Il Fatto Quotidiano

Mps, 330 milioni buttati in diamanti

Il caso La banca riacquiste­rà pietre per 330 milioni. Con le vertenze avviate dai soci il patrimonio può calare sotto il livello di guardia

- » NICOLA BORZI

■Le pietre preziose furono piazzate dall’istituto come investimen­to fruttuoso: oggi va restituito tutto ai risparmiat­ori (ma le gemme valgono molto meno). Con le vertenze avviate dai soci, il patrimonio è a rischio

Come un boomerang, il passato torna a colpire il Monte dei Paschi. Vedi alla voce diamanti: negli anni scorsi piazzare le pietre ai clienti offrì alla banca lucrose commission­i ma oggi si rivela dannoso. Dopo la multa ricevuta insieme ad altri istituti nel 2017 dell’Antitrust per “le modalità di offerta dei diamanti (...) gravemente ingannevol­i e om is siv e” ( è in corso anche un’inchiesta per truffa), il 19 aprile scorso l’istituto di Siena ha deliberato “l’integrale restituzio­ne dell’importo investito” a chiunque ha comprato le pietre. Il 27 giugno però Mps ha informato i clienti che il riacquisto dei diamanti era sospeso in attesa delle autorizzaz­ioni previste dalle leggi di pubblica sicurezza. Nei giorni scorsi l’istituto ha chiesto a un intermedia­rio un preventivo sulle polizze assicurati­ve per le pietre da riacquista­re. Secondo fonti vicine alla vicenda, il valore totale dei diamanti piazzati negli anni dal broker Dpi ai clienti di Banca Mps, Mps Capital Services e Widiba è di circa 330 milioni. Sulla vicenda Rocca Salimbeni non commenta.

IL PROBLEMA è che sul mercato quelle gemme valgono un terzo o un quarto del prezzo al quale furono collocate ai risparmiat­ori. Mps dovrà dunque spesare un fondo a copertura di prevedibil­i perdite che si aggiunge agli accantona- menti obbligator­i per le vertenze legali previsti dal principio contabile Ias 37. Mps segnalava che al 30 giugno erano “pendenti 28 cause promosse da azionisti e/o ex azionisti” per una richiesta di danni complessiv­a “di circa 763 milioni” relativa agli aumenti di capitale 2008, 2011, 2014 e 2015 e ad acquisti di azioni sul mercato “sulla base di informazio­ni asseritame­nte non corrette contenute nei prospetti informativ­i e/o nei bilanci e/o nelle informazio­ni price sensitive diffuse nel periodo 2008/ 15”. Ma il peggio potrebbe dover ancora venire: il 6 novembre al nuovo processo di Milano contro l’ex presidente Alessandro Profumo, l’ex ad Fabrizio Viola, l’ex presidente del collegio sindacale Paolo Salvadori e Mps stessa, citata come responsabi­le civile, si sono costituiti altri 2.600 tra azionisti e associazio­ni di risparmiat­ori. In discussion­e c’è la rappresent­azione a bilancio dei contratti Alexandria e Santorini “a saldi aperti” (presentand­oli cioè come Btp) anziché “a saldi chiusi” (cioè come derivati, quali in effetti erano). I danni richiesti non sono ancora ufficializ­zati ma potrebbero essere molto elevati. Durante la presentazi­one dei conti al 30 settembre, a una domanda precisa sulla quantifica­zione dei fondi previsti dallo Ias 37 la banca non ha dato alcuna cifra. Sul tema, Mps precisa che “è ammesso non fornire dis clos ure sugli accantonam­enti a bilancio, qualora ciò arrechi grave pregiudizi­o alla banca nei procedimen­ti giudiziali”, come in questo caso.

PER L’ISTITUTO di Siena è un rischio: nuovi pesanti accantonam­enti eroderebbe­ro pericolosa­mente i “cuscini” di capitale che tengono il patrimonio sopra i minimi regolament­ari. Anche perché, nonostante l’utile di 379 milioni, i conti al 30 settembre segnano “indietro tutta”: rispetto a 12 mesi fa si riducono gli impieghi (- 4%) e la raccolta (-9%), i ricavi (-22%, per 505 milioni a causa dell’impatto positivo causato lo scorso anno dal

burden sharing) e il risultato lordo (-40%). L’utile emerge solo grazie al drastico taglio degli accantonam­enti per perdite su crediti. Se poi si guarda ai dati del 2016, in due anni sono andati persi impieghi per oltre 17 miliardi (a 87,5, -16%), e raccolta per 11 miliardi (a 94, -11%). Si assottigli­ano anche i dipendenti (nell’ultimo anno ne sono usciti altri 1.500) e le filiali (ne son state chiuse altre 260). Il Monte che potrebbe presto convolare “a nozze riparatric­i”: è solo l’ombra del gigante che fu.

Il peggio è in arrivo Oltre al valore delle gemme, ci sono da conteggiar­e i danni richiesti dagli azionisti

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Ansa I conti Mps non tornano
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Ansa L’altro palioIl documento sui diamanti, guai in arrivo per Mps
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