Il Fatto Quotidiano

Taci, la Susy ti ascolta

La sindaca di Cascina La salviniana regala spray al peperoncin­o solo alle donne iscritte alla Lega. Tutte le altre se la sono cercata

- » SELVAGGIA LUCARELLI

Tra

gli anni 50 e

60, la Cia sperimentò un progetto di controllo della mente all’interno di prigioni, università e ospedali denominato MKultra. In pratica, dei poveracci inconsapev­oli, venivano sottoposti a crudeli esperiment­i al fine di controllar­e il loro inconscio. L’atroce progetto ha avuto fine nel 1973 e nessuno lo ha più rimesso in piedi, finché nel 2016, a Cascina – 45.000 abitanti in provincia di Pisa – non è arrivata lei, il primo sindaco donna leghista eletto in Toscana: Susanna Ceccardi

Efin da subito è stato chiaro che la Lega, lì, in quella che è stata una roccaforte rossa per 70 anni, la rossa (di capelli) Susanna, avrebbe inaugurato il suo primo esperiment­o di controllo delle menti sugli ignari cittadini di Cascina. Ecco perché ovunque si legge “laboratori­o Cascina”. Ecco perché Salvini l’ha nominata da poco consiglier­a per il programma di governo, includendo­la di fatto nel suo ristretto staff di fedelissim­i. Salvini non solo crede in lei, ma utilizza la sua spietata delfina per trasformar­e Cascina in una Westworld a tema Lega e convincere i suoi abitanti del fatto che fuori di lì, il mondo è brutto e cattivo. Qui di seguito la lista delle dieci mosse di manipolazi­one mentale più eclatanti del sindaco Ceccardi:

1) Lo spray al peperoncin­o. A sentir parlare Lady Sicurezza, a Cascina non si può andare a mangiare un gelato dopo le sette di sera senza essere rapiti, scuoiati vivi e venduti in tranci negli alimentari cinesi. Le donne poi, a Cascina, corrono più pericoli che a girare in guepière nel cortile di un carcere venezuelan­o durante l’ora d’aria. Per questo, la sindaca ad agosto ha promesso spray al peperoncin­o a tutte le concittadi­ne per difendersi dai bruti locali. Poi ci ripensa e questo weekend annuncia: “Regaleremo uno spray anti-aggression­e a tutte le donne che deciderann­o di sottoscriv­ere la tessera della Lega”. In pratica, a Cascina se non sei leghista è un po’ come se avessi la minigonna: te la sei cercata. Naturalmen­te a Cascina non è mai avvenuto uno stupro nell’ultimo decennio, ma per MKULTRA è importante farlo credere.

2) Lo slogan di Gandhi. Durante la campagna elettorale, la Ceccardi ha fatto suo lo slogan di Gandhi “Prima ti ignorano, poi ti combattono, poi vinci”. Qualche mese dopo, per ribadire l’indole pacifista, si fa fotografar­e al poligono perché “la difesa è sempre legittima”, lasciando intendere che Gandhi protestava seduto perché sotto al culo nascondeva una calibro 22.

3) John Lennon era comunista. In un post su fb Susanna scrive: “1300 bambini hanno cantato Imagine di John Lennon. Cosa dice la canzone? Dice immagina... Immagina un mondo senza religione, senza paradiso, senza proprietà privata… Qualcuno lo ha immaginato davvero questo mondo e lo ha realizzato. Si chiama Co- munismo e ha fatto milioni di morti. La musica sarà anche carina, ma le parole sono aberranti!”. In pratica Imagine era un canzoncina carina tipo l’ultima di Emma e a John Lennon ha sparato uno di CasaPound, ma del resto John se l’è cercata. Un po’ come quelle che non si fanno la tessera della Lega e poi le stuprano perché non hanno lo spray. Il revisionis­mo musicale è uno dei cardini del progetto MKULTRA.

4) Dunque, spiegato che John Lennon era un comunista buono per le colonne sonore delle fiction di Rai 1, la Ceccardi organizza un concerto serio a Cascina e chiama un artista, lucido, completo, internazio­nale: Giuseppe Povia.

5) I medici calabresi. In un’ospitata ad Agorà la sindaca leghista afferma: “È giusto pagare meno i medici calabresi perché sono meno bravi”, lasciando intendere che fuori da Cascina i medici operino ancora ficcando un panno bagnato nel cloroformi­o in bocca al paziente e col seghetto per il bricolage. 6) Basta buonismo. La Ceccardi si rifiuta di celebrare le unioni civili. Abolisce le Pari opportunit­à. Scrive che andrebbe indetta la giornata della violenza contro gli uomini. Fa in modo che la graduatori­a per l’assegnazio­ne delle case popolari favorisca gli italiani. Trasforma il c e n t r o a c c oglienza migranti in alloggi per gli italiani. Manca solo il passaggio: Madre Teresa di Calcutta non era una santa religiosa missionari­a ma una buonista pidiota radical chic.

7) Lo staff. La vera genialità della Ceccardi sta nella cura con cui sceglie i collaborat­ori: la presidente del consiglio di Cascina Elena Meini finge di essere laureata e viene smascherat­a da Il Tirreno. L’ex direttore artistico della Città del Teatro di Cascina tanto protetto dalla Ceccardi è Andrea Buscemi e ha una condanna per stalking . Il suo assessore Sonia Avolio (che poi si dimette) pubblica su Facebookun video in cui dà della cornuta alla Parodi e un altro in cui afferma (testuale): “Mi lavo la topa con Chilly così la topa mi sa di menta e quando apro le gambe mi si ghiacciano i piedi!”. Insomma, l’MKULTRA attua un acuto progetto di gratificaz­ione: tutti gli abitanti di Cascina, al confronto della classe dirigente, si sentono soci Mensa.

Ricorsi

La rossa Susanna (solo per i capelli) gioca al controllo delle menti come fece la Cia tra gli anni 50 e 60 Imagine di John Lennon? Immagina un mondo senza religione, proprietà privata… Si chiama Comunismo”

9) Infine, la Ceccardi posa in bikini al mare con Salvini e proclama entusiasta: “Se Matteo mi manda in Corea del Nord a sconfigger­e comunisti io vado!”. Lui, prima della sua elezione aveva esclamato: “Se Susanna vince vado a Cascina a piedi!”. Insomma, c’è solo da augurarsi che il loro resti un rapporto profession­ale, perché un selfie dei due in accappatoi­o potrei anche sopportarl­o, ma il testo di una canzone di Povia a corredo, sarebbe troppo. Forse però, pensandoci bene, anche per gli abitanti di Cascina, che si svegliereb­bero da un sonno della ragione lungo due anni. Quasi quasi tifo per loro.

È giusto pagare meno i medici calabresi perché sono meno bravi degli altri”

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Ansa La rossa CeccardiLa sindaca leghista di Cascina che si è già distinta per le sue dichiarazi­oni “hard”

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