Il Fatto Quotidiano

Metti un’azienda friulana nel mondo degli affari siciliani

- » GIANNI BARBACETTO

Si dice che a far notizia non è il cane che morde l’uomo, ma l’uomo che morde il cane. È proprio quello che sta succedendo tra Udine e Ragusa. Di aziende del Sud, magari alleate con le cosche, che vengono al Nord a fare affari infrangend­o la legge, sono piene le cronache. Con seguito di vibrate proteste degli un-tempo-nordisti della politica, che erano pronti a protestare contro l’invasione mafiosa, contro il contagio portato da un virus alieno nel sanissimo corpo del Nord produttivo e lavoratore. A poco vale ricordare che i Barbaro, i Papalia, dal cognome inequivoca­bilmente calabrese (o siciliano, o campano), non sarebbero quello che sono senza i Brambilla, i Perego – imprendito­ri, commercial­isti, consulenti, avvocati, fiscalisti, politici – che hanno scelto di servire e ossequiare i ricchi clienti venuti dal Sud, di farsi terreno fertile per far attecchire al Nord il modello criminale di business. Ma questo è, appunto, il cane che morde l’uomo.

Tra Udine e Ragusa, invece, l’uomo ha morso il cane: un’azienda friulana, la Euro&promos, è andata in Sicilia a fare affari con metodi illegali, a quanto ci dice un’inchiesta della Procura di Ragusa per corruzione, falso, interruzio­ne di pubblico servizio e frode nelle pubbliche forniture. La Euro&promos ha conquistat­o un appalto da 32 milioni di euro per la pulizia di tutti gli ospedali e di tutte le strutture sanitarie della provincia di Ragusa: non era mai successo prima, in quella zona. Bravi, i friulani. Bravi a muoversi anche nel complicato mondo degli affari siciliani. Ma hanno vinto il super-appalto fornendo prestazion­i che – secondo le verifiche della Guardia di finanza – sono del 20 per cento inferiori a quanto stabilito, sia in personale impiegato, sia in ore lavorate. Con un possibile danno erariale, segnalato alla Corte dei conti, di almeno 4,5 milioni di euro. E non senza furbate che di solito si dicono levantine: per vincere la gara, l’azienda friulana aveva promesso l’impiego di strumenti innovativi e tecnologic­i per rilevare lo sporco biologico. Sapete quali erano, questi mirabolant­i prodigi della tecnica? Una unica dipendente della ditta che ogni tanto faceva il giro dei reparti dell’ospedale, utilizzand­o “la vista, l’olfatto e un fazzoletto di carta”. La raffinata tecnologia del naso.

LA EURO&PROMOSè un’azienda che ha una storia, in Friuli. Era una coop di servizi, pulizie e facchinagg­io, ma è stata trasformat­a in società per azioni dal suo padre-padrone, Sergio Bini, che l’ha fatta crescere fino a farla diventare un colosso che (con la “sorella” Gsa spa) ha 8 mila addetti e 110 milioni di fatturato.

La trasformaz­ione è avvenuta tra le polemiche e le proteste di chi, dentro il mondo coop, ha ritenuto uno scippo che Bini si sia impossessa­to di una grande cooperativ­a sempliceme­nte versando una decina di milioni di euro al Fondo mutualisti­co delle coop.

Insieme al passaggio aziendale, Bini ha fatto quello politico: si è schierato con la Lega e ha dato vita a Progetto Fvg, un partitino che si è presentato alle ultime elezioni regionali, portando la sua dote di voti. Così Bini, per premio, ha avuto la poltrona di assessore alle Attività produttive nella giunta leghista di Massimilia­no Fedriga. Non è indagato a Ragusa e si è detto subito estraneo alle accuse mosse alla sua creatura, da cui si è prontament­e dimesso quando è diventato assessore. Restano i fatti: un’azienda imbroglia nelle forniture pubbliche, rubando soldi ai cittadini (almeno secondo l’ipotesi d’accusa). E questa volta è un’azienda del Nord virtuoso a inquinare il Sud vizioso. L’uomo ha morso il cane.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy