Il Fatto Quotidiano

Il vero supereroe era lui: addio a Stan Lee

Ha inventato la Marvel, da Spider Man ai Fantastici Quattro, cambiando l’immaginari­o

- » STEFANO FELTRI

Poche

persone hanno influito sull’i m ma g in a ri o collettivo come Stan Lee che è morto ieri sera a 95 anni. Lee non ha inventato personaggi, ha creato universi ma anche un modello di business editoriale prima e poi ha generato un’industria che muove miliardi di dollari, quella dei film di supereroi.

SE LA DISNEY nel 2009 si è comprata la Marvel Comics, salvandola dall’ennesima crisi, il merito è tutto di Stan Lee: erano sue le idee che valevano, quelle intuizioni degli anni Sessanta che permettono ora alla più grande azienda di intratteni­mento al mondo di creare film come A ve ng er s: Infinity War( 2 miliardi di dollari d’incassi).

Stan Lee è morto male, solo, in California, circondato dai suoi soldi e da chi ne voleva una parte. Gli hanno sottratto milioni di dollari e non solo. Qualche mese fa si è diffusa la notizia che alcuni fan avrebbero ottenuto addirittur­a il suo sangue per firmare degli albi di Black Panther su cui lasciare il Dna dell’inventore dei supereroi. Lee è anche invecchiat­o male, quasi ossessiona­to dal dimostrare di essere sempre in prima fila: appare in quasi tutti i film di supereroi, ha cercato di lanciare nuove serie di scarso successo. Ma tutto questo poco conta al momento del bilancio finale.

Negli anni Sessanta, Lee ha preso la Timely Comics e l’ha trasformat­a nella Marvel di cui era il principale scrittore e il direttore editoriale. Tutti i supereroi portano la sua firma: dai Fantastici Quattro a Spider Man.

Mentre la DC Comics, con Batman e Superman, affonda le sue radici nell’America cupa degli anni Trenta e della Grande Depression­e, Lee è il profeta della parte migliore degli anni Sessanta, quella dell’ottimismo, della speranza, prima dell’ideologia e della politica. Si inventa i “supereroi con superprobl­emi”. Lui non scrive le sceneggiat­ure delle storie, solo i soggetti, sveglia nel cuore della notte i disegnator­i, li sommerge con il torrente delle sue invenzioni e poi pretende che le traducano in storie complete in tempi impossibil­i. Questa “Marvel Way” è una catena di montaggio che lascia a lui quasi tutti gli onori. E infatti i grandissim­i disegnator­i degli inizi, da Jack Kirby a Ste- ve Ditko a Gene Colan a Bill Everett, avranno tutti rapporti complicati (eufemismo) con “il fondatore”. Lee è esagerato, travolgent­e, decide da solo che quello dei Fantastici Quattro è “il miglior fumetto del mondo” e lo scrive in copertina, parla con i suoi lettori, scherza nelle didascalie, li trascina da una serie all’altra, dimostrand­osi un genio del marketing.

ANCORA OGGI tutte le storie Marvel sono introdotte dalla formula “Stan Lee presenta”. Perché tutto questo meraviglio­so mondo di eroi e criminali e divinità spaziali è roba sua. E milioni di lettori e spettatori nel mondo oggi lo salutano con gratitudin­e.

Chi è Stanley Martin Lieber, in arte Stan Lee, è il creatore di tutti i più famosi supereroi Marvel, è apparso in tutti i film a loro ispirati

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Ansa “Excelsior” Stan Lee nel 2012, quando uscì “The Avengers”

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