Alta velocità in ritardo, resa dei conti nelle Fs
Quello di ieri mattina è stato solo l’ennesimo incidente. Un treno Italo si è fermato per un guasto tra Milano e Roma e tutti i convogli ad Alta velocità che lo seguivano sono rimasti fermi in coda per un'ora. Ntv, la società che gestisce Italo, si è presa la colpa solo dei primi 26 minuti di ritardo scaricando il resto su malfunzionamenti della rete ferroviaria gestita da Fs attraverso la controllata Rfi. Ma tutti i frequentatori abituali dell'Alta velocità sanno ormai che i ritardi sono la regola. E lo sa anche l'amministratore delegato delle Fs Gianfranco Battisti. Negli ultimi due anni la puntualità dei supertreni è crollata: se prima arrivavano in orario nel 90 per cento dei casi, adesso solo il 50 per cento. Chi sale su una Freccia o su un Italo si becca il ritardo in un caso su due.
BATTISTI è partito all'attacco proprio contro la “sua” Rfi e il suo ammi nistra tore delegato Maurizio Gentile. Ieri mattina ha emesso una nota di insolita durezza con la quale, “preso atto della gravità della situazione, da lui ereditata, che la puntualità dei treni da molti mesi mostra forti problematiche e non evidenzia miglioramenti apprezzabili, ha chiesto al gestor e dell 'infrastruttura (Rfi) di convocare un tavolo permanente con le imprese ferroviarie”. Singolari sia la sottolineatura della “gravità della situazione”, sia la rivendicazione di averla “ereditata”. Battisti fa sapere che addebita la responsabilità del disastro al suo predecessore Renato Mazzoncini, colpevole, si deduce, di aver trascurato la manutenzione della rete ferro- viaria per dedicare energie ad altre partite decisive come la fusione con l'Anas, l'acquisto delle ferrovie greche e lo sviluppo del trasporto su gomma, cioè dell'industria di sua provenienza.
OBIETTIVO del tavolo che Battisti ordina a Gentile di istituire “è di concordare o, se necessario, imporre, nel pieno rispetto della cornice regolatoria, le idonee misure per ripristinare nel più breve tempo possibile la puntualità ai migliori standard, almeno pari agli stessi livelli raggiunti negli anni precedenti”.
La preoccupazione di Battisti non riguarda solo la puntualità ma anche la sicurezza. Ai piani alti delle Fs circola un allarmante report secondo cui la rottura della rotaia che lo scorso gennaio ha provocato a Pioltello (Mi) un deragliamento con quattro morti, per il quale Gentile è indagato, è più la regola che l'eccezione. Dal 2016 a oggi ci sono stati 450 incidenti analoghi (deragliamenti, rotture dei giunti, rotture del binario) alla media di oltre 13 al mese. In diversi casi non c'è scappato il morto per puro caso. Per esempio nella stessa Pioltello, a luglio 2017, c'era già stato un deragliamento simile, per fortuna senza morti e feriti, che aveva gettato nel caos la circolazione ferroviaria della zona con circa 80 treni in ritardo. Nel settembre scorso, vicino ad Arcore, in Brianza, solo casualmente un treno procedeva “a vista” e un macchinista di Trenord ha potuto vedere in tempo la rottura del binario e bloccare il treno in tempo senza rischiare il deragliamento.
I dati Era in orario il 90 per cento dei convogli, ora non più di uno su due. L’attacco alla controllata