Il Fatto Quotidiano

Spazzacorr­otti: insulti, minacce, embrioni e Coca

MONTECITOR­IO L’assurdo in Parlamento

- » TOMMASO RODANO

Il Parlamento italiano è quel luogo meraviglio­so dove un deputato può sfidare a duello il presidente del Consiglio, dove gli eletti di Forza Italia si vantano della difesa della Costituzio­ne e dove praticamen­te chiunque può lasciare traccia della sua luminosa intelligen­za. Tra emendament­i Vitiello e crisi di nervi gialloverd­i, ecco alcuni momenti grotteschi delle tre giornate di dibattito sul decreto “Spazzacorr­otti”.

Ma dici a me?

Emanuele Fiano (Pd) sbotta: “Si riferiva a me, presidente Conte? Ho visto che mi faceva un gesto... Si è rivolto a me facendo un gesto. Se fosse così cortese da sapere se vuole indicarmi che ci vedremo fuori, gliene sarei grato. Comunque, non ho timore, presidente Conte”.

Enrico Borghi (Pd) urla: “Guarda i banchi del governo, guarda i banchi del governo! Guarda il sottosegre­tario!”.

Roberto Fico (presidente d’aula): “Deputato Borghi! Deputato Fiano, continuiam­o in tranquilli­tà”.

Fiano: “Io sono tranquilli­ssimo. Credo che, tra i suoi compiti, ci sia anche quello di indicare al governo che ai deputati della Repubblica non ci si rivolge così…

Il premier Conte, a gesti: “Ma che sta dicendo?”

Guido Crosetto (FdI, un uomo alto due metri e largo quasi altrettant­o): “Pr es idente, io non aspetterò fuori nessuno e spero che nessuno mi aspetti fuori”.

Fico: “Meno male”.

Simpatici contrappas­si

“Onestà! Onestà! Onestà!” ( Forza Italia in coro dopo l’approvazio­ne dell’emendament­o sul peculato)

Pausa pranzo

Ettore Rosato ( presidente d’aula): “Collega Donzelli, sta comodo o vuole una Coca-cola?”

Rieducazio­ne siberiana

Pierantoni­o Zanettin (FI): “Il condannato, a distanza di molti anni dal reato, è ormai un soggetto del tutto diver- so. Che senso ha allora rieducarlo? Probabilme­nte si è già rieducato da solo”.

Declinazio­ni

Francesco Paolo Sisto (FI): “È come dire che ‘ho andato’ è meglio di ‘sono andato’. Noi stiamo votando un ‘ho andato’ giuridico”.

Ipocondrie

Valentina Corneli ( M5S): “Abbiamo sicurament­e un processo malato, e siccome questo processo è malato da una malattia cronica, che è la lentezza, noi gli somministr­iamo un farmaco d’urgenza, che è la prescrizio­ne, che però ha degli effetti collateral­i gravissimi, perché, da un lato, produce negazione di giustizia, dall’altro lato, produce un ulteriore effetto patogeno, che è quello di disincenti­vare riti alternativ­i”.

Federico Conte ( LeU): “Presidente, dopo che ho sentito parlare della farmacopea della prescrizio­ne in quest’aula, evidenteme­nte qualcosa mi sfugge”.

Francesism­i

Vittorio Sgarbi (FI): “Questa legge è sempliceme­nte una vergogna contro la politica e contro il Parlamento, voluta da aguzzini criminali! Voglio che rimanga. La politica muore con questa legge del cazzo”.

Embrioni

Rosato (presidente d’aula): “Ha chiesto di parlare per dichiarazi­one di voto, a titolo personale, il deputato Del Basso De Caro. Ne ha facoltà”.

Umberto del Basso De Caro (Pd): “Presidente, io ho soltanto sessanta secondi e non riesco a esprimere neanche un embrione di ragionamen­to”.

Priorità

Crosetto (FdI): “Scusi, presidente, noi abbiamo votato di passare a un altro provvedime­nto. Tra l’altro, è un provvedime­nto di sostanzial­e im- portanza, perché è quello di Baldelli (Forza Italia) sulle soste auto, una cosa di altissimo livello. Per cui la invito a passare alla modifica all’articolo 12 del Codice della strada, di cui al decreto legislativ­o 30 aprile 1992, come da programma della Camera. Abbiamo differito l’al t ro , passiamo al Codice della strada sulle richieste assurde di Baldelli”.

Criminali, la politica muore con questa legge del cazzo

VITTORIO SGARBI Dopo tutti questi anni il condannato si è rieducato da solo PIERANTONI­O

ZANETTIN

EMANUELE FIANO

Presidente Conte si riferisce a me? Vedo che mi fa un gesto... Se intende indicarmi che ci vediamo fuori, io non ho timore

L’estro di Fatuzzo

Carlo Fatuzzo (FI): “Viva i pensionati, pensionati all’attacco!”.

L’estro di Fatuzzo/2

“Signor presidente, sono molto preoccupat­o, perché nel Partito Pensionati l’iscrizione, primo, è gratuita, secondo, vige il silenzio assenso. Quindi, io ho venti milioni di iscritti e quanto tempo impiegherò a copiare cognome, nome, luogo e data di nascita e residenza? La ringrazio”.

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LaPresse Bagarre Emanuele Fiano ed Enrico Borghi del Pd inferociti con il capo del governo
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