Genish (Tim): “Sì all’operatore unico, se comandiamo noi”
▶DOMENICA
Luigi Di Maio aveva ammesso apertamente che il governo sta lavorando affinché si crei un operatore unico delle reti tlc “che permetta la diffusione per tutti i cittadini di Internet e banda larga”, ma senza “espropri proletari, dialogando con tutti e pensando ai posti di lavoro. Io credo che entro la fine dell’anno anche il dossier Timvada chiuso”. Il tema è tutto lì: in attesa di quella di- gitalissima sempre a venire, la rete oggi è in mano alla vecchia Telecom. E Tim, dice l’ad Amos Genish, è “favorevole alla creazione in Italia di un singolo network di rete per evitare inutili duplicazioni di investimenti infrastrutturali e siamo aperti a possibili collaborazioni con Open Fiber. L’azienda rimane convinta che Tim rimanga il soggetto tenuto a controllare la Rete in Italia.” Cioè il controllo deve restare a Tim, pena la rinuncia - sostiene Genish - a investimenti e posti di lavoro, “oltre al futuro sviluppo della tecnologia 5G”. Conclusione forse un tantino drammatica: “Ogni tentativo di separazione proprietaria della Rete non porrebbe solo a rischio il futuro aziendale di Tim, ma anche lo sviluppo digitale del Paese”. La Borsa, comunque, apprezza: +6% ieri anche nell’ipotesi di un’alleanza sul 5G con Vodafone.