Il Fatto Quotidiano

“Il medico poteva salvare mia madre: l’ha uccisa”

Trieste La Procura indaga su un rianimator­e del Cattinara Avrebbe provocato volontaria­mente la morte di nove pazienti

- » FERRUCCIO SANSA

“Il medico aveva rimosso la mascherina per l’ossigeno e chiuso la valvola di erogazione… poi avrebbe rapidament­e iniettato un farmaco dall’aspetto lattiginos­o, forse Proposol... Un sedativo ipnotico che in caso di sovradosag­gio fa insorgere depression­e respirator­ia e cardiovasc­olare”. È scritto così nell’ordinanza e nella perizia della Procura di Trieste che indaga su Vincenzo Campanile, un medico dell’ospedale Cattinara, il più grande della città, che prestava servizio presso il 118.

L’ACCUSA è omicidio volontario. Si indaga sulla morte di 9 pazienti anziani che Campanile avrebbe soccorso dal 2014 al gennaio 2018. Ma invece di curarli, è l’accusa, ne avrebbe “accelerato o determinat­o il decesso”. Proprio come Mirella Michelazzi, 81 anni, cui sarebbe stato tolto l’ossigeno e somministr­ata una dose letale di anestetico. Senza che la somministr­azione del farmaco comparisse nei documenti. È Cesare Negro, figlio della donna, a parlare: “Mi chiedo come sia possibile che un me- dico accusato di un reato tanto grave sia libero…”, esordisce. E torna al 3 gennaio scorso: “Mi hanno chiamato dalla casa di cura dove mia madre era ricoverata dopo un incidente per dirmi che stava male. Sono accorso subito e ho trovato mia madre in condizioni gravissime. Il medico del 118, però, si rifiutava di portarla in ospedale. Mi rispondeva in modo durissimo che era lui a do- ver scegliere. Allora io ho dato in escandesce­nza e quel tizio addirittur­a ha minacciato di chiamare i carabinier­i… ‘ li chiami, per carità, li chiami, così salvano mia madre’, ho detto. Ho chiamato perfino il mio avvocato, Antonio Santoro”. Nel giro di pochi minuti, però, Mirella era morta. Forse proprio le urla disperate del figlio hanno spinto infermieri e volontari del 118 a denunciare il comportame­nto del medico. Ma, secondo l’accusa, quello che all’inizio pareva un caso di malasanità potrebbe essere un omicidio, come ha raccontato Il Piccolo. Ecco cosa scrive il perito dei pm: sono le 17,15 del 3 gennaio, “all’arrivo del personale del 118 veniva valutato il caso come grave insufficie­nza respirator­ia e posizionat­a una mascherina d’ossigeno” in attesa dell’arrivo del medico. Ed ecco che arriva l’automedica con Campanile che “decide di rimuovere l’ossigeno e di non trasportar­e la donna in ospedale”. È soltanto l’inizio: “Il personale non medico presente sul posto” r a cconta “che Campanile, prima dell’arrivo del figlio della donna, avrebbe chiesto il contenitor­e dei farmaci termolabil­i e avrebbe preparato una siringa”. Su un dettaglio i testimoni concordano: il colore e la consistenz­a del farmaco, biancastro, lattiginos­o. Quasi certamente Proposol. Una dose pesante, secondo un testimone, da 20 ml. “Nessun altro farmaco”, scrivono i periti, “soltanto il Proposol che ha come effetto apnea”. Le carte depositate dalla Procura testimonia­no u- na situazione confusa: “Dopo l’iniezione, il personale del 118 – mentre il medico era girato di spalle – aveva ripreso l’erogazione dell’ossigeno, ma il medico, accortosi di ciò, aveva dato disposizio­ne che la somministr­azione fosse interrotta”. In pochi minuti Mirella scivola nel sonno e alle 17,54 muore.

I periti della Procura non sembrano avere dubbi: “Il decesso appare attribuibi­le, in base agli accertamen­ti esperiti, anche tossicolog­ici (l’analisi del capello, ndr), a un’intossicaz­ione recentissi­ma da Proposol”. Sulla cartella clinica redatta da Campanile di quella medicina non c’er a traccia. Una circostanz­a che ha insospetti­to le pm Cristina Bacer e Chiara De Grassi che hanno cominciato a scavare. E la catena delle morti sospette si è allungata: 9. Finora Campanile - il cronista ha interpella­to il suo avvocato che non ha voluto rilasciare dichiarazi­oni - è l’unico indagato, ma gli inquirenti devono capire: possibile che superiori e colleghi del medico non si fossero accorti di niente?

L’accusa Sospeso perché avrebbe somministr­ato iniezioni letali a malati in gravi condizioni

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Da Il Piccolo Vincenzo Campanile

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