Spazzacorrotti: insulti, minacce, embrioni e Coca
MONTECITORIO L’assurdo in Parlamento
Il Parlamento italiano è quel luogo meraviglioso dove un deputato può sfidare a duello il presidente del Consiglio, dove gli eletti di Forza Italia si vantano della difesa della Costituzione e dove praticamente chiunque può lasciare traccia della sua luminosa intelligenza. Tra emendamenti Vitiello e crisi di nervi gialloverdi, ecco alcuni momenti grotteschi delle tre giornate di dibattito sul decreto “Spazzacorrotti”.
Ma dici a me?
Emanuele Fiano (Pd) sbotta: “Si riferiva a me, presidente Conte? Ho visto che mi faceva un gesto... Si è rivolto a me facendo un gesto. Se fosse così cortese da sapere se vuole indicarmi che ci vedremo fuori, gliene sarei grato. Comunque, non ho timore, presidente Conte”.
Enrico Borghi (Pd) urla: “Guarda i banchi del governo, guarda i banchi del governo! Guarda il sottosegretario!”.
Roberto Fico (presidente d’aula): “Deputato Borghi! Deputato Fiano, continuiamo in tranquillità”.
Fiano: “Io sono tranquillissimo. Credo che, tra i suoi compiti, ci sia anche quello di indicare al governo che ai deputati della Repubblica non ci si rivolge così…
Il premier Conte, a gesti: “Ma che sta dicendo?”
Guido Crosetto (FdI, un uomo alto due metri e largo quasi altrettanto): “Pr es idente, io non aspetterò fuori nessuno e spero che nessuno mi aspetti fuori”.
Fico: “Meno male”.
Simpatici contrappassi
“Onestà! Onestà! Onestà!” ( Forza Italia in coro dopo l’approvazione dell’emendamento sul peculato)
Pausa pranzo
Ettore Rosato ( presidente d’aula): “Collega Donzelli, sta comodo o vuole una Coca-cola?”
Rieducazione siberiana
Pierantonio Zanettin (FI): “Il condannato, a distanza di molti anni dal reato, è ormai un soggetto del tutto diver- so. Che senso ha allora rieducarlo? Probabilmente si è già rieducato da solo”.
Declinazioni
Francesco Paolo Sisto (FI): “È come dire che ‘ho andato’ è meglio di ‘sono andato’. Noi stiamo votando un ‘ho andato’ giuridico”.
Ipocondrie
Valentina Corneli ( M5S): “Abbiamo sicuramente un processo malato, e siccome questo processo è malato da una malattia cronica, che è la lentezza, noi gli somministriamo un farmaco d’urgenza, che è la prescrizione, che però ha degli effetti collaterali gravissimi, perché, da un lato, produce negazione di giustizia, dall’altro lato, produce un ulteriore effetto patogeno, che è quello di disincentivare riti alternativi”.
Federico Conte ( LeU): “Presidente, dopo che ho sentito parlare della farmacopea della prescrizione in quest’aula, evidentemente qualcosa mi sfugge”.
Francesismi
Vittorio Sgarbi (FI): “Questa legge è semplicemente una vergogna contro la politica e contro il Parlamento, voluta da aguzzini criminali! Voglio che rimanga. La politica muore con questa legge del cazzo”.
Embrioni
Rosato (presidente d’aula): “Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Del Basso De Caro. Ne ha facoltà”.
Umberto del Basso De Caro (Pd): “Presidente, io ho soltanto sessanta secondi e non riesco a esprimere neanche un embrione di ragionamento”.
Priorità
Crosetto (FdI): “Scusi, presidente, noi abbiamo votato di passare a un altro provvedimento. Tra l’altro, è un provvedimento di sostanziale im- portanza, perché è quello di Baldelli (Forza Italia) sulle soste auto, una cosa di altissimo livello. Per cui la invito a passare alla modifica all’articolo 12 del Codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, come da programma della Camera. Abbiamo differito l’al t ro , passiamo al Codice della strada sulle richieste assurde di Baldelli”.
Criminali, la politica muore con questa legge del cazzo
VITTORIO SGARBI Dopo tutti questi anni il condannato si è rieducato da solo PIERANTONIO
ZANETTIN
EMANUELE FIANO
Presidente Conte si riferisce a me? Vedo che mi fa un gesto... Se intende indicarmi che ci vediamo fuori, io non ho timore
L’estro di Fatuzzo
Carlo Fatuzzo (FI): “Viva i pensionati, pensionati all’attacco!”.
L’estro di Fatuzzo/2
“Signor presidente, sono molto preoccupato, perché nel Partito Pensionati l’iscrizione, primo, è gratuita, secondo, vige il silenzio assenso. Quindi, io ho venti milioni di iscritti e quanto tempo impiegherò a copiare cognome, nome, luogo e data di nascita e residenza? La ringrazio”.