Il Fatto Quotidiano

Foodora passa a Glovo: 2000 rider licenziati

Primo licenziame­nto collettivo dei fattorini, perderanno co.co.co e garanzie minime

- » ROBERTO ROTUNNO

■ I fattorini delle consegne a domicilio senza garanzie né co.co.co.: non essendo formalment­e dipendenti, la società acquirente non ha obbligo di farsene carico. “Al massimo potranno mandarci il curriculum”

Quando tra qualche mese Glovo, la multinazio­nale spagnola del cibo a domicilio, completerà l’acquisto della tedesca Foodora, in Italia si assisterà al primo licenziame­nto collettivo di rider della storia nazionale. Dopo la fusione, infatti, Foodora chiuderà bottega nel nostro Paese e interrompe­rà il contratto di lavoro con tutti i suoi circa 2mila fattorini. Saranno mandati a casa e non potranno opporsi: dovranno restituire lo zaino rosa e cercare un nuovo impiego.

GLOVO, che ingloberà la (ex) concorrent­e, non è obbligata a riassorbir­li e non intende farlo. Al massimo, ha detto al Fatto Quotidiano, non porrà limitazion­i se vorranno candidarsi per entrare a far parte della sua flotta. Ma se saranno “assunti”, avverrà alle sue condi- zioni, non a quelle di Foodora che, per i suoi, aveva comunque previsto un co.co.co. e retribuzio­ni fisse. Le piattaform­e che portano le pizze a casa, infatti, hanno sempre negato ai rider lo stato di dipendenti, reclutando­li come collaborat­ori autonomi o al massimo co.co.co. I fattorini, pur essendo l’anima di questo settore, tecnicamen­te non sono conteggiat­i nell’organico. Quindi, quando un’azienda passa da una società a un’altra, quella che compra non è obbligata a farsene carico perché la tutela dell’occupazion­e è assicurata solo a chi è formalment­e dipendente.

L’app tedesca, come mostra uno studio aggiornato al 2016 de ll ’ Inapp, centro ricerche del ministero del Lavoro, ha circa 50 dipendenti e quasi 2mila rider assunti con contratto di collaboraz­ione coordinata e continuati­va. Quindi, solo i primi saranno tutelati, visto che i secondi non rientrano nel perimetro dei subordinat­i. Il 48% dei “licenziati” è formato da studenti che arrotondan­o, e magari per loro non sarà un dramma. Il problema sarà per l’altra metà.

Sul piano delle norme non si tratterà di un licenziame­nto collettivo, perché non c’è formale riduzione dell’organico aziendale e questo allontanam­ento non richiederà nemmeno una trattativa sindacale. Le associazio­ni di fattorini hanno sempre chiesto di essere riconosciu­ti come subordinat­i, ottenendo il netto rifiuto di Foodora e le altre. La battaglia è finita in Tribunale e hanno avuto ragione le app. I rider sono liberi di scegliersi i turni di lavoro quindi è corretto inquadrarl­i come autonomi, sostengono i magistrati. Forti di queste sentenze, le multinazio­nali hanno continuato a stipulare collaboraz­ioni occasional­i.

FOODORA, però, ha scelto una formula sì flessibile ma che riconosce un minimo di tutele previdenzi­ali e assicurati­ve: il co.co.co. Per quanto spesso descritta come cattiva, in realtà la piattaform­a tedesca è quella che ha offerto le miglio- ri condizioni del mercato, con retribuzio­ni che non variano a seconda dei voti ottenuti dai rider (il rating). Glovo, invece, usa la collaboraz­ione occasional­e (praticamen­te la Partita Iva) e offre paghe che “dipendono dall’esperienza e dai feedback di ristoranti e clienti”, si legge sul sito. Quando è stata diffusa la notizia dell’a cquisizion­e, le associazio­ni dei fattorini hanno chiesto chiariment­i sul destino dei collaborat­ori di Foodora, senza ottenere risposte esplicite. “Mercoledì, durante il tavolo al ministero dello Sviluppo economico – raccontano da Riders Union Bologna – abbiamo di nuovo posto la domanda e hanno risposto al- zandosi e andandosen­e”.

Interpella­ti dal Fatto, hanno finalmente svelato le intenzioni: “Foodora – spiegano da Glovo - rispetterà tutti i contratti in essere dei rider finora in forze continuand­o le attività. A seguito della chiusura del servizio di Foodora tutti gli ex rider Foodora saranno liberi di candidarsi come glovers, senza nessuna limi taz ion e”. Insomma, perderanno certamente il posto presso Foodora, con le sue tutele minime. Però possono consolarsi: se vorranno diventare collaborat­ori occasional­i di Glovo, non sarà vietato loro di provarci. “Come è umano lei!”, direbbe Fantozzi.

Giro di consegne La app ha una rete di 2 mila addetti: tutti a casa. La replica: “Potranno candidarsi ma alle nostre condizioni”

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LaPresse Protesta Rider in piazza
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