Il Fatto Quotidiano

I bambini dell’ex Telekabul a scuola da Salvini

- » NANNI DELBECCHI

La buona scuola? Altro che buona, quella che si vede in Alla lavagna! (Rai3, 20.15: c’era una volta Telekabul) è ’nu babà, una classe di piccoli fan trasformat­a in studio promoziona­le, tanti balilla dello spot compatti nel celebrare la celebrità di turno. L’insegnante vero si può contestare e all’occorrenza bullizzare; ma quando arriva il Vip, magari lo stesso Vip a cui non si può urlare “Buffone!”, tutti in piedi a applaudire: e il Vip lascia che i pargoli vengano a lui, pronto a cantare le canzoncine, a mostrare il calzino con le paperelle, a confondere Heather Parisi con la Cuccarini (prima le italiane).

Annettendo alla propaganda quel che resta dell’infanzia, Alla lavagna! è un programma davvero istruttivo, dove il messaggio del mezzo è cristallin­o. Se i bambini interrogas­sero i Vip con domande di cultura generale – matematica, geografia, storia –, ne vedremmo delle belle; allora sì, che con il permesso del ministro Salvini, la laurea potrebbe sperare ancora in uno straccio di valore legale. Invece gli alunni sono costretti a ripetere a pappagallo le domande degli autori (altro che Portobello!) e ovviamente il Vip non aspetta altro. Io razzista? Ma quando mai. Nulla di diverso dai confortevo­li talk per adulti, non è mai troppo presto per diventare pubblico plaudente. Anche la discussa scelta di Salvini primo ospite è mediaticam­ente rivelatric­e: tutta la Tv è in ginocchio dai politici, la politica italiana non avrà cambiato il mondo, ma ha rivoluzion­ato il varietà.

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