Il Fatto Quotidiano

“Mi volevano diversa, sono rimasta un’equilibris­ta”

L’INTERVISTA EMMA MARRONE Un album con quattro inediti, un magazine e un nuovo tour: “Blocco anche i miei follower quando insultano gli altri artisti”

- » SILVIA D’ONGHIA

a cosa mi salva? Che ancora mi meraviglio, non do per scontato nulla. Mi sento un’equilibris­ta, più che una cantante”. Avvolta in un ampio cappotto cammello, capelli raccolti, un bicchiere d’acqua sul tavolino, Emma Marrone non ammette pause, neanche tra un’intervista e l’altra. Non può, anzi non vuole fermarsi. “Ma mettere un punto sì, quello mi è necessario”. E il punto prende il nome di Essere qui – Boom Edition : quattro inediti in un album in uscita il 16 novembre, un tour in ripartenza e un magazine, otto racconti di sé che finora mancavano: “Ma sto già pensando al secondo numero, nel quale darò ai giovani artisti la possibilit­à di esprimersi e farsi conoscere”. Il singolo Mondiale è già in vetta alle classifich­e. In quel brano lei canta “Esiste un’altra strada”. Quale sarebbe?

Quella che è dentro di noi, non quella che ci mostrano gli altri.

E quindi ognuno ha la sua? Devi solo avere il coraggio di seguirla, anche se non è spianata come un’a ut o st ra da . Quando una cosa va bene, ti spingono ad andare sempre nella stessa direzione. Ma così perdi la curiosità, quella stessa che avevi da bambino arrampican­doti sugli alberi o correndo tra l’erba alta.

Lei la sua strada l’ha seguita, alla faccia di tutti? Soprattutt­o a mie spese. Quando agisci “alla faccia di tutti” devi avere le spalle larghe e sapere che, prima che qualcosa ti ritorni indietro, passerà molto tempo.

Molti pensano che la sua vita artistica sia cominciata

con “Amici”. Non è così. La mia vita pubblica è cominciata allora, ma io mi sono autoprodot­ta il primo disco a 23 anni, quando mi presentavo in trio con la faccia dipinta di bianco. Ho scritto io tutte le 11 tracce di quell’album, Mjur , che oggi conoscono in pochi ma che servirebbe a comprender­e le scelte che sto facendo.

Sono scelte coerenti? Assolutame­nte sì, anche se non pagano subito. A 34 anni mi sono chiesta cosa voglio fare di questo lavoro, come lo voglio fare, quanto sono in grado di rischiare e quanto posso perdere.

E che risposta si è data?

Se da un lato ho perso tanto, dall’altra – quella meno pubblica – ho acquistato moltissimo. Per esempio, la stima profonda da parte di artisti che ascolto da quando avevo 10 anni. Mi sento una buona artista e umanamente sono rimasta ferma a quello che ero, non mi sono fatta a bb in do- lare dal mio mondo.

È un mondo che corrompe, il suo?

Più che corrompere, è un mondo instabile. Quando mi chiedono se faccio la cantante, rispondo che faccio l’equilibris­ta. E spesso non ho nemmeno il cavo di sicurezza attaccato alla schiena. L’asta che mi tiene in equilibrio è l’amore che ho per la musica e il rispetto che nutro nei confronti dei musicisti.

Suo padre è un musicista. La sua famiglia l’ha supportata?

Mio padre si sente una rockstar e ogni volta vuole salire sul palco a suonare con me... Siamo una famiglia atipica, nessuno mi ha mai dato un calcio in culo per farmi fare l’artista. Anzi, quando hanno capito che il locale del paese non mi bastava più, si sono spaventati.

Lei è spesso oggetto di critiche, soprattutt­o sui social. Come reagisce?

Mi hanno tramandato il senso del rispetto, ma sembra che oggi se ne possa fare a meno. Sarò impopolare e perderò fan, ma nel momento in cui io posto su Instagram qualcosa che riguarda un altro artista e un mio follower lo critica, lo cancello. Il follower, non il post. Non voglio essere rappresent­ata da persone che non mi rappresent­ano.

Si sente “arrivata”?

Per niente, tutti i giorni mi faccio delle domande. Quando artisti come De Gregori o Zucchero mi prendono sotto braccio e mi dimostrano la loro stima, quando Gianna (Nannini, ndr) mi manda i video di sua figlia, io ancora non ci credo. Sento ancora la fame di dover dimostrare di più. A me stessa, prima ancora che agli altri.

Mi dà una definizion­e di coraggio e di rischio? Coraggio ne vedo sempre meno. Le persone preferisco­no l’abitudine al rischio, anche nei rapporti umani. C’è come un assopiment­o delle coscienze. Ognuno ha il diritto di vivere come vuole, per carità. Io ho scelto di rischiare ogni giorno.

E l’amore, cos’è? L’amore ce l’ha davanti agli occhi (indica la rivista, ndr). È tutto lì dentro.

Quando De Gregori mi prende sotto braccio, quando Gianna Nannini mi manda i video di sua figlia, io ancora non ci credo

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Il ritorno da cantautric­e
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Toni Thorimbert/Ansa Emma ha scritto il nuovo brano “Inutile canzone”
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