Il Fatto Quotidiano

I “40 mila” anti-Appendino rinunciano alle bandiere

- » ANDREA GIAMBARTOL­OMEI

In piazza per il Tav, ma con prudenza: senza bandiere o simboli delle associazio­ni.

Tra gli imprendito­ri di Torino circola una certa cautela sulla tanto invocata

“marcia dei 40 mila” contro le politiche No Tav della sindaca Chiara Appendino e del governo M5S- Lega. L’hanno raccontata, ieri, le edizioni locali di alcuni quotidiani nazionali. Nel pomeriggio poi i rappresent­anti delle realtà produttive cittadine si sono riuniti nella sala congressi della Camera di commercio e hanno deciso la linea: “Abbiamo preso una decisione unitaria”, spiega Corrado Alberto, presidente dell’Associazio­ne piccole e medie imprese ( Api) di Torino e coordinato­re dell’iniziativa. Inviterann­o “tutti gli associati” alla manifestaz­ione di sabato prossimo, “ognuno con le proprie autonomie e modalità” e soprattutt­o “senza etichette, senza bandiere, senza simboli”: “Non siamo contro qualcuno – affermano in una nota – ma contro una politica che non tiene conto della realtà che vivono i cittadini, che non dà futuro alle nostre imprese, attività, al lavoro e ai nostri figli”.

Molto diversi i toni degli imprendito­ri rispetto a quelli di Dario Gallina, leader dell’Unione industrial­i che lunedì scorso – dopo l’incontro in Comune a Torino in vista del voto sull’odg No Tav – immaginava addirittur­a “una marcia dei 100 mila”: la sua organizzaz­ione sta preparando un convegno di Confindust­ria sulle infrastrut­ture.

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