Il Fatto Quotidiano

Più affari e meno pallottole È il nuovo “Comasina-style”

Da Renatino al calabrese Pepè Flachi: oggi chi comanda nel nord di Milano?

- » DAVIDE MILOSA

Armi, rapine, droga, controllo del territorio. C’era una volta il Comasina style, banditi in giacca di pelle e stivali, Renato Vallanzasc­a e Pepè Flachi. Una leggenda nera cresciuta a suon di cadaveri per le strade di Milano. Ma i tempi cambiano. Ecco allora il nuovo Comasina style, una holding del crimine che non dimentica le abitudini del passato e sceglie di provare a entrare nelle istituzion­i, contando su qualche poliziotto a libro paga.

L’INDAGINE della Squadra Mobile di Milano “Red Carpet” è del luglio scorso: oltre venti gli arresti. Due gruppi criminali che, dal 2013 al 2017, gestivano le piazze di spaccio dei quartieri Comasina e Bruzzano di Milano (piazze da milioni di euro), e che si avvalevano degli illeciti servigi di un sovrintend­ente capo della polizia di Stato “spione”. Non è tutto, però. Gli atti depositati confermano un salto di qualità. Sfondo di questa storia è una carrozzeri­a a Novate milanese, comune a Nord della città: Ambrocar (oggi New Car, ndr).

Per anni qui era di casa Rocco Ambrosino, vicino alla cosca Flachi. Poi, con la nuova società, entra Massimilia­no Toscano che sarà vittima di un blitz armato, incappucci­ato e massacrato nella primavera scorsa. A fine luglio, gli arresti dei carabinier­i e la Procura che conferma: “Guerra per il controllo del traffico di droga”.

Tre anni prima – si amo nel novembre del 2015 – Ambrosino è l’a nf i tr i on e dell’Ambrocar. Qui arrivano poliziotti amici, nipoti di boss di Cosa nostra, uomini legati alla ‘ n d r an g h et a , pro-consoli della spaccio in Comasina, e anche un politico. Si chiama Massimo Natoli, è nato a Palermo nel 1969 e al tempo è un neo-assessore alle Attività produttive sport e tempo libero nel comune di Baranzate, provincia di Milano.

A maggio 2015, l’elettorato ha premiato il Pd. Natoli segue l’onda, si presenta con una lista civica e finisce in Comune con una bel pacchetto di voti. Fuori dall’Ambrocar però c’è un convitato di pietra. La polizia ha piazzato una telecamera.

Natoli in due mesi sarà ripreso 14 volte con vari soggetti pregiudica­ti. Tra loro Sergio Toscano detto il topocon precedenti per droga, legato alla ‘ndrangheta dei Flachi e dei Carvelli di Quarto Oggiaro, e il fratello Massimilia­no, incensurat­o nonostante rapporti con il milieu criminale. All’estrema periferia nord di Milano, stretto tra Bruzzano e Quarto Oggiaro, è da sempre zona di rapine, traffici di droga e far west.

Dalla recente faida dello spaccio, su cui ha concentrat­o l’attenzione l’indagine della Squadra Mobile di Milano “Red Carpet”, alle sparatorie in pieno giorno. Al centro, sempre piazza Gasparri.

Per capire quel che sta succedendo alla Comasina bisogna guardare al passato. Ma non a quello degli omicidi e delle faide degli anni Novanta. Perché anche se oggi i cognomi sono identici a quelli che trent’anni fa governavan­o il quartiere, gli scenari sono completame­nte cambiati.

“La mia colpa – ha detto Natoli in una recente intervista al Giorno– è stata avere lì in riparazion­e l’auto. La macchina è stata in carrozzeri­a per quei due mesi.” Ma i fotogrammi della polizia lo avevano immortalat­o fuori dal garage in compagnia, tra gli altri, dei fratelli Toscano e Roberto D’Agnano, il poliziotto del commissari­ato Comasina corrotto. “Lo conoscevo, sì... ma così. E poi perché mai non avrei dovuto fidarmi di un poliziotto?”.

All’Ambrocar, la presenza di Natoli, che non sarà mai indagato, viene certificat­a già nell’ordinanza di luglio. Il dato è registrato in un articolo de il fattoquotd­iano.it. Risultato: Natoli si dimette da assessore ma resta in consiglio comunale. E ribadisce: “Non sono indagato”. Ha ragione.

Le nuove carte, però, delineano un quadro più marcato che, secondo la polizia, va oltre i rapporti di amicizia. Ci sono promesse per appalti e altri affari. Tutto nelle intercetta­zioni che, pur chiare, non porteranno a un’accusa per Natoli. Gli investigat­ori lo identifica­no monitorand­o alcune cene. Nelle telefonate si parla “del Sindaco”. Non sarà difficile scoprire se il sindaco è o meno Natoli. Il 26 novembre 2015, il politico è all’Ambrocar. Con lui c’è Massimilia­no Toscano e un tale Ale. Natoli propone di partecipar­e a un bando di gara per lo sgombero della neve, che non andrà a buon fine per Ale, ma ciò che conta è la promessa che se nulla ha di penalmente rilevante, certamente imbarazza politicame­nte. Natoli addirittur­a porta il documento, ma subito si raccomanda: “Non te l’ho dato io (…). Questi sono 70 mila euro, il bando è chiuso ieri, ma lasciano sempre qualcosa”. Toscano e l’altro sono delusi perché la cifra è spalmata in due anni. Natoli replica: “In cinque anni faccio io amministra­zione (…). Non c’è solo q u e s t o”. L’altro chiede: “L’appalto lo vinciamo ancora?”. Natoli: “E certo!”. Prima di congedarsi, Natoli chiede a Toscano: “Massimì se questo ci dà la gara, quanto dobbiamo chiedere?”. Toscano: “Ci penso io”. Ma anche se la polizia annota come “dalle frasi si evidenzia che i due si consideran­o soci”, la Procura non la pensa così e non li indagherà.

DICE NATOLI: “Il Comune di Baranzate sono io”. “U prossimo annu non ci u fazzu vincere la garra a chiss”. È il 4 dicembre, il politico impreca al cellulare. Si trova all’Ambrocar. È in visita, non si deve parlare di appalti. Poi la conversazi­one tra Toscano e altri gira sulla droga. Natoli fa per andarsene “pens ando che gli altri dovessero parlare di cose delicate”. Toscano, però, “lo autorizza a rimanere”. La vicenda, spiega la polizia, è significat­iva perché Toscano “lo considera a pieno titolo appartenen­te al gruppo”. Eccolo, dunque, il nuovo Comasina style. Più affari, meno pallottole

L’ex assessore:

“Ho solo portato l’auto in carrozzeri­a”. Ma per la polizia sarebbe lì la base del narcotraff­ico

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LaPresse Per gli investigat­ori, è in questa carrozzeri­a a Novate che si incontrava­no uomini vicini alla ‘ndrangheta e poliziotti corrotti (indagine “Red carpet”). Sopra, Massimo Natoli, ex assessore a Baranzate (Mi)
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