Il Fatto Quotidiano

Social e alieni: ecco la “Bestia”

- » TOMMASO RODANO E CARLO TECCE

C’era una volta la paludata comunicazi­one istituzion­ale dell’Interno. Poi Matteo Salvini ha cambiato i connotati del ministero.

Al Viminale il Capitano si è portato dietro “la bestia”, la squadra della comunicazi­one che gli ha fatto battere i record sui social network. Hanno traslocato a Roma: il guru Luca Morisi , il suo socio Andrea Paganellae i ragazzi che ogni giorno inondano Facebook, Twitter e Instagram con la propaganda verde. Così sono saltati i confini tra la comunicazi­one di un’istituzion­e statale e quella di un politico in campagna elettorale permanente. Morisi è incasellat­o come “consiglier­e strategico” con un compenso di 65.000 euro l’anno. Paganella è capo della segreteria particolar­e e ha uno stipendio più alto: 85.979 euro. I due sono doppiament­e retribuiti per il lavoro che svolgono per Salvini: oltre agli stipendi del ministero, c’è il contratto da 170.000 euro l’anno che la loro società – Sistema Intranet srl – ha stipulato con la Lega.

AL VIMINALE si sono portati anche i quattro “ragazzi” della squadra social: hanno meno di trent’anni, profili e curricula intercambi­abili. Daniele Bertana ha iniziato a “smanettare” con i computer nell’azienda di famiglia a Bruino (Torino), ha finito il liceo scientific­o nel 2015 e ha trovato subito posto nella Lega. Andrea Zanelli, 24 anni, ha fatto un percorso quasi identico: subito dopo il diploma scientific­o è stato cooptato nella comunicazi­one salviniana, da principio nella segreteria di Matteo e poi seguendo le orme del Capitano prima a Bruxelles e poi al Viminale (intanto ha trovato il tempo per una laurea triennale in Economia). Fabio Visconti, classe ’93, è passato direttamen­te dal diploma di perito informatic­o a Lecco all’impiego nei social del segretario leghista. Poi c’è Leonardo Foa, pure lui 24enne, con un curriculum accademico un po’ più ricco dei colleghi (trilingue, laurea in Bocconi, master a Grenoble), arruolato alla Sistema Intranet di Morisi e Paganella nel 2017 e poi catapultat­o al Viminale. Proprio nei giorni in cui il papà Marcello veniva scelto da Salvini – e poi imposto, dopo un braccio di ferro durato settimane – come nuovo presidente della Rai. I quattro ragazzi sono inquadrati con lo stesso stipendio: 41.600 euro all’anno.

A guidare l’ufficio stampa Salvini ha chiamato ungi ornali stadi Libero. Matteo Pandini (90.000) fino a pochi mesi fa scriveva (anche) inchieste sulla Lega. Bergamasco, 38 anni, ha cementato il rapporto col Capitano curando e firmando la sua autobiogra­fia Secondo Matteo. È lui che guida la macchina della propaganda a Roma.

A fine agosto negli uffici del ministro Salvini si è aggiunto Gianandrea Gaiani (65.000), esperto di Difesa, volto dei sa- lotti televisivi, articolist­a un po’ ovunque, feroce sostenitor­e della linea dura sull’immigrazio­ne (“la grande farsa umanitaria”, come da titolo del suo ultimo libro). Su Libero illustrò il piano per liberare i due marò detenuti in India “con sommergibi­li, spie e incursori”.

LA SEGRETERIA­del ministro è completata da due giornalist­i al Viminale da diverse legislatur­e – Cristina Pascale (30.000 euro) e Giuseppe Benevento( 41.600 euro) – e dallo storico deputato leghista Luigi Carlo Maria Peruzzotti (41.600 euro). Il capo di gabinetto è l’ex prefetto di Bo- logna Matteo Piantedosi (152.536 euro), con lui c’è il prefetto Elena Garroni (146 mila euro), mentre a fianco di Pandini nell’ufficio stampa c’è il vice prefetto Paolo Canaparo (90.000 euro).

SALVINI A CHIGI si è portato una squadra ridotta, ma con diverse figure eccentrich­e. L’ultimo acquisto, arrivato un po’ alla chetichell­a, è un altro volto abbastanza noto dei ta lk show politici: Alessandro Amadori (65.000), il sondaggist­a dell’Istituto Piepoli. Presenza fissa su La7, lo si può incrociare anche in questi giorni davanti alle telecamere mentre spiega la crescita dei consensi del governo o descrive “il successo quantico ( sic ) della Lega di Salvini dal 2013 a oggi”. Della sua nomina pare non essersi accorto nessuno: Amadori si presenta ancora come sondaggist­a e vicepresid­ente dell’Istituto Piepoli e non come “consiglier­e per l’analisi politica e sociale” del politico più potente d’Italia. Il fulcro del team è la storica portavoce Iva Garibaldi (120.000), che ha accompagna­to il percorso di Salvini dai leghisti al 3 per cento al virtuale 33 di oggi.

Nell’ufficio di Chigi ha preso scrivania un’altra donna di carattere, Susanna Ceccardi (65.000). Come il suo capo, colleziona incarichi: sindaca di Cascina (Pisa), commissari­a della Lega in Toscana, probabile candidata alla Regione e pure “consiglier­e per il programma di governo” del Capitano. Per le “attività strategich­e internazio­nali” c’è Claudio D’Amico (65.000). È l’uomo che cura i rapporti con Russia Unita e che ha accompagna­to Salvini da Vladimir Putin. È il “russologo” della Lega, insomma. Curiosamen­te, ne è anche l’ufologo: è convinto che ci sia un complotto

DAL CARROCCIO ALLE ISTITUZION­I

Il vicepremie­r ha introdotto nei palazzi del potere i suoi guru per i social: Paganella, Morisi e i loro “ragazzi”

DOPPIO RUOLO

Per l’analisi politica, scelto Amadori, il sondaggist­a dell’Istituto Piepoli, che va pure in tv a celebrarlo

Arruolato l’“ufologo” Da Garibaldi a Pandini: ecco i fedelissim­i Il russologo D’Amico è esperto pure di alieni

internazio­nale per nascondere la verità sugli alieni.

Completa l’ufficio il giovanissi­mo Lorenzo Bernasconi (classe ’87), da anni tra i più stretti collaborat­ori di Salvini (a Chigi gli fa da segretario particolar­e, 100.000 euro). L’ unico“bo i ardo” pescato fuori dal bacino leghista e con una carriera di alto livello da funzionari­o della Camera è infine il capo di gabinetto Paolo Visca. Il suo trattament­o economico risulta ancora “in corso di definizion­e”.

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 ?? Ansa ?? La squadra Sopra, Salvini con Iva Garibaldi. Sotto, i collaborat­ori al governo: Ceccardi, Amadori, Pandini, Gaiani, D’Amico e Zanelli
Ansa La squadra Sopra, Salvini con Iva Garibaldi. Sotto, i collaborat­ori al governo: Ceccardi, Amadori, Pandini, Gaiani, D’Amico e Zanelli
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