Il processo penale è diretto a tutelare la persona offesa
Non occorre essere dei giuristi per comprendere che l’estinzione del reato per decorso del tempo, cioè la prescrizione, non ha nulla di etico, ma rappresenta una sconfitta per la giustizia ed una beffa per le vittime dei reati. Altrettanto grave far intendere, con parole suggestive quanto fuori luogo, chissà quali nefaste conseguenze per la già disastrata macchina della giustizia, quando è risaputo che ad incrementare i procedimenti d’appello e di Cassazione è proprio la speranza di giungere ai tempi di prescrizione, determinando così quelle lungaggini giudiziarie che consentono di concretizzarla; è ovvio che se la prescrizione viene fermata con il rinvio a giudizio o con la sentenza di primo grado, l’interesse all’impugnazione, quando l’esito sia difficilmente favorevole, viene meno. Una critica che faccio ai miei colleghi penalisti e alla mia categoria in generale, il cui ruolo è fondamentale e costituzionalmente riconosciuto ai fini di un giusto processo, è quella di arroccarsi spesso su posizioni che appaiono chiaramente dirette a perseguire interessi di una parte del processo, nel caso della prescrizione dell’imputato, trascurando che il processo penale è diretto ad accertare la verità dei fatti e a tutelare le persone offese, nel superiore interesse della collettività.