente a difendere il dirigente, simbolo di quei tecnici del Mef che il M5S ha accusato più volte di voler ostacolare il governo. E d’altronde quello su Garofoli è solo uno dei tanti fronti aperti con il ministro dell’Economia, che continua a non concedere le deleghe ai sottosegretari, compresi i 5Stelle Alessio Villarosa e Laura Castelli.