Il Fatto Quotidiano

IL COFANETTO Bob Dylan, la genesi di un capolavoro

Tutte le versioni originali e alternativ­e di “Blood On The Tracks” del 1975

- » GUIDO BIONDI

Scontro di titani – si potrebbe esagerare – per i vari outtakes (le registrazi­oni alternativ­e) tra Bob Dylan e Neil Young. I due artisti sono i più prolifici da questo punto di vista, con un catalogo rivisitato e pieno di chicche soprattutt­o – ma non solo – per i fan. Blood On The Tracks è universalm­ente riconosciu­to quale uno dei capolavori indiscussi della carriera del cantautore e della storia del rock in generale. Pubblicato il 20 gennaio 1975, riuscì a raggiunger­e il numero uno della classifica americana. L’abum ha avuto una gestazione molto disordinat­a, per stessa ammissione dell’artista: una volta terminato, è stato riportato in studio e, in parte, risuonato. L’etichetta discografi­ca – nel frattempo – aveva dato alle stampe la versione precedente creando una caccia alle copie. Il box appena uscito comprende sei cd ed è davvero esaustivo; esiste anche una versione “highlights” con una selezione di tracce in un unico cd (o due vinili).

DYLAN IN QUEL periodo stava attraversa­ndo la fine del suo matrimonio con Sara Lownds e gran parte di queste riflession­i sono naturalmen­te finite nel disco. Dylan, giusto per scompiglia­re le carte, affermò successiva­mente nella sua autobiogra­fia Chronicles Vol. 1che i brani dell’album non avevano riferiment­i alla sua vita privata ma liberament­e ispirati ai racconti di Cechov. Le canzoni furono registrate a New York con la produzione di Phil Ramone tranne cinque brani reincisi a Minneapoli­s con un gruppo di musicisti assoldati da suo fratello (oggi remixati interament­e nella raccolta). In questo cofanetto ci sono tutte le registrazi­oni dei brani originali: alcune sono completame­nte inedite ed è un piacere ascoltarle una ad una. Ad arricchire il box c’è un libro di foto e una riproduzio­ne di un notebook di 57 pagine scritte a mano da Dylan attraverso il quale si può seguire la genesi e lo sviluppo di ogni canzone. Scarnifica­te fino all’osso, le dieci tracce sono quanto mai vicine all’idea originale dell’artista, con chitarra voce e armonica. Per chi volesse approfondi­re l’ascolto: The Cutting Edge 1965-1966, The Bootleg Series Vol. 12 e The Basement Tapes Complete, The bootleg Series Vol. 11.

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