DE ROSSI IN TACKLE SULLA ROMA CHIC
LA SCIVOLATA di De Rossi su Settembrini è un micro trattato di sociologia della Capitale. Il capitano della Roma-calcio fa chiudere lo storico bar della Roma-bene, quello davanti alla Rai, meta di pellegrinaggio di direttori, giornalisti, professionisti, uomini dello spettacolo e politici (uno per tutti: Massimo D’Alema, che vive a pochi passi, e che al ristorante di Settembrini ha presentato i suoi vini e cucinato la sua carbonara modificata al tartufo). Ora, il problema è che le mura del bar Settembrini sono di proprietà di Daniele De Rossi (a queste latitudini conosciuto come Ddr o “capitan futuro”, diventato il capitano presente degli incerti destini romanisti dopo il ritiro di Totti). E il fatto è che Settembrini – scrive Repubblica – non paga l’affitto da diversi mesi. De Rossi, vista la prolungata insol- venza, sembra ne abbia chiesto lo sfratto. È una sublimazione perfetta della guerra intestina tra le anime diverse della Capitale (e si materializza a dieci minuti a piedi dallo stadio Olimpico): il barbuto capitano di Ostia, cuore in campo della curva Sud, viscerale e popolare, vuole sgomberare il locale simbolo del quartiere alto borghese, uno dei luoghi più famosi della Roma al di là del Tevere. Si attendono sviluppi, la palla è al centro.