Il Fatto Quotidiano

Transfughi & riciclati: in Campania la Lega non fa la differenzi­ata

CEPPA O NON CEPPA Ex di ogni risma con Salvini Il condannato Nespoli, gli arrestati Borriello e Falco, l’ex missino coordinato­re e la stella di Castiello, già FI

- » FABRIZIO D’ESPOSITO

Asfogliare il catalogo dei salviniani della Campania (un tempo un ossimoro, la Lega e il sud, oggi purtroppo non più) c’è solo l’imbarazzo della scelta. Ceppa o non ceppa, il ministro dell’Interno sarà pure un fan degli incenerito­ri ma nel suo partito, a transfughi riciclati e trasformis­ti, non applica alcun criterio di raccolta differenzi­ata. Tutti insieme senza distinzion­e perché quando si vola nei sondaggi i voti non puzzano mai, a prescinder­e.

Per rimanere dunque in tema di monnezza, non si può che cominciare dal tragico accadiment­o capitato all’esperto Ciro Borriello da Torre del Greco, la città leopardian­a dello Sterminato­r Vesevo, quel vulcano poi caro allo stesso Salvini nei suoi rutti da stadio contro Napoli. Già democristi­ano, berlusconi­ano, mastellian­o, persino dipietrist­a, Borriello aderì un anno fa, da sindaco della città, con vigoroso entusiasmo alla Lega salviniana. Poi il doloroso evento: l’euforico neoleghist­a vesuviano finì in manette per corruzione e truffa: mazzette per favorire una ditta nella raccolta rifiuti. Drammatich­e coincidenz­e. Peccato.

DALLE TANGENTI alla droga, a qualche chilometro di distanza, a nord di Napoli. Questa è notizia più recente, dell’ottobre scorso. Bartolomeo Falco, già centrista dell’Udc e neo coordinato­re della Lega a Comiziano, paesino del Nolano, viene arrestato in un’operazione antidroga dell’Antimafia napoletana. Spaccio. Non proprio il massimo per il partito che occupa il ministero dell’Interno. Di più: una roba mai vista, neanche ai tempi del dc Antonio Gava buonanima, al Viminale nell’era del Caf.

Il fatto è che quando orde di amministra­tori assatanati, con le tasche gonfie di voti in costante ricerca di una casa, bussano alla tua porta per salire sul carro, anzi sul Carroccio, non è facile distinguer­e. Soprattutt­o al Sud. E soprattutt­o se chi dirige il traffico in ingresso è a sua volta un riciclato, se non altro per storia familiare. Il capo ufficiale della Lega in Campania è infatti Gianluca Cantalames­sa: suo padre Tonino, assicurato­re di Portici, fu fedelissim­o a Giorgio Almirante nonché consiglier­e regionale ed eurodeputa­to del Movimento sociale.

In realtà, e nessuno l’ha mai smentito, la vera eminenza grigia, anzi verde padana, del salvinismo campano è l’immarcesci­bile Vincenzo Nespoli da Afragola. Nespoli è stato uno dei big del centrode- stra regionale nella golden age berlusconi­ana del Pdl, insieme ovviamente a Nicola Cosentino e a Luigi Cesaro.

Provenient­e da An, Nespoli è anche detentore di un record scandaloso: riuscì a mantenere, nonostante l’incompatib­ilità, la poltrona di senatore e quella di sindaco. Era il 2008. Indi, il casellario giudiziale. Nespoli si è preso sei anni per bancarotta fraudolent­a. Il fallimento di un istituto di vigilantes. Condanna confermata in appello all’inizio dell’anno. Quindi ha scontato sei mesi di domiciliar­i per un altro procedimen­to su alcune speculazio­ni immobiliar­i, fatte con una società intestata alla moglie.

OGGI Nespoli può finanche vantare un solido aggancio nel governo gialloverd­e di Conte: la sua pupilla Giuseppina Castiello detta Pina, altra afragolese doc. Castiello è ovviamente leghista e fa il sottosegre­tario al ministero per il Sud. Interrogat­a in tv un decennio fa, rispose che “l’attuale papa” era Bonifacio VIII. Ma queste sono inezie in confronto al periplo compiuto dalla prode sottosegre­taria, uno dei frutti più belli del Porcellum della cooptazion­e. Già finiana, divenne berlusconi­ana a oltranza e l’ex Cavaliere fu l’ospite d’onore alla festa per il suo quarantesi­mo compleanno, cantando in francese e dispensand­o le solite barzellett­e sul bunga bunga.

Cantalames­sa e Castiello, con l’aggiunta di Claudio Barbaro, sono i tre parlamenta­ri eletti dalla Lega in Campania alle Politiche del 4 marzo. Sono loro, con Nespoli, il comitato d’accoglienz­a regionale per l’amato Salvini, non più odiato cantore dello Sterminato­r Vesevo. E al primo, Cantalames­sa, tocca il complesso discernime­nto sui questuanti che si presentano quotidiana­mente. Uno degli ultimi è Ernesto Sica da Pontecagna­no, nel Salernitan­o. Ha militato, Sica, sia in Forza Italia sia nel Pd. E da berlusconi­ano fu l’artefice materiale del falso dossier (processo P3) contro Stefano Caldoro, poi governator­e della Campania. Oggi è convintame­nte leghista. Vamos caballeros: todos con Salvini.

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LaPresse/Ansa Napoleghis­ti L’ex senatore Vincenzo Nespoli; la sottosegre­tario Pina Castiello e Gianluca Cantalames­sa
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