La polemica su Mr. Festival: fu denunciato da due ex

“Aggressione fisica a mani nude e con una posata da cucina contro la fidanzata”. È scritto nella richiesta di archiviazione del genovese Emanuele Podestà, noto o r g a n i zzatore di concerti in die ed editore. I giudici di Milano hanno chiuso il caso: niente maltrattamenti in famiglia, si sarebbe trattato di un episodio isolato. E niente lesioni, perché la fidanzata ha ritirato la querela. Ma la vicenda Podestà scuote il mondo italiano della musica, c’è chi la paragona al caso di Harvey Weinstein e lancia un hashtag: #losapevanotutti.

Il caso esplode con due post pubblicati su Facebook da Federico Fiumani, cantante dei Diaframma: “Io non suono nei Festival organizzati da gente che picchia le donne, le manda all’ospedale, le tiene segregate in casa per due giorni, gli spegne sigarette in faccia e le aggredisce per strada, la città è Genova, e il festival si svolge verso la fine di aprile”. Fiumani non faceva nomi, ma siti e giornali hanno individuato Emanuele Podestà, 31enne che nel mondo della musica indie, ma non solo, è molto noto. Podestà ha seguito iniziative come Ducale Up e Supernova; appuntamenti cui hanno partecipato artisti come Manuel Agnelli, Baustelle, Brunori Sas, Tre Allegri Ragazzi Morti, Marta sui Tubi e Marlene Kuntz. Ha lavorato anche con la casa editrice Habanero.

Dopo il post di Fiumani, altri artisti hanno preso le distanze da Podestà. C’è chi sostiene che mesi fa una ragazza ha postato su Facebook gli screenshot di una sua conversazione whatsapp: “Ci sono due modi di chiudere un contratto: o lo firmiamo o lo firmiamo e suggelliamo la nostra alleanza con un bel 69”, avrebbe scritto il giovane editore. Il Fatto ha cercato di parlargli senza successo. Il suo legale, Daniele Pomata, ricostruisce così: “C’erano due querele, a Milano e a Genova. Liti con le fidanzate, nessuna violenza sessuale. Entrambe chiuse, denunce sono state ritirate. Podestà non è mai stato indagato, né imputato”.