Il Fatto Quotidiano

Il Pd modello Sala: portafogli a destra e capelli corti

- » MARCO PALOMBI

Alcuni politologi hanno notato come l’evoluzione ideologica delle sue classi dirigenti vada trasforman­do il Pd in un grande partito radicale, cioè in un partito d’opinione col portafogli saldamente a destra, ma - per così dire - i capelli lunghi (a dire di sbarazzine attitudini quanto a gusti e vestiario). Esiste però la variante Beppe Sala ovvero un Pd col portafogli a destra e pure i capelli corti. E infatti il sindaco ci ha ricordato qualche giorno fa che gli “immigrati africani” sono diversi (“istruzione pari a zero e non hanno mai lavorato”) e ieri che gli avellinesi sono diversi dai milanesi: “Se vogliono fare una legge sulle chiusure domenicali dei negozi in provincia di Avellino la facciano, ma a Milano no: non rompano le palle a un modello che funziona e con 9 milioni di turisti”. Il bersaglio è Luigi Di Maio, nato ad Avellino e sponsor di una legge peraltro chiesta da tutti i sindacati: la liberalizz­azione di Monti, va ricordato, non ha uguali in Europa e i suoi risultati sono quantomeno poco significat­ivi (per Confeserce­nti, per dire, ha solo spostato fatturato e - poca - occupazion­e dai piccoli esercizi agli ipermercat­i). Particolar­e non secondario: le domeniche in negozio sono pagate poco e non sono “volontarie” come prevede la legge. Ecco di cosa parla Sala e con quei toni. Ma d’altra parte non abbiamo letto ieri sul CorSera che il problema della Gran Bretagna è che aumentano i salari “intaccando i profitti”? Ognuno si preoccupa di quel che crede, per carità, basta ricordare che, se si vuol fare il partito radicale, poi si prendono i voti dei radicali.

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