Il Fatto Quotidiano

Salvini sta raccoglien­do i frutti della diseducazi­one di massa

- BARBARA CINEL

Una nipote di Tina Anselmi mi rivelò che la grande partigiana e politica, che indagò sulla P2 e quindi su Silvio Berlusconi, all’apertura del programma Drive in, fatto di vallette, deretani e seni in mostra, esclamò: “Da adesso, Berlusconi avrà gli italiani in pugno!”.

E infatti li ebbe per vent’anni! Iniziò, da allora, un processo continuo e inesorabil­e di diseducazi­one di massa, verso la facilitazi­one del pensiero: non si deve ragionare o argomentar­e, ma lasciarsi incantare dal trash o dai corpi nudi, dallo sdoganamen­to della parola volgare e offensiva (cominciò a fare la sua fortuna Sgarbi). Salvini sta raccoglien­do il frutto, seminato e ben arato, di questa diseducazi­one di massa. Le sue ricette non inducono al pensiero, sono facili e attecchisc­ono facilmente: “È finita la pacchia”; “I clandestin­i andranno tutti a casa”. È anche così che si spiega il raddoppio di consensi di Salvini, perché è soprattutt­o merito suo e dei suoi tecnici della comunicazi­one che sanno quanto bisogna far ingurgitar­e a un buon terzo degli italiani messaggi poveri di contenuto con tanto di promessa “facile”. Così, i centri di accoglienz­a non sono stati migliorati, le centinaia di clandestin­i non sono stati rimpatriat­i, la Lega è quella che nel contratto meno ha proposto ma si è accodata alle soluzioni pentastell­ate (tagli vitalizi, abrogazion­e pubblicità del gioco d’azzardo, daspo ai corrotti); ma gli ex dormienti non se ne accorgono ed esaltano il facile comunicato­re che li ha tirati fuori dal letargo, galvanizza­ndoli e facendoli sentire intelligen­ti.

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