Prescrizione, grana di governo “Ora decidano Di Maio e Salvini”
I leghisti chiedono al Guardasigilli Bonafede di stralciare l’emendamento, ma lui dice no. Il premier Conte: “Porteremo a casa il risultato”
Si sono riuniti, dentro il ministero della Giustizia e a Montecitorio. E hanno parlato, molto. Ma a provare a risolvere una grana chiamata prescrizione dovranno essere ancora loro, i capi, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, assieme al presidente del Consiglio che gioca da mediatore, Giuseppe Conte, forse già stasera. Perché la riforma del Movimento resta inaccettabile, per il Carroccio. Nel metodo, perché è contenuta in un emendamento al disegno di legge Anticorruzione, quando invece la Lega vorrebbe un disegno di legge apposito. E nel merito, perché congelarla dopo la sentenza di primo grado per Salvini e i suoi è troppo.
PERÒ IL M5S non vuole cedere, perché sulla prescrizione si gioca moltissimo. “Non possiamo cambiare questa norma” ripete il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, di fatto il numero due del Movimento, nella riunione di ieri dentro il ministero in via Arenula assieme a parlamentari dei due partiti che lavorano alla Camera sul testo. È un “no” non trattabile, al Carroccio che fa notare come la prescrizione sia sì prevista nel contratto di governo, ma con una formula vaga, che parla di “riforma efficace”. Non a caso dentro la buvette del Senato, il capogruppo leghista Massimiliano Romeo scandisce: “La riforma nel contratto c’è, ma bisogna vedere il come”. Ma il Movimento non si sposta. Anche a Montecitorio, il teatro di una riunione congiunta delle commissione Giustizia e Affari costituzionali sul ddl Anticorruzione. Nel pomeriggio la relatrice al testo, la grillina Francesca Businarolo, ritira l’emendamento che contiene la prescrizione. Pare una clamorosa apertura al Carroccio. E invece poco dopo la deputata ripresenta la norma, con correzioni minime. Aggiunge la parola “prescrizione” nel titolo, mentre nel testo, dopo le parole “pubblica amministrazione”, appare la dicitura “nonché in materia di prescrizione del reato”. Correzioni per rendere l’emendamento ammissibile, spiegano. E il parere delle commissioni sull’ammissibilità arriverà oggi. Ma il punto è che la norma non muta. Ergo, è muro contro muro. Evidente anche nella riunione in mattinata al ministero, dove a parlare per la Lega è soprattutto Igor Iezzi, il capogruppo della Lega in commissione Affari costituzionali. Lo stesso che a Montecitorio ha presentato emendamenti a valanga per cancellare le norme sulla trasparenza per fondazioni e partiti, contenute nel ddl spazzacorrotti. Ed è lui all’uscita a raccontare: “Finalmente abbiamo fatto una discussione con il M5S sui 12 articoli del ddl Anticorruzione, e secondo me c’è la possibilità di trovare un accordo, ma resta il dissenso sull’emendamento sulla prescrizione”. Tradotto, secondo il Carroccio Bonafede avrebbe aperto modifiche alle norme su fondazioni e partiti. E perfino un sì al rialzo del limite di 500 euro, oltre il quale tutte le donazioni ai movimenti politici andranno rese pubbliche, con tanto di nome e cognome dei donatori.
Ma dai 5Stelle raccontano un’altra verità: “Le norme su fondazioni e partiti sono intoccabili, anche perché sono uscite dal Consiglio dei ministri, e oggi non se ne è parlato. Piuttosto, la Lega ci ha chiesto lo stralcio dell’emendamento e l’inserimento della prescrizione in una riforma della procedura penale”.
ANCHE DAL CARROCCIO confermano la richiesta dello stralcio. Però il Guardasigilli ha detto no. “Non possiamo perdere tempo, dobbiamo mantenere gli impegni con le famiglie delle vittime di stragi che rischiano di rimanere impunite” ripete Bonafede. E poi, dicono dal M5S, la prescrizione non è retroattiva, “quindi per vedere gli effetti della riforma ci vorranno anni”. Un’altra ragione per non attendere, “mentre dalla Lega ci hanno fatto una proposta che rinvia tutto”. Mentre Conte d al l’Algeria monita: “La riforma della prescrizione è nel contratto di governo, quindi manterremo il punto. Con gli interlocutori di governo troveremo la formula migliore”.
Così ora la palla passa ai vertici. Oggi Bonafede incontrerà il premier. E in giornata Di Maio e Salvini torneranno rispettivamente dalla Cina e dal Ghana. E proprio il leghista in serata afferma: “La riforma della giustizia e della prescrizione diventeranno realtà ma vanno fatte bene, altrimenti i processi dureranno all’infinito anche per gli innocenti”. Insomma, la quadra è lontana. E di parecchio.
La riforma della prescrizione è nel Contratto ma va fatta bene, altrimenti i processi dureranno all’infinito
MATTEO SALVINI