“Tu amerai!”: è questo il fondamento di tutta la Legge e delle Profezie
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi che li aveva uditi discutere e, visto come aveva ben risposto a loro, gli domandò: “Qual è il primo di tutti i comandamenti?”. Gesù rispose: “Il primo è: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c’è altro comandamento più grande di questi”. Lo scriba gli disse: “Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è l’unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici”. Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: “Non sei lontano dal Regno di Dio”. E nessuno aveva più il coraggio d’interrogarlo (Marco 12,28-34).
L’EPISODIO che la liturgia domenicale propone alla nostra meditazione è preceduto da diversi dialoghi che impegnano Gesù in una raffica di provocazioni, di domande su questioni vere o enfatizzate. Entrato in Gerusalemme e accolto trionfalmente, le parole del Maestro suscitano contestazioni e ostilità. La tensione è causata dalla parabola dei vignaioli omicidi che i farisei comprendono chiaramente come allusiva a loro. Di qui due sentenze di Gesù, quasi messo alle strette, sul pagamento dei tributi: rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio! e sulla risurrezione dei morti a partire dal caso della donna rimasta vedova di sette fratelli: quando risusciteran-
no dai morti non prenderanno moglie né marito, ma saranno come
angeli nei cieli. A questo punto, uno scriba, che ha ascoltato queste accese conversazioni e giudica “buone” le risposte di Gesù, apre un’ulteriore spinosa questione. Egli conosce bene la Scrittura e, di fronte agli oltre 613 tra comandi e proibizioni previsti dalla Legge e codi- ficati dall’autorità rabbinica, si preoccupa di chiedere al Rabbi Gesù di determinare un ordine di priorità secondo l’import anza. Qualche volta la tendenza a scomporre il Vangelo tentando di trovare il comandamento più calzante per la nostra vita, ci porta, forse, a manipolare o adattare il contenuto della Parola di Verità alle nostre opportunità! Pensiamo al valore intoccabile del sabato ebraico. Gesù, docilmente, risponde anche a questa domanda e, senza
richiamare le dieci parole, ma con sintesi mirabile, ricavando dalla stessa Scrittura dell’Antica Alleanza, condensa in due battute il fondamento di tutta la Legge e delle Profezie: tu amerai! Con questa espressione evangelica l’uomo è posto nel cuore della vita: l’amore di Dio e l’amore al Prossimo, come a se stessi. È un cammino mai esaurito, dove è promessa la felicità ad ognuno! Lo scriba conferma con la sua adesione la sen-
tenza proclamata da Gesù che diviene Via, Verità e Vita! Questo Maestro, che risponde appropriatamente e sa mettere sapientemente insieme l’Antico Testamento con la novità dell’annuncio da Lui inaugurato, fonda la Sua autorità a partire da: “Ascolta, Israele. Questi sono i comandi del Signore perché tu sia felice” (Dt 6,1-3). Ma egli interviene, perfezionandola, anche sulla misura: amerai con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con
tutta la tua forza! Gesù completa la Promessa di Dio e istituisce con il dono della Sua vita, morte e risurrezione l’èra dell’unica misura dell’amore: amare senza misura, “li amò sino alla fine” (Gv 13,1). Questo compie la Pasqua di risurrezione: l’amore non è più un’astratta teoria divina, ma è la dimensione costitutiva dell’amore salvifico di Dio a cui l’uomo è chiamato ontologicamente a conformarsi se vuole rispondere al suo profondo desiderio di felicità. Amare ed essere evangelicamente amati costituisce l’approdo gioioso della vita di ogni uomo. E al male del mondo non resta che questa risposta: ame
rai Dio e il prossimo! E lo scriba, che non era ancora arrivato alla mèta, viene da Gesù incoraggiato: non sei lontano dal regno di Dio! Come a dirgli: cammina con me, progredisci, non accontentarti.
*Arcivescovo emerito di Camerino – San Severino Marche
GESÙ E LO SCRIBA L’amore non è astratta teoria divina, ma la dimensione a cui l’uomo è chiamato a conformarsi, l’approdo gioioso della vita intera