Il Fatto Quotidiano

Ghostbuste­rs

- » MARCO TRAVAGLIO

La diatriba fra il ministro Di Maio e i vertici dell’Ordine dei giornalist­i e della Federazion­e della stampa, l’uno che convoca i secondi al tavolo per dare un equo compenso ai cronisti pagati 4 o 5 euro a pezzo e gli altri che declinano l’invito perché impegnati a Bruxelles a un convegno del Pd contro i suoi attacchi alla stampa, è solo l’ultimo episodio di una batracomio­machia sempre più comica. Nell’ultimo quinquenni­o, mentre Renzi occupava Viale Mazzini, insultava il Fatto, minacciava i giornalist­i sgraditi (a Sallusti disse “Vengo sotto casa tua e ti spacco le gambe, bastardo”) e i suoi stilavano liste di proscrizio­ne contro i giornalist­i Rai non allineati (Giannini, Gabanelli e Giletti) rinverdend­o l’ed i t t o bulgaro, i cosiddetti rappresent­anti della nostra categoria fischietta­vano e guardavano altrove. Come nel 2010, quando Vincenzo De Luca avvertì il sottoscrit­to (“Quel grandissim­o sfessato di Marco Travaglio… imbecille, scorretto: spero di incontrarl­o per strada al buio qualche volta a Roma...”). Ora improvvisa­mente si sono svegliati, lanciano allarmi, scendono in piazza in Italia e in Europa. E c’è pure chi ci casca.

R e p u b bl i c a segnala che il commissari­o europeo alla Salute, nientepopo­dimenoché il cardiologo lituano Vytenis Andriukait­is, è molto preoccupat­o per le fake news che causerebbe­ro “un ritardo nel nostro Paese dal punto di vista delle coperture vaccinali”. Soprattutt­o per quel terribile morbo incurabile che è il morbillo. E ha deciso, bontà sua, di fare qualcosa per questo immenso lazzaretto di appestati, tubercolot­ici e lebbrosi che è l’Italia. Come? Lanciando un accorato appello al governo: “Basta fake news”. In effetti l’11 novembre tutti i giornali uscirono con lo stesso titolo: “Bari, almeno 8 casi di morbillo. È un contagio a catena. Figlia di no-vax ha infettato pure un bimbo di 11 mesi” ( Gazzetta del Mezzogiorn­o); “Morbillo, epidemia in ospedale a Bari: ‘Contagio partito da bimba no-vax’” ( Repubblica); “Morbillo in corsia. Sette contagiati da bimba no vax” ( C o r r i er e ); “Morbillo, figlia di no-vax contagia l’ospedale” ( Messaggero); “Il morbillo dilaga in ospedale. L’untore è figlia di no vax” ( il

Giornale). Per alcuni, la bambina prodigio era già no vax a 8 anni, per altri era tutta colpa dei genitori. Poi s’è scoperto che era una fake newsdiffus­a dall’unica epidemia che non conosce vaccini: quella dei giornaloni anti- fake news, che infatti si guardarono bene dal rettificar­e. Il 23 ottobre la bimba era giunta al pronto soccorso dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari con la febbre alta. Le fu subito diagnostic­ata una generica infezione.

Poi, con comodo, il 5 novembre si scoprì che aveva il morbillo, quando ormai aveva contagiato il fratello di 11 anni (non vaccinato perché sottoposto a una terapia corticoste­roidea ad alto dosaggio) e due cuginetti, oltre a due bimbi di 12 e 22 mesi ricoverati nello stesso ospedale (non ancora vaccinati perché troppo piccoli) e forse un tizio di 20 anni, mai vaccinato, che lavora lì come vigilante. Gli accertamen­ti dell’ ospedale hanno scoperto che la bimba non era vaccinata col Mpr (morbillo, parotite, rosolia), ma con l’esavalente (difterite, tetano, pertosse, po li o,Hib,epa ti teb)e contro lo pneumococc­o. Quindi né i genitori né tantomeno lei, additati a edicole unificate come “untori”, erano no vax. Se il morbillo fosse stato diagnostic­ato subito, anziché dopo 13 giorni, i protocolli previsti per limitare il contagio avrebbero evitato quella che i giornaloni chiamano terroristi­ca mente“epidemia ”( in un intero“ospedale ”!). In Puglia l’ incidenza di quel virus è oltre 6 volte inferiore a quella nazionale e la copertura vaccinale anti-morbillo nei bambini è del 95%. Chissà a che punto sta quel Paese modello che è la Lituania.

Noi però, nonostante i continui infortuni dei nostri acchiappa- fake news, seguitiamo a tifare per loro. Ci danno sempre grandi soddisfazi­oni, fin da quando un celebre ghostbuste­r de La Stampa individuò nelle pagine social di Beatrice Di Maio, chiarament­e legata ai 5Stelle e dunque a Putin, una centrale operativa delle fake news: poi purtroppo si scoprì che era la moglie di Brunetta. Da allora fu tutto un fiorire di grandi inchieste delle mejofirme del bigoncio all’ inseguimen­to delle bufale grillo-salvinian-putiniane. Fino alla grande campagna di quest’estate sull’esercito di “troll” russi, annidati a San Pietroburg­o nella sede del Gru (la polizia segreta) che avrebbero dato l’assalto al povero Mattarella nella famosa notte del 27 maggio, quando il presidente rimandò a casa Conte e il suo governo infiltrato dal noto kamikaze delle Brigate No Euro, l’82enne Paolo Savona, e incaricò al suo posto il noto frequentat­ore di se stesso Cottarelli. “Così hanno attaccato il Colle. Usati anche server dall’Estonia. Ipotesi di un’ azione coordinata tra esposti etw e et. In da gal’ Antiterror­ismo ”,“L’ attacco al Colle via Tw itter.Alc une‘ firme’ del Russi agate dietro i messaggi contro il capo dello Stato”, “Le manovre dei russi sul web e l’attacco coordinato a Mattarella”, “Interventi sulla politica italiana dai troll russi che spinsero Trump ”( Corriere ).“La questione russa in Italia. Interferen­zecy ber ”,“Fakenews, siap re il fronte di Fa cebo ok :‘ Interferen­ze russe sul voto del 4 marzo. Nel mirino un account che aveva disinforma­to sul referendum’” ( La Stampa). “Dalla propaganda di Putin 1500 tweet per Lega e M5S. Lo studio sulla fabbrica dei troll al servizio dell’ int el ligen cerussa ”,“Una pioggia sui sociali n arrivo da San Pietroburg­o”( Repubblica). Ora, dopo tre mesi di intenso lavoro dei pm antiterror­ismo, dei servizi segreti, della Dia, della Polizia postale e del Copasir, dovremmo quasi esserci. Ci fate sapere? Anche noi abbiamo diritto a un po’ di svago.

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