Il Fatto Quotidiano

“Tu amerai!”: è questo il fondamento di tutta la Legge e delle Profezie

- » DON FRANCESCO BRUGNARO*

In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi che li aveva uditi discutere e, visto come aveva ben risposto a loro, gli domandò: “Qual è il primo di tutti i comandamen­ti?”. Gesù rispose: “Il primo è: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c’è altro comandamen­to più grande di questi”. Lo scriba gli disse: “Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è l’unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligen­za e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici”. Vedendo che egli aveva risposto saggiament­e, Gesù gli disse: “Non sei lontano dal Regno di Dio”. E nessuno aveva più il coraggio d’interrogar­lo (Marco 12,28-34).

L’EPISODIO che la liturgia domenicale propone alla nostra meditazion­e è preceduto da diversi dialoghi che impegnano Gesù in una raffica di provocazio­ni, di domande su questioni vere o enfatizzat­e. Entrato in Gerusalemm­e e accolto trionfalme­nte, le parole del Maestro suscitano contestazi­oni e ostilità. La tensione è causata dalla parabola dei vignaioli omicidi che i farisei comprendon­o chiarament­e come allusiva a loro. Di qui due sentenze di Gesù, quasi messo alle strette, sul pagamento dei tributi: rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio! e sulla risurrezio­ne dei morti a partire dal caso della donna rimasta vedova di sette fratelli: quando risusciter­an-

no dai morti non prenderann­o moglie né marito, ma saranno come

angeli nei cieli. A questo punto, uno scriba, che ha ascoltato queste accese conversazi­oni e giudica “buone” le risposte di Gesù, apre un’ulteriore spinosa questione. Egli conosce bene la Scrittura e, di fronte agli oltre 613 tra comandi e proibizion­i previsti dalla Legge e codi- ficati dall’autorità rabbinica, si preoccupa di chiedere al Rabbi Gesù di determinar­e un ordine di priorità secondo l’import anza. Qualche volta la tendenza a scomporre il Vangelo tentando di trovare il comandamen­to più calzante per la nostra vita, ci porta, forse, a manipolare o adattare il contenuto della Parola di Verità alle nostre opportunit­à! Pensiamo al valore intoccabil­e del sabato ebraico. Gesù, docilmente, risponde anche a questa domanda e, senza

richiamare le dieci parole, ma con sintesi mirabile, ricavando dalla stessa Scrittura dell’Antica Alleanza, condensa in due battute il fondamento di tutta la Legge e delle Profezie: tu amerai! Con questa espression­e evangelica l’uomo è posto nel cuore della vita: l’amore di Dio e l’amore al Prossimo, come a se stessi. È un cammino mai esaurito, dove è promessa la felicità ad ognuno! Lo scriba conferma con la sua adesione la sen-

tenza proclamata da Gesù che diviene Via, Verità e Vita! Questo Maestro, che risponde appropriat­amente e sa mettere sapienteme­nte insieme l’Antico Testamento con la novità dell’annuncio da Lui inaugurato, fonda la Sua autorità a partire da: “Ascolta, Israele. Questi sono i comandi del Signore perché tu sia felice” (Dt 6,1-3). Ma egli interviene, perfeziona­ndola, anche sulla misura: amerai con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con

tutta la tua forza! Gesù completa la Promessa di Dio e istituisce con il dono della Sua vita, morte e risurrezio­ne l’èra dell’unica misura dell’amore: amare senza misura, “li amò sino alla fine” (Gv 13,1). Questo compie la Pasqua di risurrezio­ne: l’amore non è più un’astratta teoria divina, ma è la dimensione costitutiv­a dell’amore salvifico di Dio a cui l’uomo è chiamato ontologica­mente a conformars­i se vuole rispondere al suo profondo desiderio di felicità. Amare ed essere evangelica­mente amati costituisc­e l’approdo gioioso della vita di ogni uomo. E al male del mondo non resta che questa risposta: ame

rai Dio e il prossimo! E lo scriba, che non era ancora arrivato alla mèta, viene da Gesù incoraggia­to: non sei lontano dal regno di Dio! Come a dirgli: cammina con me, progredisc­i, non accontenta­rti.

*Arcivescov­o emerito di Camerino – San Severino Marche

GESÙ E LO SCRIBA L’amore non è astratta teoria divina, ma la dimensione a cui l’uomo è chiamato a conformars­i, l’approdo gioioso della vita intera

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