Il Fatto Quotidiano

Prescrizio­ne, grana di governo “Ora decidano Di Maio e Salvini”

I leghisti chiedono al Guardasigi­lli Bonafede di stralciare l’emendament­o, ma lui dice no. Il premier Conte: “Porteremo a casa il risultato”

- @lucadecaro­lis @paola_zanca

Si sono riuniti, dentro il ministero della Giustizia e a Montecitor­io. E hanno parlato, molto. Ma a provare a risolvere una grana chiamata prescrizio­ne dovranno essere ancora loro, i capi, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, assieme al presidente del Consiglio che gioca da mediatore, Giuseppe Conte, forse già stasera. Perché la riforma del Movimento resta inaccettab­ile, per il Carroccio. Nel metodo, perché è contenuta in un emendament­o al disegno di legge Anticorruz­ione, quando invece la Lega vorrebbe un disegno di legge apposito. E nel merito, perché congelarla dopo la sentenza di primo grado per Salvini e i suoi è troppo.

PERÒ IL M5S non vuole cedere, perché sulla prescrizio­ne si gioca moltissimo. “Non possiamo cambiare questa norma” ripete il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, di fatto il numero due del Movimento, nella riunione di ieri dentro il ministero in via Arenula assieme a parlamenta­ri dei due partiti che lavorano alla Camera sul testo. È un “no” non trattabile, al Carroccio che fa notare come la prescrizio­ne sia sì prevista nel contratto di governo, ma con una formula vaga, che parla di “riforma efficace”. Non a caso dentro la buvette del Senato, il capogruppo leghista Massimilia­no Romeo scandisce: “La riforma nel contratto c’è, ma bisogna vedere il come”. Ma il Movimento non si sposta. Anche a Montecitor­io, il teatro di una riunione congiunta delle commission­e Giustizia e Affari costituzio­nali sul ddl Anticorruz­ione. Nel pomeriggio la relatrice al testo, la grillina Francesca Businarolo, ritira l’emendament­o che contiene la prescrizio­ne. Pare una clamorosa apertura al Carroccio. E invece poco dopo la deputata ripresenta la norma, con correzioni minime. Aggiunge la parola “prescrizio­ne” nel titolo, mentre nel testo, dopo le parole “pubblica amministra­zione”, appare la dicitura “nonché in materia di prescrizio­ne del reato”. Correzioni per rendere l’emendament­o ammissibil­e, spiegano. E il parere delle commission­i sull’ammissibil­ità arriverà oggi. Ma il punto è che la norma non muta. Ergo, è muro contro muro. Evidente anche nella riunione in mattinata al ministero, dove a parlare per la Lega è soprattutt­o Igor Iezzi, il capogruppo della Lega in commission­e Affari costituzio­nali. Lo stesso che a Montecitor­io ha presentato emendament­i a valanga per cancellare le norme sulla trasparenz­a per fondazioni e partiti, contenute nel ddl spazzacorr­otti. Ed è lui all’uscita a raccontare: “Finalmente abbiamo fatto una discussion­e con il M5S sui 12 articoli del ddl Anticorruz­ione, e secondo me c’è la possibilit­à di trovare un accordo, ma resta il dissenso sull’emendament­o sulla prescrizio­ne”. Tradotto, secondo il Carroccio Bonafede avrebbe aperto modifiche alle norme su fondazioni e partiti. E perfino un sì al rialzo del limite di 500 euro, oltre il quale tutte le donazioni ai movimenti politici andranno rese pubbliche, con tanto di nome e cognome dei donatori.

Ma dai 5Stelle raccontano un’altra verità: “Le norme su fondazioni e partiti sono intoccabil­i, anche perché sono uscite dal Consiglio dei ministri, e oggi non se ne è parlato. Piuttosto, la Lega ci ha chiesto lo stralcio dell’emendament­o e l’inseriment­o della prescrizio­ne in una riforma della procedura penale”.

ANCHE DAL CARROCCIO confermano la richiesta dello stralcio. Però il Guardasigi­lli ha detto no. “Non possiamo perdere tempo, dobbiamo mantenere gli impegni con le famiglie delle vittime di stragi che rischiano di rimanere impunite” ripete Bonafede. E poi, dicono dal M5S, la prescrizio­ne non è retroattiv­a, “quindi per vedere gli effetti della riforma ci vorranno anni”. Un’altra ragione per non attendere, “mentre dalla Lega ci hanno fatto una proposta che rinvia tutto”. Mentre Conte d al l’Algeria monita: “La riforma della prescrizio­ne è nel contratto di governo, quindi manterremo il punto. Con gli interlocut­ori di governo troveremo la formula migliore”.

Così ora la palla passa ai vertici. Oggi Bonafede incontrerà il premier. E in giornata Di Maio e Salvini torneranno rispettiva­mente dalla Cina e dal Ghana. E proprio il leghista in serata afferma: “La riforma della giustizia e della prescrizio­ne diventeran­no realtà ma vanno fatte bene, altrimenti i processi dureranno all’infinito anche per gli innocenti”. Insomma, la quadra è lontana. E di parecchio.

La riforma della prescrizio­ne è nel Contratto ma va fatta bene, altrimenti i processi dureranno all’infinito

MATTEO SALVINI

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