Scuola Regionalizzarla? Gli studenti potrebbero non avere gli stessi diritti
E se, tra comici in pensione dalla ragione, senatori aspiranti conduttori del nulla verso un improbabile ritorno al futuro, ministri evocatori di lupi cattivi provenienti da fuori, e altri imbonitori dei tre campanelli che si propongono come economisti/illusionisti, decidessimo che è tempo che la politica rientri in un minimo sindacale di serietà e di capacità minime di proporre soluzioni credibili e praticabili? Sarebbe troppo? Governare un Paese non è un gioco da affrontare a cuor leggero. In gioco è il nostro futuro. Magari di gente che ha risparmiato tutta la vita per immaginarsi una vecchiaia sicura. Hanno lavorato tutta la vita. Non si sono mai concessi una vacanza, mettendo da parte lira su lira, euro su euro. Ora stanno magari sostenendo figli e nipoti in lotta con la crisi che arricchisce chi è ricco e impoverisce chi non riesce a mettere insieme sera e mattino. Formiche risparmiatrici. Che rischiano di essere beffate dalla scelta governativa di stare dalla parte delle cicale cui, magari, dovranno rimettere la patrimoniale su risparmi già tassati. Fare ulteriore debito dello Stato, potrebbe significare anche questo.
La Lega ha studiato la storia: a Roma comanda uno solo
Salvini ha tratto dalla storia romana preziosi insegnamenti: Mario e Silla, Cesare e Pompeo, Ottaviano e Antonio. A Roma, uno solo comanda. Oggetto del desiderio di caste e lobby, gli basta bocciare i provvedimenti anticorruzione dei 5Stelle per eliminare lo scomodo alleato. Il trionfo del “restauratore travestito da rivoluzionario” (così lo definisce Travaglio) si svolgerà ai Parioli, su invito del Pd che, riconoscente, accoglierà con una standing ovation il novello Augustolo . DIRITTO DI REPLICA
In riferimento all’articolo di Marco Travaglio “Populisti contro popolo” ( il Fatto Quotidiano, 7 novem- REGIONALIZZARE i professori è un’altra trovata geniale del ministro Bussetti, dopo l'eliminazione del tema storico dall'esame di Maturità, per dare il colpo mortale alla nostra scuola che, pur con le non poche criticità, rimane decisiva per la formazione unitaria degli studenti dalle Alpi alla Sicilia. Il progetto va bloccato, perché regionalizzare l'insegnamento comporta programmi, status economico e giuridico diversi tra chi svolge funzioni uguali sullo stesso territorio, scuole di serie A e di serie B, demolizione della scuola pubblica. L’operazione dice chiaramente che la Lega, benché abbia tolto per convenienza elettorale il termine Nord, non ha mai smesso di perseguire, come confermano i due referendum in Veneto e in Lombardia, il diritto di gestire autonomamente le risorse delle dueRegioni. Dopo la Sanità è la volta della scuola per arrivare all'autonomia economica contro i principi di solidarietà e di uguaglianza a fondamento della nostra Costituzione. GENTILE TESTA, prendo in prestito le parole del leader della Cgil, Susanna Camusso, per rispondere all’idea di scuola che dovrebbe essere dominante: “Ogni ragazza o ragazzo, ogni giovane che frequenti il sistema di istruzione pubblico del nostro Paese, ha diritto ad avere docenti e personale qualificato e selezionato a livello nazionale, titolare di uguali diritti e doveri. È un principio fondamentale in ogni buon sistema di istruzione pubblico. Così come è fondamentale avere trasferimenti in rapporto ai costi e ai fabbisogni standard da fissare ed erogare in maniera uguale su tutto il territorio nazionale”. Il rischio, inutile dirlo, è che a questa maggiore autonomia organizzativa a livello scolastico corrisponda una disuguaglianza territoriale che penalizza i ragazzi, ma anche i docenti, solo in base alla posizione geografica bre 2018) precisiamo che il Tribunale di Roma ha prosciolto tutti gli imputati nel processo cosiddetto “Cerroni” da tutti i capi di imputazione contestati. Per evitare delle strumentalizzazioni – in buona o mala fede – del contenuto del dispositivo letto in udienza, è necessario puntualizzare quanto segue: – con riferimento al reato di associazione per delinquere ha dichiarato la insussistenza del fatto (cioè non ha ritenuto sussistenti gli elementi costitutivi del delitto); con in cui nascono. Di sicuro, quello della regionalizzazione è un progetto del quale, al momento, si stanno interessando poche Regioni e di cui è capofila il Veneto, che prevede la possibilità di gestire autonomamente i concorsi, bandendoli solo a livello regionale nel momento in cui ci sarà carenza di docenti e personale. Lo stesso varrà anche per i possibili trasferimenti in altre Regioni. Se si dovesse limitare a questo, potrebbe essere anche ragionevole e con una sua coerenza interna, per porre un freno ai trasferimenti strumentali dei docenti da una parte all’altra d’Italia. Se invece dovesse estendersi anche alla gestione economica e dei contenuti, allora bisognerebbe iniziare a preoccuparsi davvero. riferimento ai reati scopo: – per il traffico illecito di rifiuti ( delitto punito con la reclusione da uno a sei anni), il Tribunale non ha ritenuto sussistenti gli elementi costitutivi del delitto; al contempo, ha diversamente qualificato i fatti inquadrandoli nella ben più lieve contravvenzione della mancata osservanza delle prescrizioni autorizzative. Visto il differente termine prescrizionale ( ridotto per la contravvenzione rispetto al delitto contestato dall’accusa), il Tribuna- le ha disposto non doversi procedere senza accertare in concreto la sussistenza del reato; - per la truffa ai danni dell’ente pubblico, non ha ritenuto sussistenti gli elementi costitutivi del delitto ed ha disposto l’assoluzione perché il fatto non sussiste; - per i falsi in atto pubblico, non ha ritenuto sussistenti gli elementi costitutivi del delitto ed ha disposto l’assoluzione perché il fatto non sussiste; - per la frode in pubbliche forniture non ha ritenuto sussistenti gli elementi costitu- Prendo atto della precisazione. Ma dal dispositivo della sentenza del Tribunale si evince esattamente ciò che ho scritto (peraltro in buona compagnia dell’intera stampa italiana che se n’è occupata). E cioè che Manlio Cerroni ha beneficiato della prescrizione per due reati: quello previsto dall’art. 256 comma IV del decreto 152/2006 (“Attività di gestione di rifiuti non autorizzata”, “nelle ipotesi di inosservanza delle prescrizioni contenute o richiamate nelle autorizzazioni, nonché nelle ipotesi di carenza dei requisiti e delle condizioni richiesti per le iscrizioni o comunicazioni”) e la frode in pubbliche forniture (fino al 22.12.2010). Se davvero, come sostengono gli avvocati, il Tribunale non ha accertato la sussistenza dei due reati, lo scopriremo – come ho scritto – dalle motivazioni della sentenza. Fermo restando che, quando il giudice ritiene innocente un imputato, deve assolverlo, non dichiarare prescritti i suoi reati. E che “la prescrizione è sempre espressamente rinunciabile dall’imputato” (articolo 157 del Codice penale).