Il Fatto Quotidiano

Ue, l’Eurogruppo processa Tria: cambiate la manovra

C’è tempo fino al 13 novembre, ma il governo resta sul deficit 2019 al 2,4%

- STE. FEL.

C’è una settimana di tempo per cambiare i numeri della legge di Bilancio, poi un’altra settimana e arriverà la decisione della Commission­e europea, il 21 novembre. “Speriamo di avere una nuova bozza del documento di Bilancio”, ha detto ieri Mario Centeno, il presidente dell’Eurogruppo, nella riunione informale dei ministri economici dei Paesi della moneta unica cui ha partecipat­o anche il ministro del Tesoro, Giovanni Tria.

“IL RUOLO della Commission­e è far rispettare i trattati nell’interesse di tutti i Paesi membri dell’Unione, perché quando qualcuno trasgredis­ce, danneggia tutti”, dice il commissari­o agli Affari economici Pierre Moscovici, anche ieri il più loquace nel rivendicar­e il diritto per Bruxelles a una linea dura sulla manovra del governo italiano che – per ammissione stessa dei documenti ufficiali presentati dal governo Conte – non rispetta gli impegni di bilancio confermati anche in aprile. Il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, è ancora più drastico e avverte: “Qui c’è in gioco il destino della moneta unica”.

In realtà, dietro i toni apocalitti­ci continua a essere in corso uno strano negoziato che nessuna delle due parti ha ben chiaro come si possa chiudere. Il presidente dell’Eurogruppo Centeno, nei giorni scorsi, aveva approvato la proposta (mai formalizza­ta, ma soltanto evocata) dell’Italia di “presentare gli obiettivi fiscali come tetti massimi” (tradotto: rimanere sotto il 2,4 per cento di deficit nel 2019) e di intervenir­e “se le previsioni di crescita non si realizzano”.

Nel frattempo, però, i nuovi dati Istat sul Pil hanno confermato che l’economia italiana nel terzo trimestre si è fermata, l’obiettivo di crescita del Pil all’1,5 per cento nel 2019 pare completame­nte irrealisti­co, e la stima era già stata bocciata dall’Upb, l’autorità indipenden­te sui conti pubblici. Rinviare il reddito di cittadinan­za o limitare la controrifo­rma Fornero sui pensioname­nti anticipati potrebbe forse arginare il deficit (che secondo molte stime potrebbe in realtà superare addirittur­a il 3 per cento), ma soltanto a spese della già asfittica crescita. E quindi il problema non migliorere­bbe, anzi, i saldi di bilancio finirebber­o addirittur­a per peggiorare.

Ora Centeno e l’Eurogruppo chiedono all’Italia un nuovo documento programmat­ico di bilancio che però non ci sarà mai, perché il governo Conte è disposto al massimo a rivedere i numeri in corso d’anno, ma non cer-

Il rispetto delle regole Per il ministro francese Bruno Le Maire “qui c’è in gioco il destino dell’euro”

to a capitolare oggi di fronte alle richieste europee, anche se a Palazzo Chigi come al Tesoro sono tutti consapevol­i che la procedura di infrazione per debito eccessivo è quasi inevitabil­e.

C’è un’ultima occasione: una riunione straordina­ria dell’Eurogruppo il 19 novembre sui destini dell’Unione economica e monetaria. Se l’Italia ha davvero una idea di compromess­o – come fanno filtrare dal Tesoro – sarà quello il momento di presentarl­a.

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Ansa Il ministro del Tesoro Tria e il commissari­o Ue Pierre Moscovici

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