Quando lo slogan in periferia vale più di un post su Facebook
Quasi all’incrocio della piazza Alfieri con via Varé, in zona Bovisasca, periferia che cerca di rivitalizzarsi, sotto due finestroni di un edificio sgarrupato campeggia la scritta in nero “S al v in i torna nei tombini!”. Scatto una foto: a memoria futura, caro Fierro... Perché siamo ancora nell’ambito di una sfera comunicativa che sfugge al cappio della Rete e che non è sotto il ferreo controllo del populismo digitale. L’invettiva murale raccoglie rabbia, ribellione, dissenso. È ormai l’ultima Thule della politica “di base”, come dicevamo un tempo. Poi, ci sono cose strane. La pubblicità è un veicolo che sovente innesca messaggi subliminali.
IN QUESTI giorni, nelle stazioni della metropolitana milanese, ci sono cartelloni che informano quanto i pomodori della filiera EcorNatura riescano a strappare un “prezzo riconosciuto all’agricoltore alla raccolta” di 33 centesimi, più vantaggioso del biologico certificato (13 centesimi) e di quello non biologico (8 centesimi). “Il giusto prezzo conviene a tutti, anche alla terra” è lo strillo. Però, tutti fanno caso ai dettagli: la foto, coperta dai titoli, ostenta in basso bei pomodori sparsi sulla terra. A destra, braccia e mani nere pronte a raccoglierli. Assenza di erbacce (possibile solo con diserbanti chimici...). Qualche passante commenta: “Solo gli immigrati possono fare quel lavoro per tre euro all’ora...”. Gli stessi immigrati che il 61% degli italiani non vorrebbe. Quando parliamo di lavoro – “agli italiani!”, la priorità del Trump del Giambellino – i nostri discorsi tendono alla schizofrenia. La maggior parte dei milanesi non ama il capitalismo, ma Milano ne è una delle capitali mondiali. Conosco dirigenti d’azienda che leggono Spinoza per rimotivare i loro dipendenti. E alla Bocconi insegnano che il benessere dell’individuo non si limita al reddito (sottinteso: di cittadinanza) ma si raggiunge con un lavoro in cui si è partecipi. Nelle imprese, infatti, accordare autonomia ai salariati non è più un’opzione. È vitale. Per sopravvivere.