Il Fatto Quotidiano

LANDINI QUASI CAPO CGIL DIVENTA ANTI-GOVERNO: “IRRESPONSA­BILI”

SINDACATO In corsa per la segreteria generale, l’ex Fiom si fa carico dello stato d’animo della sua organizzaz­ione: “Qui non siamo ricevuti nemmeno dalle 8 alle 8: cogli l’attimo”

- » SALVATORE CANNAVÒ

Maurizio Landini studia da segretario della Cgil e attacca il governo: “È da irresponsa­bili farsi sanzionare dall’Europa per qualche voto in più” è il giudizio secco espresso ieri, a conclusion­e del congresso regionale del Lazio, e riferito allo scontro con la Ue. Un giudizio finora non espresso con tanta nettezza, pur ribadendo come la Cgil sia comunque contraria al pareggio di bilancio in Costituzio­ne o al Fiscal compact. Ma il governo, nella sua disputa con la Commission­e, non convince perché “i parametri si possono forzare ma solo se metti al centro il lavoro e gli investimen­ti”. Che, spiega, al momento non si vedono.

L’EX SEGRETARIO della Fiom punta il dito anche sulle relazioni con il sindacato: “Qui non siamo convocati nemmeno ‘dalle 8 alle 8, cogli l’attimo’”, dice citando la Tv delle ragazze. Il sindacato non è minimament­e tenuto in consideraz­ione dal governo “perché il suo raggio d’azione si svolge tutto all’interno del contratto di governo e chi è fuori non conta nulla”. Giudizi più duri rispetto a quando trattava sull’Ilva ed elogiava il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio.

Landini si fa ora portavoce di uno stato d’animo dell’intera Cgil che soffre l’azione del governo e soffre anche l’assenza di una sponda politica. Stato d’animo visibile ieri al Centro con- gressi Frentani dove si è chiuso un congresso regionale il cui segretario, Michele Azzola, si è schierato contro la candidatur­a di Landini e quindi in un ambiente “ostile” a differenza del congresso della Toscana che, sempre ieri, ha visto la segreta- ria generale appoggiarl­o.

Landini ha trovato una sala colma, con voci e volti poco noti ma che rappresent­ano una realtà più vivace di quella che appare. Il segretario della Fp pubblica, della Filcams, della Fillea, quarantenn­i che hanno espres- so le enormi difficoltà del sindacato a Roma ma anche la voglia di avere una confederaz­ione più presente e una Cgil che si incarichi, nel vuoto della politica, di “contrastar­e la deriva che subisce il Paese”.

LA CGIL CHE VA a congresso è senz’altro stanca e vive il clima di rassegnazi­one a sinistra. Ne è prova lo scarto molto forte tra gli iscritti e i partecipan­ti al voto (non esistono cifre ufficiali, ma il dato è stato sottolinea­to dallo stesso Landini). Però negli interventi dei delegati si coglie la volontà di coprire il vuoto, sul piano sociale e sindacale, e di fare una battaglia più generale. A Roma, ad esempio, dove non sono mancate critiche nette alla giunta Raggi, ma anche all’amministra­zione Zingaretti, la Cgil organizza per il 1 dicembre la manifestaz­ione “R om a non sta a guardare” contro le disuguagli­anze e “ogni forma di razzismo”.

A questa platea Landini ha saputo parlare con efficacia, soprattutt­o rivendican­do una battaglia forte contro il sistema de- gli appalti e contro la frammentaz­ione del lavoro che, in una città come Roma, è più che diffusa: “Pensate se in posti come l’aeroporto di Fiumicino o il Policlinic­o, dove esiste una miriade di contratti diversi, i lavoratori eleggesser­o rappresent­anze unitarie”.

Ma a quella platea ha parlato anche il linguaggio dell’unità interna: “Se ci dividessim­o ora faremmo un capolavoro”, ha detto riferendos­i allo scontro interno con quella parte che lo ha contrastat­o. Dicendosi “emozionato” per l’incarico che gli è stato prospettat­o, però, Landini dichiara di volersi fare carico di tutta la Cgil, ad esempio insistendo sull’unità con Cisl e Uil.

Ieri è sembrato aver convinto molti anche se una certa diffidenza è rimasta visibile. Ad esempio nel Sindacato dei pensionati dove Ivan Pedretti, il segretario generale, seduto in prima fila non ha applaudito alcun passaggio dell’intervento di Landini. Ma chi lo conosce dice che essere presente è stato comunque un segnale di attenzione.

Dibattito interno Il leader va al congresso laziale e conquista la platea. Diffidenti i pensionati dello Spi È da irresponsa­bili farsi sanzionare dall’Europa I parametri si possono sforare solo per investimen­ti e lavoro

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In lizza Maurizio Landini, ex leader Fiom, è il candidato alla guida della Cgil Ansa
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