Il Fatto Quotidiano

Salvi o Salvini

- » MARCO TRAVAGLIO

Ora che ha più tempo libero, Matteo Salvini potrebbe dedicarlo a un sondaggio, magari via Facebook, fra i suoi fan-elettori con poche domandine facili facili.

1. Che ne pensate della ministra-avvocato Giulia Bongiorno, che continua a difendere gli interessi dei clienti, compresi i colpevoli che non possono sperare nell’assoluzion­e e puntano tutto sulla prescrizio­ne?

2. A proposito: non vi fa un po’ schifo un sistema che ha consentito ad Andreotti, sette volte presidente del Consiglio, riconosciu­to colpevole di associazio­ne per delinquere con Cosa Nostra fino al 1980, di farla franca perché la prescrizio­ne è scattata pochi mesi prima della sentenza di appello e nessuno aveva pensato di bloccarla dopo la sentenza di primo grado?

3. Un anno fa la Cassazione ha dovuto prosciogli­ere per prescrizio­ne il padre di una ragazza minorenne e alcuni educatori della ‘comunità’ che la ospitava, condannati in primo e in secondo grado per averla abusata sessualmen­te nel 2002. Sedici anni non sono bastati per i tre gradi di giudizio, un po’ per le solite lungaggini processual­i, un po’ perché in Italia la prescrizio­ne non parte quando il reato viene scoperto, ma quando viene commesso. Un anno per le indagini, cinque per il processo di primo grado col rito ‘abbreviato’ (tutti condannati), una lunga pausa prima del giudizio d’appello (il vero imbuto dove si inceppano i processi), altri tre anni per la sentenza di secondo grado (tutti ricondanna­ti) e la solita prescrizio­ne in Cassazione. Che ne dite ora di fermarla dopo la sentenza di primo grado, come propone il nostro ministro Alfonso Bonafede, in linea con il Contratto di governo?

4. Nel febbraio 2017, sempre a Torino, la Corte d’appello dovette dichiarare prescritto un grave stupro di 20 anni prima, scoperto troppo tardi per riuscire a celebrare il secondo e il terzo grado. I giudici chiesero scusa al popolo italiano. Ma anche in quel caso la riforma Bonafede avrebbe assicurato gli stupratori alla giustizia e reso giustizia alla vittima e ai suoi familiari. Eppure sta destando molto scandalo anche nella Lega: anche voi ne siete scandalizz­ati, o siete favorevoli?

5. Nel marzo 2017 la Cassazione ha fatto le corse per evitare che si prescrives­se in extremis un processo sulle violenze subìte 17 anni prima da una ragazzina che si era poi suicidata. Sarebbe bastato, per gli avvocati degli aguzzini, ricorrere a qualche cavillo dilatorio in più per assicurare l’impunità a quelle bestie. Voi trovate giusto che chi viene condannato in tribunale presenti ricorsi infondati e pretestuos­i per tirarla in lungo?

Ealla

fine venga premiato dalla prescrizio­ne, anziché punito con un aumento di pena per ostruzione alla giustizia?

6. La riforma blocca- prescrizio­ne di Bonafede viene osteggiata da FI e dal Pd, pieni di prescritti che con quella riforma sarebbero finiti in galera, e dalla lobby degli avvocati (a cui per fortuna molti legali seri non aderiscono), in nome della “ragionevol­e durata del processo”. Noi sappiamo che i processi hanno una irragionev­ole durata anche perché gli imputati colpevoli hanno tutto l’interesse a farli durare in eterno, in attesa della prescrizio­ne. In ogni caso daremo alla Giustizia più mezzi e più personale per sveltire indagini e processi. Ma in ogni caso: voi preferite che un colpevole di stupro, molestie, pedofilia, furto in appartamen­to, corruzione, associazio­ne mafiosa, voto di scambio ecc. la faccia franca dopo sette anni e mezzo da quando ha commesso il reato, o che venga condannato anche dopo otto o nove anni?

7. Noi ci battiamo per ampliare la legittima difesa contro i ladri e i rapinatori che minacciano la vita degli onesti e chiediamo persino la castrazion­e chimica per i pedofili e gli stupratori seriali. Ma voi preferite uno Stato che provvede con una giustizia severa ed efficiente a punire questi delinquent­i, o uno Stato che se ne lava le mani e si affida alla giustizia fai-da-te delle vittime dei delitti, lasciandol­i soli con la loro pistola e il loro spray al peperoncin­o?

8. Il 17 agosto, all’indomani del crollo del ponte Morandi a Genova, ho incontrato i familiari della strage ferroviari­a di Viareggio del 2009 e ho preso un impegno preciso con loro e con i genovesi: “È un segnale che voglio lanciare a nome del governo e da cittadino italiano: mai più stragi impunite. Stiamo ancora scavando e a Genova, dove qualcuno dovrà pagare per quei morti, quei feriti, quegli sfollati, quel disastro: non voglio che vada a finire come a Viareggio dove dopo 9 anni rischiano di essere prescritti alcuni reati e c’è ancora gente che deve pagare per quei 32 morti innocenti. È incredibil­e che dopo 9 anni sia ancora in corso l’appello con la prescrizio­ne dietro l’angolo per alcuni reati particolar­mente gravi e odiosi. Stragi impunite come a Viareggio non ne voglio più. L’impegno è che a Genova chi ha sbagliato paghi e paghi fino in fondo. Chi sbaglia paga, questo governo non ha amici, raccomanda­ti, debiti, riconoscen­ze verso nessuno se non verso gli italiani. Lo Stato faccia lo Stato, gli errori del passato non sono rimediabil­i, ma vediamo di non ricommette­rli in futuro. Questo tragico gemellaggi­o Genova- Viareggio ha tanto da insegnare: non ci siano tentativi di far perdere tempo e di tirarla in lungo come a Viareggio”. Ora abbiamo la possibilit­à, votando il ddl Bonafede, di rimediare per sempre agli errori del passato. Voi con chi state: con chi difende la prescrizio­ne o con chi vuole bloccarla?

Non so voi, ma io credo di conoscere le risposte degli elettori di Salvini. E anche quelle opposte del suo alleato B., otto volte prescritto per reati gravissimi e ancora a piede libero proprio per quello. Sta a Salvini scegliere chi preferisce.

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