Il Fatto Quotidiano

Gli informator­i anti-Ong minacciati Il silenzio di Salvini

La denuncia Gli “infiltrati” sulle navi salva-migranti: “Davamo notizie ai Servizi e al capo leghista, ora messaggi di morte e un proiettile”

- » ANTONIO MASSARI E MICHELA RUBORTONE

Volevamo ringraziar­vi per il silenzio espresso ancora oggi. Dopo che un cittadino italiano ha fatto il suo dovere, ha tutelato gli interessi degli italiani non ha ricevuto né un ringraziam­ento, né una pacca sulla spalla, anzi è senza lavoro perché considerat­o uno ‘spione’... e oggi questa... ora è veramente troppo!!!”.

Il messaggio è indirizzat­o ad Alessandro Panza, uomo vicinissim­o a Salvini. Il riferiment­o è alla lettera di minacce indirizzat­a, tra gli altri, allo stesso Salvini. A riceverla – pochi giorni fa – Lucio Montanino, uno dei componenti della security a bordo della nave Vos Hestia che fece nascere l’indagine sulle Ong a Trapani. La missiva anonima è corredata da un proiettile. Tra i minacciati, oltre Salvini e Montanino, Pietro Gallo, altro componente della security, e il medico a bordo della nave Juventa Stefano Spinelli. Il testo: “Merde, merde, merde. 2018 = 1800 morti. Salvini Matteo - morto. Montanino Lucio - morto. Spinelli Stefano - morto. Gallo Pietro - morto”. Tre giorni fa Pietro Gallo ha denunciato le minacce in una questura di Roma. Il Fatto gli ha chiesto cosa significhi, secondo lui “2018=1800 morti”. “Si riferiscon­o ai migranti morti in mare” è la risposta. Chi ha inviato la lettera, quindi, mette in connession­e chi ha denunciato le Ong e Salvini con le vittime dei naufragi nel Mediterran­eo. Il punto è però che Salvini non ha degnato di una telefonata le persone minacciate insieme con lui. Ecco il senso del messaggio sdegnato, inviato a Panza, con allegata la foto della lettera minatoria.

VIENE IL SOSPETTO che il ministro non voglia farsi associare ai tre denunciati che hanno fatto partire le indagini sulle Ong a Trapani. “Forse prima gli eravamo utili e oggi non pi ù”, dice Gallo. Il Fatto, nell’estate 2017, ha rivelato che gli ex componenti della security riferivano proprio a Salvini e al suo staff, in diretta, quello che avveniva a bordo delle navi sulle quali prestavano servizio. Notizia confermata da Gallo nella denuncia alla polizia di tre giorni fa. “Nel settembre 2016 – dice Gallo ai poliziotti – insieme al Montanino facevo parte de ll ’ equipaggio della nave ‘Save the Children’ che operava nel Mediterran­eo per ef- fettuare ricerche e prestare soccorso alle imbarcazio­ni di profughi provenient­i dalle coste libiche. Nel periodo di lavoro citato abbiamo di nostra iniziativa informato i servizi di sicurezza Aise e la segreteria del Ministro Salvini”. Soltanto dopo denunciano a Trapani: “Una volta sbarcati, ci siamo recati alla Questura e abbiamo rilasciato dichiarazi­oni che hanno portato nel

2017 all’indagine e al sequestro della Juventa”.

Dopo le minacce si aspettavan­o un minimo di solidariet­à da Salvini, che però non è arrivata. Il Fatto ha chiesto a Panza il motivo del silenzio: “Vedo il messaggio soltanto ora”, mi era sfuggito. Sono umanamente dispiaciut­o ed esprimo, per poco che valga, la solidariet­à a chi ha fatto il proprio dovere di cittadino. Non seguendo io le questioni politiche, ma solo quelle organizzat­ive, posso solo farmi carico di informare chi di dovere”. Gallo commenta: “Mi viene da ridere. Il messaggio – facile dimostrarl­o – è stato letto il 19 novembre alle 18.31”.

Imbarazzo Viminale Dal vicepremie­r nessun segnale, pare non voglia farsi associare ai tre

 ?? Ansa ?? Il “capitano” Il ministro dell’interno (e vicepremie­r) Matteo Salvini
Ansa Il “capitano” Il ministro dell’interno (e vicepremie­r) Matteo Salvini

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